Traversata da Beura a Trontano

 

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L'Alpe Vaccareccia con uno dei castagni monumentali che la caratterizzano. La foto, scattata in inverno, mette in evidenza la splendida struttura del vecchio "patriarca" e la sua imponenza (specie nel confronto con le baite). Intorno all'alpe si trovano altri grandi esemplari di questa pianta fondamentale nell'economia della gente di montagna.
   

Il Rifugio Alpe Pozzolo (anche questa foto è stata scattata in inverno) sorge in un luogo decisamente idillico: un dosso prativo aperto sulla valle (bellissima la vista sul Monte Rosa) e circondato dai larici. Sullo sfondo, in alto a destra, si nota la Punta Pozzolo, prima meta della lunga traversata da Beura a Trontano.

   
La Testa del Parise vista dal Pizzo Desen: si nota bene la caratteristica della cresta che si deve percorrere dalla Punta Pozzolo. Non ci sono asperità rocciose e si cammina abbastanza agevolmente "sospesi" tra due ambienti diversi. Da una parte "palpita" la Val Grande con i suoi valloni lussureggianti di vegetazione, dall'altra, altissimo sopra la Val d'Ossola, svetta il massiccio del Monte Rosa. Ti sembra davvero di respirare un'aria diversa: il mondo ti circonda e ti affascina con l'infinita varietà della sua bellezza.
   

L'Alpe Ragozzale, uno degli alpeggi valgrandini più alti e un posto "mitico" per tutti gli amanti della Val Grande. Delle poche case è rimasto solo qualche rudere, ma una delle baite (quella proprio in centro alla foto) è stata ottimamente sistemata ed è uno dei rifugi escursionistici del Parco. Sullo sfondo la Costa Rondino si perde nella foschia abbassandosi verso la Val Gabbio.

   

La scala di Ragozzale, mirabile esempio di architettura alpina. La scala, tutta in lastre di pietra tranne gli ultimi otto gradini intagliati nella roccia, permette di superare una placconata liscia e assai ripida alta una ventina di metri. Il passaggio consentiva agli alpigiani di Trontano di raggiungere con gli animali (mucche, capre e anche alcuni maiali) l'Alpe di Ragozzale scavalcando la cresta tra il Pizzo Desen e la Testa di Menta. L'Alpe è stato definitivamente abbandonato nel 1957 (informazioni tratte da: D.Barbaglia-R.Cresta, Genti e luoghi di Valgrande, Ed. Alberti, Verbania).

   

Le belle case dell'Alpe Menta, sul versante ossolano, lungo il magnifico percorso della discesa. A metà della foto si nota, forse un po' vagamente, la linea pianeggiante del sentiero che traversa verso sinistra fino a "doppiare" la cresta che scende dal Monte Tignolino raggiungendo l'Alpe Rina.

   

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