Clugin, Donath e Zillis

 

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I tre piccoli centri abitati di cui si parla in questa pagina, Clugin, Donath e Zillis, si trovano tutti (come Andeer) nello Schams (Val Schons in Romancio), come è chiamata la sezione centrale della lunga valle del Reno Posteriore. La Gola della Roffla separa lo Schams dal Rheinwald (la sezione più a monte, dove si trovano Splügen e Sufers), mentre la Gola della Viamala lo separa dalla Domleschg (Heinzengerg), dove si trova Thusis. Lo Schams è caratterizzato da un fondovalle molto ampio e quasi pianeggiante, sfruttato dalle numerose aziende agricole presenti sul territorio; il versante destro idrografico è ripido e boscoso, quello sinistro (chiamato Schamserberg; Muntogna da Schons in Romancio) è più dolce e presenta ampi pendii erbosi su cui si trovano alcuni paesini come Mathon e Lohn. Questa parte della valle è dominata dalla cima del Piz Beverin (2997 m), che non è la più alta ma certamente una delle più frequentate della valle del Reno Posteriore, meta sia dagli escursionisti che dagli scialpinisti.

 

Clugin

Clugin (1013 m) è un piccolo villaggio rurale posto su un terrazzamento sul versante sinistro idrografico della valle del Reno Posteriore; si raggiunge lungo la Via Spluga in una quarantina di minuti da Andeer. Attraversandolo, si rimane affascinati dalle belle case in pietra (alcune risalenti ai secoli XVII e XVIII), dalle stalle in legno a traliccio e dalla presenza di un antico forno di piccole dimensioni. Ma soprattutto Clugin merita una breve sosta per ammirare la sua chiesetta romanica: le sue forme sono modeste, ma i suoi affreschi ne fanno uno degli edifici sacri più importanti del Canton Grigioni.

Ecco due immagini del piccolo abitato e delle sue belle costruzioni. A sinistra vediamo la stradina che attraversa le case e che è percorsa dalla Via Spluga. L'itinerario prosegue diritto: se vogliamo visitare la chiesetta dobbiamo svoltare a destra davanti alla casa con la vite sulla facciata. A destra vediamo la stradina (sono poche decine di metri) che scende alla chiesetta: si nota soprattutto la bella casa a sinistra; è un edificio sicuramente rilevante, dato che, come dice una scritta sulla facciata, dal 1976 è sotto la protezione della Confederazione Svizzera e del Canton Grigioni.

Possiamo qui osservare la chiesetta romanica e gli affreschi che la decorano. La foto in alto a sinistra ci mostra chiaramente la semplicità della struttura architettonica, ma quella a destra rivela il fascino dell'interno affrescato. Le decorazioni, che sono presenti sulla parete destra, sulla parete sinistra, sulla parete di fondo e nell'abside, sono opera di due artisti: il Maestro di Waltensburg, che ha lavorato sulla parete di fondo, nell'abside e sulla parete sinistra (dove ha realizzato un San Cristoforo molto simile a quello che si trova sulla facciata della chiesa di Zillis) e il Maestro di Rhäzün, che ha lavorato sulle pareti laterali (destra e sinistra). Gli affreschi del Maestro di Waltensburg risalgono al 1320/1350; quelli del Maestro di Rhäzün, alla fine del XIV secolo (intorno al 1380). Le pitture meglio conservate sono quelle della parete di fondo e dell'abside; delle altre (ad esempio del San Cristoforo) rimangono spesso solo le sinopie. Sulla parete di fondo, ai due lati dell'arco era rappresentata l'Annunciazione (è rimasto solo l'angelo annunciante, sulla sinistra). Nell'abside ammiriamo una grande figura di Cristo nella mandorla affiancato in basso dai simboli del quattro evangelisti. Nella fascia sottostante è dipinta una schiera di apostoli. Nelle foto in basso vediamo due particolari di questa decorazione: a sinistra due apostoli, a destra i simboli degli evangelisti Luca (il toro) e Matteo (l'angelo).

