Strà Granda - Seconda tappa

3. Da Morghen fino a Macugnaga

 

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A sinistra: il Sentiero dei Minatori nei pressi di Morghen (per un buon tratto questo percorso si sovrappone a quello della Strà Granda). A destra: il Ponte del Vaud, gettato sopra uno stretto e suggestivo passaggio del Torrente Anza.

A sinistra: la croce di pietra che si incontra poco dopo il Ponte del Vaud. La base di questa croce è costituita da una macina da mulino. A destra, le case di Pestarena con la piccola chiesa di San Giovanni Battista del XVII secolo.

A sinistra: ancora alcuni edifici delle Miniere di Pestarena (siamo ormai nel comune di Macuganga). A destra: il ponte in ferro poco dopo Pestarena. La seconda tappa della Strà Granda è caratterizzata dalla presenza di numerosi ponti sul Torrente Anza, che permettono di passare diverse volte dall'uno all'altro versante della valle.

A sinistra: una bellissima e antica casa di Fornarelli. A destra: un'immagine della stessa località, con la cappelletta e, sullo sfondo, gli edifici dell'azienda agricola.

A sinistra: ancora le case di Fornarelli con, sulla sinistra, l'edificio dell'antico forno. La presenza del forno è attestata già da un documento del 1513 e quindi è davvero molto antico (anche se deve aver subito delle trasformazioni nel corso del tempo). A destra: la cascata del Torrente Quarazza con, a sinistra, l'ingresso della miniera d'oro della Guja.

A sinistra: passando ancora tra le case di Fornarelli. A destra: arrivando a Isella.

A sinistra: l'interno della bella chiesetta di Isella (XVIII secolo), dedicata a Santa Maria Addolorata. A destra: l'antico forno di Isella.

A sinistra: una bella casa nella frazione Staffa (capoluogo del comune di Macugnaga). A destra: nelle vicinanze del Dorf, l'antico borgo di Macugnaga.

A sinistra: la Chiesa Vecchia di Macugnaga con il Tiglio secolare, che risulta avere un'età di cinquecento anni (settecento secondo altre fonti) ed è un vero monumento naturale. Anche la chiesa, dedicata a Santa Maria, è molto antica ed è già citata in un documento del 1317 (ma la costruzione dovrebbe risalire alla seconda metà del secolo precedente e ha subito diverse trasformazioni nel corso dei secoli successivi). A destra: un'immagine del cimitero che circonda la Chiesa Vecchia. Sullo sfondo, le nubi nascondono alla vista del Monte Rosa.

Ancora un'immagine del vecchio cimitero e della chiesa. Il cimitero del Dorf è anche un pezzo di storia dell'alpinismo sul Monte Rosa e delle sue tragedie. Infatti vi sono anche le tombe delle guide e di alcuni alpinisti morti scalando la grandiosa parete Est della montagna.

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