Pizzo della Pieve, versante Ovest

 

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Il versante occidentale del Pizzo della Pieve fotografato dalla Via della Ganda durante la discesa. Proprio sopra il mio compagno si vedono le propaggini meridionali della Cima del Palone, cui seguono il profondo intaglio della Val Cugnoletta (che scende in Valsąssina) e quindi il Pizzo della Pieve (2257 m). In lontananza, contro il cielo si vede il Pizzo dei Tre Signori (2554 m)
   
Questa foto č stata scattata con il teleobiettivo dallo stesso punto della precedente. Si vede bene l'itinerario descritto nella relazione: il tracciato spiega anche il nome che mi č piaciuto dare alla salita. Nella parte finale il canale č profondamente incassato tra le rocce sommitali (lo si vede nella foto successiva). Oltre la cima, l'itinerario prosegue verso il Grignone. Il tratto di rocce si aggira sul versante meridionale, poi si torna in cresta in corrispondenza dell'evidente intaglio nevoso. Da qui si segue sempre la cresta, bella, non difficile e molto panoramica (basta fare attenzione alle eventuali cornici sporgenti sul versante Nord).
   
Il Pizzo della Pieve, inquadrato nell'intaglio del Passo di Val Cugnoletta. Nella parte alta della parete Ovest si vede la linea diritta e incassata tra le rocce della parte finale del canale descritto nella relazione. Durante la salita lo si vede solo all'ultimo momento, quando se ne raggiunge l'inizio. In primo piano, tra le due conche delle Foppe, si vedono le bacheche illustrative del Parco delle Grigne.
   
Eccoci nella parte intermedia della salita lungo il versante Ovest del Pizzo della Pieve; alle nostre spalle abbiamo lasciato l'ampio cono nevoso alla base della parete e stiamo salendo il canale che pił in alto si apre quasi a confondersi con l'ampio pendio nevoso che si stende nella fascia mediana della parete, come si vede nelle foto precedenti.
   
In questa foto vediamo la parte finale della salita, quella pił bella, che si svolge lungo un canalone regolare e incassato tra le pareti rocciose. E' il tratto pił suggestivo della salita. Quest'anno l'abbiamo trovato di ottima neve; quando salimmo il canale la prima volta, tanti anni fa, c'era molta pił neve, ma era inconsistente e si sprofondava (foto di Roberto Benzi).
   
Questa foto č stata scattata all'inizio del canalone inquadrato dal basso nell'immagine precedente. La prima volta ci eravamo legati; questa volta avevamo con noi una corda leggera da 30 metri, ma non l'abbiamo mai usata.
   
L'unica strettoia incontrata nella parte finale del canalone non ci ha opposto difficoltą (neve ottima con un po' di ghiaccio sulle rocce) e ha reso pił "saporita" la progressione. Come si nota, il mio socio non ha indossato il casco. Io ho fatto il contrario e penso che sia la cosa migliore: le rocce intorno non sono molto solide e anche un sasso di modeste dimensioni fa i suoi danni.
   
La bellissima uscita sulla cresta sommitale a breve distanza dalla cima. Nella parte sinistra della foto si vede praticamente tutto l'itinerario di avvicinamento. Si distinguono poi  alcune cime minori: sopra la testa del mio compagno, oltre la cupola erbosa e innevata del Pizzo della Pieve, vediamo la Cima del Palone (2089 m), oltre la quale, privi di neve, si notano i Pizzi di Parlasco (1507 m; a destra) e il Sasso di San Defendente (1326 m; a sinistra). A destra della foto, in alto, si vede il Monte Muggio (1754 m); a sinistra, ancora innevato, si nota il Monte Pilastro (1826 m). In fondo, nella foschia, si riesce a scorgere la superficie del Lago di Como.
   
Questa foto č stata scattata dalla cima verso Sud-Ovest e mette in evidenza la lunga cresta che collega il Pizzo della Pieve alla Grigna Settentrionale (Grignone, 2410 m). In linea d'aria sono poco pił di 1200 metri. Si possono trovare delle cornici che sporgono verso Nord e per questo č meglio stare un po' a sinistra del filo. Come ho gią detto, l'unico punto che puņ essere un po' delicato si trova proprio sotto la cima del Pizzo della Pieve; poi la cresta non pone particolari problemi, in particolare quando si incontra la traccia che sale dalla Valsąssina (foto di Roberto Benzi).
   
Eccoci sulla cresta che porta verso il Grignone. La foto vuole soprattutto dare un'idea dell'ambiente aperto e arioso in cui ci si muove una volta usciti dal versante Ovest del Pizzo della Pieve. In basso si vede il solco gią verdeggiante della Valsąssina, dominata da due cime assai popolari: il Pizzo dei Tre Signori (2554 m) a sinistra e lo Zuccone di Campelli (2175 m) a destra. Sullo sfondo si vedono le Alpi Orobie.
   
Uno sguardo verso la Grigna Meridionale (Grignetta, 2177 m), con la lunga cresta che la unisce alla Grigna Settentrionale e sulla quale spicca l'elevazione dello Zucco dei Chignoli (2168 m). Lungo questa cresta si svolge il magnifico percorso della Traversata Alta (spettacolare, ma piuttosto lunga e abbastanza impegnativa in inverno).
   
Dalla cima del Grignone verso Nord-Est: in primo piano si vedono il versante Ovest del Pizzo della Pieve e un tratto della cresta che collega le due montagne. Sullo sfondo, contro il cielo, possiamo ammirare un'ampia porzione del panorama che si ammira anche dalla cima del Pizzo della Pieve: la vista va dal Pizzo dei Tre Signori (a destra) fino al Sasso Manduino (a sinistra), passando per i gruppi del Bernina, del Disgrazia, del Pizzo Badile e del Cengalo.
   

Questa foto č stata scattata durante la discesa, dai pressi della Bocchetta del Cimone e mostra il vasto circo o bacino del Moncódeno, che occupa tutto il versante settentrionale del Grignone. Ho indicato alcuni punti di riferimento. Da sinistra a destra, contro il cielo, possiamo vedere la Cima del Palone (1), il Pizzo della Pieve (2) e il Grignone (3). Il numero 4 indica l'Alpe di Moncódeno, mentre il cerchio rosso individua la posizione del Rifugio Bogani (in qualche modo visibile al centro del cerchio).

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