Monte Boglia
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Ecco Albogasio Superiore, punto di partenza e di arrivo dell'escursione. Il percorso inizia da via Monte Boglia, una piccola via pedonale che si stacca dalla strada principale: la si può vedere chiaramente alla base della casa bianca a quattro piani nella parte alta del paese, a destra della chiesa. Albogasio Superiore è una delle tante frazioni che formano il Comune di Valsolda, affacciato sul Lago di Lugano. Le altre sono Dasio, Castello, Drano, Puria, Loggio (che si trovano sulle pendici della montagna), Oria, Albogasio Inferiore, San Mamete, Cressogno, (che si trovano sulla riva del lago) e Santa Margherita (anch'essa sul lago, ma sulla sponda opposta). |
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Nella foto a sinistra vediamo la cappelletta della Madonna del Faggio, che si trova al termine della mulattiera che sale da Albogasio e al limite meridionale della vasta radura della Zocca della Nave. Nella cappelletta si trova il piccolo gruppo scultoreo della Madonna col Bambino (foto a destra). Secondo la leggenda fu trovato inspiegabilmente incastonato nel tronco di un faggio proprio sul Monte Boglia. |
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Il Monte Boglia visto dalla radura della Zocca della Nave. Nella foto si vede anche un bel faggio solitario. Non è quello in cui fu trovata la statuetta della Madonna. Come racconta la leggenda, infatti, un fulmine distrusse il faggio ma non la statua, che poi gli abitanti di Albogasio decisero di mettere nella cappelletta appositamente costruita. La cima del Monte Boglia è il punto più alto contro il cielo: la salita si svolge lungo la cresta nascosta dal faggio, prosegue lungo la dorsale sommitale e scende dalla cresta Nord, visibile a destra della cima. |
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Qui siamo nei ormai pressi della cresta sommitale della montagna. Al centro della foto si osserva l'ampia radura chiamata Zocca della Nave, cui si arriva salendo la mulattiera immersa nel bosco che scende verso il Lago di Lugano (visibile all'estrema destra della foto). Sullo sfondo, oltre il solco della Valsolda, si distinguono alcune cime; da sinistra a destra: la Cima di Fiorina (1809 m; Cima di Fojorina per gli svizzeri), il Torrione di Valsolda (1805 m), la quota 1396 m, il Monte Bronzone (1434 m) e il Monte dei Pizzoni (1303 m). Ancora più in fondo, contro il cielo, si vedono il Bregagno e le cime della Valsassina (dal Monte Legnone verso il Pizzo dei Tre Signori) |
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Dalla cima del Monte Boglia il panorama è abbastanza vasto. Verso Ovest, come sempre da queste montagne, a farla da padrone è il Monte Rosa con il suo inconfondibile profilo. Da sinistra si notano la Piramide Vincent (4215 m), il Colle Vincent (4088 m) con il grande canalone orientale, la Punta Parrot (4436 m), la Punta Gnifetti (4554 m), la Punta Zumstein (4563 m), la Punta Dufour (4634 m; seconda elevazione delle Alpi) e il Nordend (4609 m). Sulla destra della foto si vede lo Strahlhorn (4190 m). |
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Ancora dalla cime del Monte Boglia, ma guardando verso Nord. In primo piano si vede la bella radura del Pian di Scagn (1174 m), da cui si passa lungo la discesa. Più in alto di trovano i Denti della Vecchia e la bella piramide rocciosa del Sasso Grande (1491 m). Contro il cielo si osservano altre frequentate montagne della Svizzera italiana: il Monte Bar (1816 m), sulla sinistra, il Pizzo Camoghè (2228 m) e il Monte Garzirola (2116 m), entrambi sopra il gruppo dei Denti della Vecchia e del Sasso Grande. |
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Una delle tante cascate del Torrente Soldo che percorre la valle lungo la quale si svolge la discesa. L'immagine appare ravvicinata perché ho utilizzato lo zoom. In realtà in questo tratto il sentiero è alto rispetto al fondo della valle e va percorso con un po' di attenzione perché il terreno è spesso ripido. In compenso l'ambiente offre alcuni scorci di natura piuttosto selvaggia che hanno un fascino particolare. |
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Vediamo in questa foto le case di Muzzaglio, che si trovano sul versante sinistro idrografico della valle (la discesa si svolge invece sul versante destro idrografico). Le domina la bella cascata che scende dal salto di roccia sotto cui passa il tratto iniziale (tra il parcheggio e il Ponte di Bizzo) dell'itinerario descritto nella relazione della salita al Sasso Grande. |
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Ed eccoci infine a Castello, dove si trova la chiesa di San Martino, al cui interno possiamo ammirare un importante ciclo di affreschi. Quelli dell'abside sono opera della bottega dei fratelli Pozzi di Puria Valsolda, risalgono alla fine del Cinquecento e raffigurano, tra l'altro, alcuni episodi della vita del santo cui la chiesa è dedicata. Quelli della volta sono opera del celebre pittore Paolo Pagani (nativo di Castello) e furono eseguiti tra il 1696 e il 1697. Raffigurano la salita al cielo della Vergine (al centro), la predicazione del Battista (a sinsitra) e la condanna delle Sante Caterina, Apollonia e Lucia (a destra). Sono molto belli e vale assolutamente la pend di fermarsi ad ammirarli. |