Donath

Proseguendo lungo la Via Spluga dopo Clugin arriviamo in circa mezz'ora a Donath, posto su un'ampia terrazza sul fianco sinistro idrografico della valle. Il paese è il capoluogo dello Schamserberg e qui, ogni tre anni, si riunisce l'assemblea degli abitanti dello Schams aventi diritto al voto. La presenza di Donath è attestata già nel Medioevo: a metà del XII secolo vi era un grosso possedimento vescovile dove si praticavano l'agricoltura e l'allevamento, mentre alcuni documenti del 1204 ci parlano per la prima volta della presenza di un comune di liberi agricoltori. A differenza di ciò che è accaduto a Zillis e ad Andeer, dove il turismo ha acquisito un posto di primo piano, qui domina ancora l'agricoltura montana (ci sono diverse aziende agricole). A Donath sono da notare, oltre alla bella chiesa, alcune case e, soprattutto, il ponte in cemento armato sulla forra del Valtschiel, costruito nel 1925 (la prima strada carrozzabile che ha raggiunto il villaggio è stata costruita nel 1910-02).

Vediamo qui sopra alcune immagini di Donath. In alto osserviamo alcune belle case affacciate sulla via principale, dove passa la Via Spluga. In basso a sinistra è visibile il ponte sulla forra del Valtschiel. E' un ponte ad arco ribassato, costruito nel 1925 da Robert Maillart (1872-1940), uno dei più importanti ingegneri svizzeri. Per la sua eleganza e per l'innovativa concezione costruttiva, il ponte è inserito nel catalogo dei monumenti architettonici svizzeri da proteggere. Oggi è stato affiancato da un ponte più largo e quindi non è più percorso dal traffico automobilistico. Lo attraversa la Via Spluga che, così, in modo particolare nel tratto svizzero, ci propone anche un viaggio attraverso la storia dell'architettura civile relativa alla costruzione dei ponti: abbiamo varcato (solo per citarne alcuni) il Marmorbrücke (Ponte di marmo; 1697 m) poco prima di arrivare a Splügen, il ponte di legno del 1856 appena usciti da Andeer; più avanti saranno i modernissimi ponti della Viamala ad attirare la nostra attenzione: il Wildener Brücke, costruito nel 1739 nel punto più stretto della gola, e i due ponti pedonali realizzati lungo il percorso della Via Spluga: il Punt de Suransuns (1999) e il Ponte Traversina (2005). Nella foto a destra, infine, vediamo i vastissimi prati che circondano Donath e sui quali è praticata un'intensa attività agricola (il paese sullo sfondo è Zillis, dove si arriva con un'altra mezzoretta di cammino).

Zillis

Posto sulla riva destra idrografica del Reno Posteriore, a 945 m di altezza, al limite settentrionale, dello Schams, Zillis è uno degli insediamenti più antichi della Via Spluga, già importante in epoca romana. Il paese è il capoluogo storico dello Schams (dal XIX secolo questo posto è occupato da Andeer); ha la casa comunale (1570), il luogo delle esecuzioni capitali, il mercato e la sosta. Come quasi tutti i centri abitati toccati dalla Via Spluga, Zillis ha partecipato attivamente alla storia dei traffici lungo la strada dei passi alpini dello Spluga e del San Bernardino, conoscendone gli alti e i bassi. Oltre alla bellissima chiesa di San Martino (cui è dedicata una pagina a parte) e al relativo museo a Zillis è di grande interesse anche la Tgea da Schons, il museo dello Schams, ospitato in una casa vicino alla chiesa.

In queste immagini vediamo alcuni scorci di Zillis. In alto a sinistra possiamo ammirare la bella fontana moderna in granito di Andeer che fa bella mostra di sé in centro al villaggio, proprio davanti al museo dedicato alla chiesa di San Martino. Ancora in alto, a destra, vediamo l'affresco che campeggia sulla facciata della locanda Alte Gasthaus (Vecchia Posta). Il dipinto, datato 1608 e restaurato nel 1940, è caratterizzato dalla presenza di tre stemmi (quello centrale, con lo stambecco, è il simbolo del Canton Grigioni) e di una frase in latino tratta dalla II egloga di Calpurnio Siculo, un poeta latino minore dell'età neroniana (I sec. d.C.). Tradotta in italiano la frase dice: "Siate uniti [pari] e perciò vivete concordi; infatti vi hanno resi affini [uniti] la grazia [il decoro], il canto, l’amore e il tempo [l'età]". Nelle due foto in basso vediamo le case di Reischen (1040 m c.a), la piccola e graziosa frazione di Zillis attraversata dalla Via Spluga prima di scendere nella Viamala.

NOTA. Tutte le informazioni contenute in questa pagina sono state tutte ricavate dalla dalla guida della Via Spluga di Kurt Wanner (vedi pagina introduttiva).

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