Strà Granda - Prima tappa

Da Piedimulera a Pontegrande

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Il percorso inizia da Piazza Mercato, nel centro storico di Piedimulera (257 m). Sulla destra si trova Palazzo Testoni: alla sua sinistra si apre la stretta via Protasi, all’inizio della quale troviamo il primo cartello indicatore del sentiero B00 (qui e su altri cartelli indicato come B0). Si imbocca via Protasi, si passa sotto la Torre Ferrari o Ferreri e si prosegue lungo la bella mulattiera che sale con diversi tornanti passando accanto alle case e agli oratori di Croppala  fino a raggiungere una strada asfaltata nella frazione di Cimamulera (cappelletta dalla parte opposta della strada; da qui, andando a destra si può salire in pochi minuti alla frazione Pairazzo, dove si trova l’antico forno). Si gira a sinistra e si raggiunge una piccola piazzetta dominata da un magnifico ippocastano monumentale (486 m; ore 0,40 da Piedimulera). Sulla piazzetta si affacciano la Chiesa di Sant’Antonio Abate (sec. XVII), l’Oratorio di San Rocco (sec. XVI) e una vecchia cappella ora adibita a piccola esposizione di strumenti agricoli e per la lavorazione del latte.

 

Tra l’edificio con la piccola esposizione e l’Oratorio di San Rocco, si riprende la mulattiera che, verso Ovest, passando tra le case, raggiunge una strada asfaltata presso un tornante sinistrorso. Si segue la strada in salita (destra) e, dopo altri due tornanti, si raggiunge la frazione Madonna, dove si trova l’Oratorio della Madonna delle Grazie (555 m c.a). Oltrepassato l’edificio religioso, si riprende la mulattiera davanti a una casa con un caratteristico arco ribassato e si raggiunge la frazione Morlongo, presso una cappelletta a sinistra della mulattiera (560 m c.a; da qui, scendendo tra le case, è possibile visitare l’antico torchio per l’uva, risalente al 1600).

 

Proseguendo lungo la bella mulattiera (da qui, per un lungo tratto, si ha una bella visione sulla valle e sul Monte Rosa), si entra nel bosco, si abbassa leggermente, raggiunge un ponticello e, dopo essersi abbassata ancora un po’, risale fino alle case di Meggiana (550 m c.a). Sulla sinistra, proprio accanto alla mulattiera, c’è un altro antico forno. Proseguendo lungo la mulattiera si raggiunge l’Oratorio di San Carlo Borromeo (anteriore al XVII secolo), purtroppo in stato di degrado. Più avanti si esce su una stradina asfaltata, la si segue verso sinistra e, poco più avanti, si riprende sulla destra la mulattiera che, passando sopra le case di Meggianella, raggiunge la Cappella di Santa Lucia (sec. XVII), con il bel portichetto sotto cui passa la mulattiera (575 m c.a). Poco più avanti si raggiunge un’altra cappella più piccola. Proseguire in discesa a sinistra della cappelletta, raggiungere un gruppo di case (Case Paita; 530 m c.a) e una stradina asfaltata all’altezza di un tornante sinistrorso. Scendere a sinistra lungo la stradina fino a incrociare la strada provinciale della Valle Anzasca presso un ponte (490 m c.a). Girare a destra, passare il ponte e il successivo spiazzo dedicato alla Madonna di Lourdes. Subito dopo abbandonare la strada regionale e salire a destra (gradini), passare sotto il portico di una cappella e salire fino alla Chiesa parrocchiale di Castiglione, dedicata a San Gottardo (516 m; ore 1,20 da Cimamulera; ore 2,00 da Piedmulera).

 

Dopo la piazzetta davanti alla chiesa (intitolata a Aldo Saglio Salti e Sergio Ionghi, due giovanissimi partigiani torturati e uccisi dai nazifascisti) non ci si abbassa a sinistra ma si prosegue diritti, in leggera salita, passando davanti a una casa con logge ad archi; si passa poi sotto il portichetto di una cappella, si traversa una strada asfaltata e si riprende la mulattiera (gradini all’inizio), uscendo da Castiglione. Più avanti, dopo l’ennesima cappella, si trascura il sentiero che, a destra, porta a Ielmala, e si raggiungono le case di Pecciola con la bella piazzetta dedicata all’alpino Biagio Cassani (565 m c.a m). Si prosegue lungo la mulattiera che, dopo essersi abbassata leggermente, sale fino al bellissimo Ponte Barun (570 m c.a) che scavalca il Rio Ielmala.

 

Proseguire fino a una cappelletta (560 m c.a), prima della quale si salgono dei gradini alla sua destra e si raggiunge una strada asfaltata all’altezza di un tornante sinistrorso. Scendere lungo la strada verso sinistra (a destra si sale a Porcareccia; cartelli indicatori) e, dopo pochi minuti, riprendere sulla destra la mulattiera (cartello indicatore per Pontegrande; sentiero B00). Proseguire sulla mulattiera  prima in quota poi in leggera discesa fino ad incontrare una stradina asfaltata (cartello indicatore). Si scende lungo la stradina verso la frazione Molini; si ignora un sentierino che si stacca sulla destra e si arriva alle case di Molini; si continua lungo la stradina fino a incontrare un bivio segnalato (500 m c.a). Andando diritti si va Antrogna passando per la “variante bassa” del sentiero B00; salendo a destra si va ad Antrogna seguendo la “variante alta”, che qui descrivo (al bivio un cartello giallo indica la variante alta come “Antica mulattiera della Valle Anzasca).

