Grand'Assaly - Via normale (2)

 

Indietro (torna alla relazione)    Roccia

 

Il Grand'Assaly ai primi chiarori del giorno visto dal ripiano dove si trova il Lago del Rutor (di cui vediamo l'emissario che, più avanti, si getta nel Lago dei Seracchi).
   
Il Lago dei Seracchi con il Torrente del Rutor che, più in alto, viene scavalcato dal ponte tibetano. Per evitarlo, si scende al lago e si risale (qualche ometto) la barriera di erba e rocce alla destra (sinistra idrografica) del torrente. Sullo sfondo vediamo le Vedettes (a sinistra) e la parte occidentale del Ghiacciaio del Rutor.
   
Primissime luci sul Monte Bianco che si riflette nelle acque lattiginose del Lago dei Seracchi. A destra del Monte Bianco si vedono il Monte Maudit e il Mont Blanc de Tacul (4248 m).
   
Risalendo la barriera di rocce ed erba sulla sinistra idrografica del Torrente del Rutor. Si vede anche una parte del Lago dei Seracchi (foto di Emilio Colombo).
   
Il Grand'Assaly illuminato dal sole, come appare dal pianoro che si raggiunge dopo aver superato la barriera di rocce ed erba (e dove arriva anche l'itinerario che passa dal ponte tibetano). Seguendo gli ometti e orientandosi senza grossi problemi si raggiunge il pendio detritico (ma qui con molte lingue di neve) che sale fino al piccolo ghiacciaio del Grand'Assaly. La cima più alta, nella foto, è la Tête du Grand'Assaly (il Grand'Assaly è la punta alla sua destra). Più in basso, a sinistra, si vede la Punta Loydon. Il pendio da percorrere sale tra la cresta che scende dalla Punta Loydon e quella che scende dalla Tête d'Assaly.
   
Salendo lungo il pendio che porta al ghiacciaio del Grand'Assaly. Sullo sfondo si vede il gruppo del Monte Bianco, dal Mont Blanc de Tacul alle Grandes Jorasses. Le due cime rocciose sulla destra dovrebbero essere il Mont Colmet (3024 m; a sinistra) e il Mont Lussé (3066 m; a destra).
   
Risalendo il piccolo ghiacciaio del Grand'Assaly. Noi lo abbiamo trovato interamente coperto da ottima neve portante (in alcune relazioni trovate su Internet si parla però anche di crepacci, per quanto piccoli). Si vedono anche due laghi: il primo è uno dei Laghi Neuves, il secondo dovrebbe essere il Lago Grigio. Sullo sfondo compaiono le cime del gruppo del Mont Paramont.
   
Superando il primo tratto, quasi verticale ma ricco di appigli (II+), della bella placca di solida roccia con cui inizia la salita della cresta Sud del Grand'Assaly (foto di Roberto Benzi).
   
Sulla seconda parte della placca, più adagiata e più facile, ma un po' esposta verso la Francia (foto di E. Colombo).
   
Dopo la placca iniziale, la salita della cresta prosegue per tracce di sentiero e roccette, talvolta su terreno ancora piuttosto ripido (dei miei due soci, quello che si trova più in alto è alla sosta attrezzata in cima alla placca).
   
La parte alta della cresta è costituita da massi di solida roccia. La pendenza diminuisce in prossimità della vetta (foto di Roberto Benzi).
   
La croce metallica della vetta sullo sfondo del massiccio del Monte Bianco, visibile nella sua interezza.
   

Indietro (torna alla relazione)    Roccia