Punta Gnifetti e Punta Parrot

Traversata lungo le vie normali

 

Ghiaccio&neve

 

SCHEDA TECNICA

DISLIVELLO: circa 1100 m dal Rifugio Gnifetti

DURATA: 5 ore circa la salita dal Rifugio Gnifetti (2,15 ore la discesa)

DIFFICOLTA': PD+ (per la traversata della Punta Parrot, altrimenti F+)

AGGIORNAMENTO RELAZIONE: luglio 2009 (aggiornata nell'estate 2010 per l'avvicinamento ai rifugi)

 

Chi avrà la voglia di controllare le date delle relazioni raccolte in questo sito, si accorgerà che l’ultima relativa ad un salita in alta montagna è del 2004 (la Cresta Sella al Lyskamm orientale). Da cinque anni, per tanti motivi, non riuscivo a combinare un’uscita nel mondo delle grandi montagne e il desiderio di tornarvi diventava sempre più forte. Quest’anno (2009) mi si è presentata l’occasione di tornare “lassù” e non me la sono lasciata sfuggire: io e Giulio, mio compagno di cordata, ci siamo iscritti ad una gita organizzata dalla nostra sezione del CAI: la meta era la Capanna Margherita. In realtà non volevo limitarmi a salire la battutissima via normale della Punta Gnifetti e cercavo qualche idea per dare un sapore un po’ più alpinistico alla salita: alla fine ne è venuta fuori quella di arrivare alla Punta Gnifetti traversando la Punta Parrot. Non è un’idea particolarmente originale (eravamo in cinque o sei cordate), ma secondo me vale la pena di essere proposta perché, come dicevo, aggiunge “un po’ di sale” al percorso normale, alzandone un poco la difficoltà. La traversata della Punta Parrot (tutta su ghiaccio o neve) parte subito dal Colle del Lys e segue in salita la cresta Ovest della montagna (PD+); in discesa si percorre la più facile cresta Nord-Est (PD-) che si abbassa al Colle Sesia (che però non si raggiunge). Rientrati, con un lungo traverso pressoché pianeggiante, sulla via normale si sale alla Punta Gnifetti e alla Capanna Margherita. L’ambiente è straordinario da tutti i punti di vista: ghiacciai, seracchi, creste di neve e di roccia, la grandiosa parete Nord dei Lyskamm, un’incredibile sfilata di quattromila, vallate profonde e l’orizzonte lontano che confina col cielo. Insomma: c’è da riempirsi gli occhi di immagini stupende e l’anima di sensazioni indimenticabili. Il fatto che sia quasi sempre presente una traccia (anche sulla Parrot) non deve indurre a prendere l’ascensione sottogamba. Ci si muove a quota elevata, su un ghiacciaio caratterizzato, specie tra i rifugi e il Colle del Lys, da numerosi crepacci che possono essere più o meno aperti a seconda delle condizioni del ghiacciaio.

 

La base ideale per la salita è costituita dal Rifugio Gnifetti (m 3611, tel. 0163/78015), posto sulle rocce dello sperone roccioso che divide il Ghiacciaio di Garstelet da quello del Lys. In alternativa (si tratta di zone frequentatissime) c’è il più basso Rifugio Città di Mantova (m 3470, tel. 0163/78150), costruito alla base del piccolo Ghiacciaio di Garstelet.

 

AVVICINAMENTO. Il punto di partenza della salita è la stazione di arrivo (3275 m) della nuova funivia che collega il Passo dei Salati (2980 m) al Ghiacciaio d’Indren. Il Passo dei Salati è raggiungibile con gli impianti di risalita sia da Gressoney (Val d’Aosta) che da Alagna Valsesia (Piemonte). Da Gressoney (località Stafal) si prende la cabinovia che porta all’Alpe Gabiet e poi quella che conduce al passo. Da Alagna si prende la cabinovia che porta all’Alpe Pinalunga e poi la funivia che conduce al passo (e che ha sostituito il vecchio impianto per Punta Indren, chiuso al termine della stagione invernale 2006/2007). Per l’apertura degli impianti e gli orari si può consultare il sito “monterosa-ski.com” oppure, cosa più consigliabile, telefonare ai numeri 0163.922922 se si parte da Alagna, o 0125.303111 se si parte da Gressoney.

 

ITINERARIO. Dalla stazione di arrivo degli impianti si raggiunge in pochi minuti il Ghiacciaio d’Indren e lo si risale verso Nord guadagnando alcune decine di metri di dislivello; quindi si volge a Nord-Ovest e, praticamente in piano, si raggiunge la base della bastionata rocciosa che lo separa dal soprastante Ghiacciaio del Garstelet. Da questo punto, proseguendo verso Ovest, si traversa (tracce evidenti e una corda fissa) verso il termine della barriera rocciosa e poi, volgendo a Nord, si sale al Rifugio Città di Mantova (m 3470; tel. 0163-78150; 40 minuti dalla stazione della funivia). Si raggiunge verso Nord-Est il vicinissimo Ghiacciaio del Garstelet e si procede un po’ sul suo lato meridionale, poi lo si traversa in salita verso sinistra, raggiungendo, con un ultimo breve tratto attrezzato, il Rifugio Gnifetti (m 3611; tel. 0163-78015; ore 1,10 dalla stazione della funivia). Il percorso è facile e un’evidente traccia è praticamente sempre presente sui ghiacciai perché si tratta di un itinerario frequentatissimo. Se si vuole salire direttamente al Rifugio Gnifetti è anche possibile un percorso più diretto, ma più faticoso: dal termine del Ghiacciaio d’Indren, invece di traversare verso Ovest in piano, si sale lungo la soprastante barriera rocciosa seguendo un percorso evidente perché segnalato e attrezzato con numerose corde fisse; nell’ultimo tratto la salita si fa piuttosto ripida, ma è sempre facilitata dalle numerose attrezzature. Giunti sul bordo del Ghiacciaio del Garstelet a circa 3490 m, lo si traversa verso Nord-Ovest fino al Rifugio Gnifetti (in questo modo si risparmiamo 10 minuti rispetto all’itinerario che passa dal Rifugio Mantova).