 

Dal bivio si prosegue a destra lungo una mulattiera che risale (gradini) i prati  sotto le case della frazione Vigino. Si passa davanti a una prima casa e si continua a salire (gradini) fino a un tornante della strada asfaltata. Si sale subito a destra (gradini) e si arriva a incrociare un viottolo tra le case di Vigino. Si gira a destra e, seguendo il viottolo che serpeggia tra le case, si raggiunge una nuova stradina asfaltata. Si gira a sinistra e si arriva subito ad una piazzetta (578 m). In fondo alla piazzetta c’è un bel lavatoio: alla sua sinistra si sale ripidamente verso sinistra e si entra tra le case. Quindi si riprende la mulattiera che, attraversato un bosco, esce nella bella radura erbosa oltre la quale si entra tra le case di Boretta, dove troviamo la bella piazzetta dedicata al prof. Felice Marta (660 m c.a).

 

Dalla piazzetta proseguire stando a destra, su una stradina tra le vecchie case e poi continuare sulla mulattiera in leggera discesa. Si raggiunge quindi un bivio non segnalato: non si deve proseguire diritti su quello che sembra il percorso principale, ma prendere la mulattiera che sale a destra (si incontra subito una bella croce di legno). Dopo essere passati davanti all’ennesima cappella, si raggiungono le case di Antrogna, sbucando (645 m c.a) su una stradina a destra del campanile della grande chiesa di Sant’Antonio Abate (detta la “cattedrale tra i boschi” per la sua monumentalità). Non si scende verso la chiesa ma si prosegue diritti sulla stradina (cartelli del sentiero B0), si passa lungo una galleria sotto le case, si sbuca in una minuscola piazzetta da cui si esce a destra passando sotto altre case (tratto caratteristico). Si supera un ponticello e si prosegue su percorso che alterna tratti di mulattiera a tratti in asfalto o selciato e  che passa tra le case di Calasca Dentro fino alla piazzetta dedicata a Don Paolo Boiti (600 m c.a), dove si trova l’Oratorio della Madonna del Buon Consiglio (sec. XVIII).

 

A destra dell’oratorio, imboccare un viottolo che sbuca su una stradina asfaltata che si segue in salita fino a un tornante destrorso dal quale, sulla sinistra, si riprende la mulattiera. Si incontra un bivio: non si scende a sinistra, ma si prosegue a destra in leggera salita raggiungendo e superando un bellissimo ponte (640 m c.a) dopo il quale si sale ancora  fino a raggiungere una stradina asfaltata che sale da destra; la si segue fino alle vicine case di Barzona (688 m). Lasciata a destra la chiesetta, si entra tra le case. Si lascia a destra il sentiero per Pavù e la Madonna del Sassello e si raggiunge una bella piazzetta con fontanella. Si scende tra le case, si entra in un bel bosco di castagni e si raggiunge un bivio segnalato. Si scende a sinistra e, con molti tornanti tra i castagni, si arriva a Pontegrande (frazione di Bannio-Anzino), sulla strada provinciale della Valle Anzasca. Girando a sinistra si arriva in breve alla piazza con il monumento agli alpini (la piazza è dedicata a due alpini caduti durante il secondo conflitto mondiale: Guido Bianchi e Oreste Volpone). Qui si trovano anche un bar e la fermata dell’autobus (530 m c.a; ore 2,30/2,40 da Castiglione; ore 4,30/4,40 da Piedimulera). Sulla destra (Sud) c’è il grande ponte che scavalca il Torrente Anza e su cui passa la strada per Bannio.

 

EVENTUALE SALITA A BANNIO

Per salire a Bannio si oltrepassa il Torrente Anza sul ponte stradale; poi si gira subito a destra e si scende a uno spiazzo (parcheggio). In fondo a sinistra (cartello), si imbocca una stradina che poi diventa un sentiero e raggiunge una cappella (540 m), dove si trova un bivio segnalato. Lasciato a destra il sentiero B15b (che sale a Bannio passando per il Santuario della Madonna della Neve) si prende a sinistra il sentiero B15, che è più diretto. Si sale nel bosco attraversando due volte la strada asfaltata. Quando la si incrocia per la terza volta ci si trova accanto a una cappella. Da qui si può seguire verso destra la strada fino alla piazza centrale di Bannio. Oppure si può attraversare la strada e procedere diritti nel bosco per poi svoltare a destra e uscire sulla stessa piazza (670 m; ore 0,25/0,30).

 

MUSEI PRESENTI LUNGO LA TAPPA

Piedimulera: Lithoteca - Museo di Mineralogia e storia mineraria

Informazioni presso il Comune di Piedimulera - tel. 0324.83107

Antrogna: Museo della "Milizia di Calasca"

Apre solo su prenotazione - Tel. 349.7526139  

Antrogna: Museo dell'arte sacra

Apre solo su prenotazione, chiedere in parrocchia - Tel. 0324.81190

 

GALLERIA FOTOGRAFICA

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1. Da Piedimulera fino all'Oratorio di San Carlo

2. Dall'Oratorio di San Carlo fino al Ponte Barun

3. Dal Ponte Barun fino a Pontegrande e a Bannio

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