Monte Bolettone dalla Valle Bova (1)

 

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In questa foto, scattata all'inizio della Valle Bova, vediamo la fascia di rocce verticali che caratterizza la zona intermedia della valle. Contro il cielo si vede invece la quota 1313 m, una sorta di "anticima" del Bolettone, il cui punto culminante si trova circa 300 m più a Ovest. Verso sinistra, contro il cielo, si delinea la cresta meridionale, lungo la quale si svolge l'ultima parte della salita. Nella parete di roccia si trova il colossale ingresso del Buco del Piombo, una grande caverna il cui nome non ha nulla a che fare con il minerale del "piombo", ma potrebbe derivare dal colore plumbeo della roccia o dal fatto che la grotta si apre a "strapiombo" sulla montagna.
   

Vediamo qui il colossale ingresso del Buco del Piombo: misura circa 45 metri di altezza per 38 di larghezza e ha una lunghezza di 55 metri. La galleria principale (percorribile a piedi) ha uno sviluppo di 240 metri. Vi sono stati ritrovati numerosi resti d'interesse paleontologico appartenenti all'Ursus Spelaeus, nonché selci e utensili lasciati da cacciatori nomadi fin dall'era paleolitica. Dall’Ottocento la grotta è stata meta di visite di studiosi e villeggianti (la regina Margherita di Savoia ne è stata un’assidua frequentatrice). Purtroppo da alcuni anni non è visitabile per un’ordinanza di chiusura del sindaco di Erba per motivi di sicurezza.

   
Ecco l'inizio della scala di legno. Si tratta di un manufatto molto particolare: ha un'altezza di circa 15 metri ed è stato posato nel 1983 in sostituzione delle vecchie scale usate dagli abitanti di Crevenna (la frazione di Erba da cui parte l'itinerario descritto nella relazione) per portare a valle la legna tagliata nei boschi soprastanti. Il cartello giallo visibile nella foto informa gli escursionisti che la scala è sicura "data la qualità dei materiali impiegati", ma anche che deve essere affrontata da chi ha "una buona esperienza di percorsi ferrati".
   
Ecco la scala fotografata dall'alto: come si può vedere è effettivamente piuttosto ripida. Quindici metri, inoltre, non sono pochi: occorrono dunque la dovuta attenzione e mancanza di vertigini.
   
Superata la scala di legno, il sentiero costeggia per un tratto la parete rocciosa nella quale si apre il Buco del Piombo. In alcuni punti il sentiero passa vicinissimo al bordo della parete: offre spettacolari visioni, ma richiede anche una certa attenzione.
   

Poco dopo il Rifugio Cacciatori, lungo la stradina che sale alla Capanna Mara, si incontra sulla sinistra questo particolare monumento in pietra. Ricorda il gemellaggio, che risale agli anni Settanta del secolo scorso, tra le città di Erba, Fellbach (in Germania), Tournon-sur-Rhône e Tain-l'Ermitage (in Francia). Nella parte in ombra si possono vedere degli inserti in pietra scura: sono gli stemmi della quattro città.

   
La foto è stata scattata dalla cresta meridionale del Bolettone (sarebbe meglio dire della quota 1313 m), percorsa da un bel sentierino che permette di evitare il percorso della stradina che sale dall'Alpe del Viceré. Sullo sfondo si ammira la Brianza con i laghi di Alserio (sulla destra) e di Pusiano (sulla sinistra).
   
Dalla cima del Bolettone si ammira un bel panorama. Verso Ovest la vista è catturata soprattutto dalle grandi montagne che si stagliano contro il cielo, dal Monte Rosa (a sinistra) ai quattromila del Vallese, tra cui spiccano (a destra) la calotta dell'Alphubel e le cime gemelle dei Mischabel (Täschhorn e Dom). Al centro si alza la piramide in parte rocciosa dello Strahlhorn.
   
Volgendo lo sguardo dalla parte opposta il panorama appare più "ravvicinato". Contro il cielo si distinguono il Legnone, a sinistra, e la Grigna settentrionale (Grignone), a destra. A sinistra del Legnone si vede il vicino Palanzone (1436 m), altra cima facile e frequentatissima. In primo piano, a partire dal margine sinistro della foto, si vede la cresta Nord-Est del Bolettone, lungo la quale si scende fino alla Bocchetta di Lemna. Da qui la cresta si divide: verso sinistra prosegue in direzione del Pizzo dell'Asino (non visibile) e del Palanzone; verso destra piega a Sud in direzione del Monte Puscio. Nella macchia scura dei sempreverdi si vede la Capanna Mara (1125 m).
   

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