 

Dal Rifugio Gnifetti si mette piede sul Ghiacciaio del Lys (in questo tratto quasi pianeggiante ma con diversi crepacci, anche nascosti, che richiedono la dovuta attenzione); si procede in direzione Nord-Est verso la Piramide Vincent, poi si sale (alcuni crepacci) verso Nord seguendo la pista, di solito presente, che sale alla Punta Gnifetti e alla Capanna Margherita. Oltrepassato l’isolotto roccioso del Balmenhorn (dove si trovano il Bivacco Giordano e la statua del Cristo delle vette), da quota 4150 circa si piega leggermente a destra (Nord-Est) e si raggiunge il Colle del Lys (m 2248; ore 2/2,30 dal Rifugio Gnifetti). Se si proviene dal Rifugio Mantova non è necessario passare dal Rifugio Gnifetti: si sale lungo il Ghiacciaio del Garstelet in direzione Nord-Est, passando a destra dell’isolotto roccioso del Rifugio Gnifetti (attenzione ai crepacci nel tratto pianeggiante all'altezza del rifugio) fino a ricongiungersi con l’itinerario precedente dove esso volge a Nord (in questo caso calcolare 30 minuti in più).

 

Dal Colle del Lys abbandonare dopo pochi passi la traccia che conduce alla Punta Gnifetti e volgere ad Est in direzione del Colle delle Piode, avvicinandosi, verso sinistra, al pendio che sale alla cresta Ovest della Punta Parrot. Superare il breve pendio e raggiungere la cresta Ovest subito a destra dell’affioramento roccioso 4340 m. Da qui si segue con bel percorso la sottile cresta nevosa (PD+; delicata in caso di cornici) fino in cima (m 4436; 50 minuti/1 ora dal Colle del Lys). Dalla cima si scende lungo la cresta Nord-Est (più facile della precedente: PD-); si aggira a destra uno spuntone roccioso e poco dopo si piega a sinistra scendendo un pendio nevoso (eventuale crepaccia terminale) fino a mettere piede sull’ampio ripiano del Colle Sesia (m 4299) che si lascia a destra senza raggiungerlo.

 

Da qui, in direzione Nord-Nord-Ovest si raggiungono, con una traversata quasi pianeggiante, le tracce della via normale della Punta Gnifetti (in realtà si perdono circa 15/20 metri di quota; se si traversa perfettamente in piano, come molti fanno, si è costretti a passare un po’ troppo vicini ad un nodo di seracchi). Raggiunta la traccia, la si segue prima verso Nord-Est, poi verso Est in direzione del Colle Gnifetti; prima di raggiungerlo si piega a destra (Sud-Sud-Est) e si risale il ripido pendio che conduce alla sommità della Punta Gnifetti, dove si trova il Rifugio Margherita (m 4554; ore 1,30/1,45 dalla Punta Parrot; ore 2,20/2,45 dal Colle del Lys).

 

La discesa avviene seguendo la via normale della Punta Gnifetti che attraversa sotto il versante Nord della Punta Parrot e, con una breve risalita (40 m circa), raggiunge il Colle del Lys (1 ora dalla cima). Da qui si torna ai rifugi seguendo il percorso della salita (ore 1,10/1,15 dal Colle del Lys).

 

NOTA. Qui di seguito descrivo anche l’itinerario che sale ai rifugi partendo dal Passo dei Salati. Il sentiero parte immediatamente a Nord della cabinovia che raggiunge il passo da Gressoney. Se si sale da questo versante, quindi, lo si imbocca direttamente. Se si sale da Alagna, usciti dalla stazione delle funivia, si procede verso Ovest fino all’impianto che giunge da Gressoney; poco prima di arrivarvi si sale su una sorta di terrapieno dal quale, proprio di fianco all’arrivo della cabinovia, parte il sentiero, segnalato con bolli e ometti. Il percorso segue la cresta Sud dello Stolemberg (un tratto esposto è attrezzato con corde fisse) ma, prima di raggiungerne la cima, si sposta sul suo versante occidentale e raggiunge un pulpito a quota 3160 m circa. Da qui si scende (rocce un po’ scivolose all’inizio; corde fisse) fino all’ampia sella del Colle superiore delle Pisse (m 3112) da cui si risale fino alla stazione (ormai in disuso) della funivia di Punta Indren (m 3260; ore 1,10 dal Passo dei Salati). Da qui, procedendo verso Nord-Ovest, si raggiunge il Ghiacciaio d’Indren e lo si attraversa praticamente in piano raggiungendo la base della bastionata rocciosa che lo separa dal soprastante Ghiacciaio del Garstelet. Da questo punto si segue l’itinerario descritto in precedenza, raggiungendo il Rifugio Mantova (1 ora da Punta Indren) e il Rifugio Gnifetti (ore 1,30 da Punta Indren).

 

 
 
 

BIBLIOGRAFIA:

Gino Buscaini, MONTE ROSA, CAI/TCI (guida dei Monti d'Italia), 1991

   
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