Legnone, cresta Ovest (invernale)

via normale dal Rifugio Roccoli-Lorla

 

Ghiaccio&neve

 

SCHEDA TECNICA

DISLIVELLO: 1160 m (se si riesce a partire dalla sella presso il rifugio a 1450 m circa di quota)

DURATA: ore 3,30 (salita); ore 2/2,30 (discesa)

DIFFICOLTA': PD-/PD

AGGIORNAMENTO RELAZIONE: gennaio 2011

 

Da alcuni anni il Monte Legnone è entrato con la forza della sua bellezza nei miei progetti escursionistici. Mi mancava però la sua salita nella stagione invernale; o meglio, mi mancava da troppo tempo. Già molti anni fa (nel 1980) ero salito sulla sua cima percorrendo la via normale dal Rifugio Roccoli-Lorla totalmente innevata. In realtà facemmo quella salita all’inizio di aprile, ma le condizioni della montagna erano assolutamente invernali: lasciammo la macchina a Lavadé perché la strada era ingombra di neve e calzammo i ramponi poco sopra la baita di Agrogno alto, a 1900 metri di quota, perché la superficie nevosa era ghiacciata. Molti anni dopo (nel 1996) tornammo al Legnone nel mese di dicembre, ma fummo costretti a rinunciare alla cima perché la neve era troppa; poco sopra il bivacco Ca’ de Legn gettammo la spugna: si sfondava e le condizioni del manto nevoso non erano molto sicure. Negli ultimi tempi, dopo le belle salite autunnali ed estive che ho descritto in altre pagine del sito dedicate all'escursionismo, la voglia di tornare al Legnone nella stagione invernale era cresciuta e finalmente quest’anno (gennaio 2011) il desiderio è diventato realtà. E’ stata davvero una bella salita, a cui è mancata solo la soddisfazione del panorama: il cielo era molto nuvoloso e tutte le montagne sopra i tremila metri erano inghiottite dalle nubi, alte ma dense.

 

La salita che propongo percorre la lunga cresta Ovest della montagna e segue il percorso escursionistico della via normale del Legnone, che parte dal Rifugio Roccoli-Lorla (1468 m), posto nei pressi dell’ampia sella (1450 m) tra il Legnoncino (a Ovest) e il Legnone (a Est). Nella bella stagione si tratta di un percorso per escursionisti esperti; in condizioni invernali, a mio parere, la salita non può essere considerata una semplice escursione e ritengo corretto classificarla come una salita alpinistica poco difficile (PD-/PD), almeno nella seconda parte. Fino alla baita dell’Alpe Agrogno alto (m 1845), infatti, non ci sono particolari difficoltà; da qui in poi il terreno diventa ripido e a tratti anche esposto, specialmente per via dei ripidi pendii che scendono verso Sud. Naturalmente, trattandosi di un percorso invernale su terreno ripido, richiede condizioni del manto nevoso assolutamente sicure (in particolare oltre i 1900 m, da dove inizia la parte impegnativa della salita). Piccozza e ramponi sono necessari, specialmente in caso di neve dura o ghiacciata; a mio parere, infine, è bene avere con sé anche la corda.

 

ACCESSO STRADALE. Si segue la Superstrada che collega Lecco alla Valtellina (SS 36) fino all’uscita di Dervio; si seguono quindi le indicazioni per la Valvarrone, toccando i paesi di Vestreno, Introzzo e Tremenico. All’inizio di quest’ultimo abitato, si prende a sinistra la stradina asfaltata che sale a Lavadé e al Rifugio Roccoli-Lorla (indicazioni). La strada termina con un ampio parcheggio proprio sulla sella (1451 m) vicino al rifugio. In inverno non è sempre percorribile fino alla fine: ci si può informare sulle sue condizioni telefonando al rifugio (0341.875014). Un altro parcheggio si trova un po' più in basso (1362 m), nei pressi dell'ex albergo "La Bocchetta" (chiuso).

 

ITINERARIO. Dal parcheggio al termine della strada si sale a Ovest, passando a sinistra del Rifugio Roccoli-Lorla e abbassandosi alla successiva sella boscosa (se non si è saliti in macchina fino alla sella, si può raggiungere questo punto dal parcheggio presso l'ex albergo “La Bocchetta” senza dover passare dalla sella con il parcheggio). Individuare sul pendio di fronte il tracciato della mulattiera che sale da sinistra verso destra e prosegue lungo il dorso boscoso della cresta stando quasi sempre sul suo versante meridionale (destra); aggirata su questo lato della cresta anche la quota 1699 m (Zappello d’Agrogno), si raggiunge in leggera discesa l’ampia radura dove si trova l’Alpe Agrogno basso (1644 m; ore 1 dal parcheggio).

 

Da qui si prosegue ancora lungo la cresta boscosa con alcuni tornanti e si raggiunge un altro pianoro dove si trova la baita dell’Alpe Agrogno alto (1845 m). A questo punto il percorso si fa più delineato e più ripido. Ci si tiene vicini alla cresta, ma un po’ a destra del filo fino a circa 2000 m di quota. Qui si traversa a destra sotto alcune rocce, si sale quindi una sorta di canale abbastanza ripido fino ad una sella (2040 m circa) sotto un salto roccioso (la sella è caratterizzata da un muretto a secco e da una piccola grotta/riparo, più o meno visibili a seconda della quantità di neve). Dalla sella si sale a destra per superare (il sentiero è tagliato nella roccia) il salto roccioso, quindi si compie un traverso ascendente su terreno ripido per raggiungere il crestone che scende verso Sud-Ovest dalla punta della Porta dei Merli (2129 m) un po’ a destra del punto culminante. Da qui (2100 m circa) si deve iniziare un lungo traverso (sono circa 350 metri di sviluppo) pressoché orizzontale lungo i pendii che scendono verso Sud: il primo tratto del traverso si svolge su terreno piuttosto ripido con qualche tratto roccioso (attrezzato; ma non è detto che le corde fisse emergano dalla neve); più avanti il terreno diminuisce l’inclinazione e, tornati in cresta, si raggiunge il bivacco Ca’ de Legn (2146 m; ore 1,15 dall’Alpe Agrogno basso).

 

Dalla Ca’ de Legn inizia il tratto terminale della salita, molto bello. Il percorso è evidente: si tratta di seguire la cresta tenendosi un po’ a destra del filo (per evitare le cornici), su terreno ripido o molto ripido, ed eventualmente superando qualche facile passaggio roccioso. Un ultimo breve tratto molto ripido conduce sulla cresta sommitale; volgendo a Sud (destra) se ne percorre il filo e, superato il ripido salto finale, si raggiunge la grande croce della vetta (2609 m; ore 1,15 dalla Ca’ de Legn; ore 3,30 dal parcheggio a quota 1450 m). I passaggi più impegnativi di questo tratto finale, oltre la Ca’ de Legn, sono attrezzati con corde metalliche: in inverno però la neve può sommergerle tutte.

 

La discesa si svolge esattamente lungo lo stesso itinerario (ore 2,30 dalla cima).

 

NOTA. In alternativa al traverso tra la Porta dei Merli e la Ca’ de Legn, qualcuno prosegue lungo il filo della cresta: si tratta di un percorso molto aereo con alcuni tratti rocciosi, uno dei quali (alto una decina di metri) é da affrontare in discesa ed è molto esposto oltre che piuttosto ripido (non ho potuto verificarne la difficoltà, ma non mi è parso semplice).

 
   

Ghiaccio&neve