Pizzo di Trona (1) - L'avvicinamento
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Poco dopo la partenza dal parcheggio di Pescegallo, si entra nella bellissima Val Tronella: se ne traversa il fondo guadando un piccolo torrente e poi se ne risale il versante occidentale sotto il Pizzo del Mezzodì (2116 m; è il modesto rilievo sulla destra). Nella foto la scena è però dominata dalla bella parete orientale del Pizzo Tronella (2311 m), ripida e rocciosa. |
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Ancora un'immagine della Val Tronella, questa volta ripresa al ritorno e dal traverso che porta al dosso del Piic. Al centro della foto, contro il cielo, spicca una delle strutture rocciose più interessanti della Val Gerola: si tratta dei Denti della Vecchia (2125 m la punta più alta), chiamati anche Rocca di Pescegallo. Sulle creste e sulle pareti di bella roccia (in particolare sulla parete orientale del primo e del secondo dente) corrono numerosi itinerari di arrampicata. Sulla destra della foto si scorge il massiccio spigolo Est del Dente di Mezzaluna (2282 m; o Dente di Pizzotti). |
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Ed eccoci arrivati al Lago di Trona, allo sbocco dell'omonima valle di cui ammiriamo il dirupato versante orientale. Si nota bene, contro il cielo, il caratteristico Torrione di Mezzaluna (2333 m) su cui sale una via che percorre il versante di Val Tronella (120 m di sviluppo, difficoltà dal II al V grado; nessun chiodo o spit presente). Il Torrione di Mezzaluna è ben visibile anche traversando dalla Val Tronella, verso cui mostra la sua faccia più spettacolare (vedi le immagini che corredano la pagina sul giro dei laghi della Val Gerola). |
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Possiamo finalmente ammirare il Pizzo di Trona, visto dalle vicinanze dell'omonimo lago. La via di salita descritta nella relazione percorre la cresta che si vede contro il cielo, tra la cima e i Dentini di Trona (all'estrema destra della foto). La cresta si raggiunge però dal versante che guarda il Lago dell'Inferno (opposto a quello visibile nella foto): l'avvicinamento non è dunque ancora finito. |
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Questa foto è un particolare della precedente, ripreso con il teleobiettivo dalla medesima posizione. Si notano alcuni particolari della cresta. Si vede bene, un po' a destra, il profilo appoggiato del "lastrone" (il tratto in un certo senso più caratteristico della via) che termina su un tratto più facile della cresta. Poi, dove quest'ultima si impenna, si distingue abbastanza bene, appena a sinistra del filo, la zona dei due diedri, uno più facile, l'altro più impegnativo, che costituiscono la parte "alpinistica" della salita. Dopo questo passaggio si prosegue per facili canalini, sempre un po' sinistra del filo, fino ad uscire sulla cresta sommitale in prossimità della cima. |
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Il Pizzo di Trona e il Falso Trona (a destra) visti dai pressi della casa dei guardiani del Lago dell'Inferno. In grande evidenza appare il "lastrone" attrezzato. Da questa prospettiva frontale appare come una ripida parete: in realtà è appoggiato (come si è visto bene nella foto precedente). Ben illuminato dal sole si vede anche il ripido pendio erboso da superare per raggiungere la cresta NNO del Pizzo di Trona. |
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Ed eccoci in cresta: in primo piano se ne vede il primo facilissimo tratto percorso da una buona traccia. In bella evidenza appare anche la bella struttura rocciosa dei Dentini di Trona (2252 m il più alto), alla cui sinistra si osservano la casa dei guardiani e la diga del Lago dell'Inferno. A sinistra della cresta si vede bene anche il pendio erboso lungo il quale se ne guadagna il filo. Sullo sfondo il panorama è dominato dalla mole erbosa del Pizzo Mellasc (2465 m), alla cui sinistra si vedono, in lontananza, il Pizzo Alto (2512 m)e il Monte Legnone (2609 m). |