Cima della Vezzana - Via normale (2)

 

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La barriera rocciosa che divide la Valle dei Cantoni. La si supera con un traverso da sinistra a destra, all'inizio facilitato dalla presenza di un cavo d'acciaio. La salita inizia quasi contro il margine sinistro della foto, dove si vedono quelle macchie scure disposte in verticale, poi prosegue in diagonale sotto la grande ed evidente macchia scura sempre sulla sinistra della foto.
   
Dal masso dove si trova il cartello con la scritta "Pericolo Attenzione Crepaccio" si domina la parte bassa della Valle dei Cantoni, appena percorsa, dominata dalle pareti della Croda della Pala (a destra). Sullo sfondo vediamo l'Altopiano delle Pale con La Fradusta (2939 m) con ciò che rimane del ghiacciaio che si stende sul suo versante settentrionale.
   
Sul pendio detritico che sale dal Passe del Travignolo al colle tra il Nuvolo e la Cima della Vezzana. Nella salita, tutti gli escursionisti stavano di qua del nevaio, quei due o tre (se ne vede uno della foto) che salivano dalla parte opposta poi dovevano scendere ad aggirarlo in basso perché il nevaio è ripido (nella foto non sembra) e nessuno si fidava ad attraversarlo senza i ramponi.
   
Dal colletto tra Nuvolo e Cima della Vezzana si ha già una bella vista. In questa foto (scattata col teleobiettivo e poi ulteriormente ritagliata in fase di postproduzione) vediamo il Bivacco Fiamme Gialle (3005 m), sullo sperone Sud-Est del Cimon della Pala. Qui arrivano per una meritata sosta i salitori della Ferrata Bolver-Lugli. Dal bivacco si scende in breve al Passo del Travignolo e, da qui, mentre molti scendono dalla Valle dei Cantoni, alcuni "completano" la gita salendo alla Cima della Vezzana per la via normale.
   
Dalla Cima della Vezzana si ammira un notevole panorama, naturalmente a condizione che non ci si mettano di mezzo le nubi, come in questo caso. Quella che si vede dietro il segnale di vetta dovrebbe essere la Cima dei Bureloni (3130 m). Uso il condizionale perché non ne sono sicurissimo (non sono un grande conoscitore delle Dolomiti: chi conosce il sito sa che le mie mete abituali si trovano soprattutto nell'arco alpino centro-occidentale).
   
Dalla cima, verso Sud, vediamo innanzitutto l'arrotondata vetta del Nuvolo, sopra il quale, oltre le distese dell'Altopiano delle Pale, si alza maestosa la Pala di San Martino (2982 m), a sinistra della quale si nota la Cima Canali (2900 m). A destra si vede invece un gruppo di cime: da sinistra a destra, dovrebbero essere il Campanile Pradidali (2733 m), la Cima di Ball (2802 m) e la Cima di Val Roda (2791 m).
   
Vicinissimo, a Sud-Ovest della Cima della Vezzana, appare il Cimon della Pala con il suo possente versante Nord-Est, che contrasta con l'immagine classica di questa montagna (quella che si vede dal Passo Rolle e che gli ha fatto attribuire l'immancabile e un po' abusata definizione di "Cervino delle Dolomiti").
   
Sempre dalla cima, verso Nord-Ovest, lo sguardo si posa sulle vaste distese erbose intorno a Passo Rolle con la massa chiara del Castellazzo (2333 m). Dal passo scende verso l'alto e a sinistra la Val Travignolo, che sbocca in Val di Fiemme. Se non ci fossero state le nubi, contro il cielo si sarebbero visti i gruppi del Catinaccio e del Sassolungo. La strada bianca che serpeggia nel verde scende in Val Venegia.
   
Un'ultima immagine dalla cima, verso Nord-Est: quella che emerge dalle nubi dovrebbe essere la Cima del Focobon (3054 m).
   

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