Pizzo dei Galli e Pizzo Olano dall'Alpe Tagliata

 

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Proprio all'inizio del dosso erboso dell'Alpe Tagliata, a pochi minuti dal parcheggio, si trova questo edificio non ancora completato (autunno 2011): si tratta di una moderna chiesetta, ben inserita nel contesto ambientale. Nella foto si vede anche un breve tratto della sterrata che percorre tutto il dosso dell'Alpe Tagliata. Salendo a piedi non è conveniente seguirla integralmente: meglio sfruttare le scorciatoie (poco evidenti e non segnalate) che permettono di raggiungere la Casera Nova più velocemente.
   
Le due belle baite della Casera Nova, quasi al culmine dei pascoli dell'Alpe Tagliata. A destra delle case si vede una parte della sterrata che sale dal parcheggio, mentre sopra il tetto della baita più grande (esattamente alla sua estremità sinistra) si nota il tornante con il cartello segnaletico per l'Alpe Piazza e il Pizzo dei Galli. Sul cartello è indicata la quota di 1527 m, mentre sulla cartina dell'ERSAF lo stesso tornante è quotato 1573 m. Purtroppo si tratta di differenze che ho riscontrato anche nel corso di altre escursioni.
   
L'edificio dell'Alpe Piazza (1844 m) con sullo sfondo l'ampio versante orientale del Monte Legnone. La parte centrale della grande baita (proprio sulla verticale delle cima del Legnone) è stata adibita a bivacco. E' un locale molto piccolo (se non ricordo male ci sono solo due posti letto). L'ambiente è di grande bellezza. Presso l'alpe c'è un grazioso laghetto e dalla vicinissima croce (1855 m) si gode un panorama molto ampio sulla Valtellina, sulla Valchiavenna e sulle montagne del Lario settentrionale.
   
La croce del Pizzo dei Galli non è posizionata sulla cima, ma più a Nord, nel punto in cui termina il tratto ripido della cresta Nord-Nord-Ovest, altrimenti non sarebbe visibile dal basso. Da qui si gode un vasto panorama, specie verso Nord. Sulla sinistra della foto si vede il solco della Valchiavenna con (da sinistra a destra) le cime del Pizzo dei Piani, del Pizzo Ferré e del Pizzo Tambò. Appena a sinistra della croce, oltre alla mole del Pizzo di Prata, si nota il Pizzo Stella (in parte innevato). A destra della croce, all'altezza del braccio orizzontale, si vede il Monte Brusada, prima importante elevazione della Costiera dei Cech.
   
La foto (ripresa durante la discesa) mostra un'altra parte del panorama che si gode guardando verso Nord. A destra si vede la caratteristica mole del Disgrazia, con il Ghiacciaio di Preda Rossa che si stende alla base del suo versante Sud-Ovest. Sulla sinistra si osserva invece una parte delle cime che si alzano sullo spartiacque tra le valli Masino e Bregaglia, dalla Cima di Castello (a sinistra) al Monte Sissone (al centro della foto). In primo piano si delinea la cresta che dal Pizzo dei Galli scende verso Ovest-Nord-Ovest verso il Monte Olano (da non confondersi con il Pizzo Olano).
   
Questa foto, scattata dal Pizzo dei Galli mostra un particolare della precedente. Da sinistra a destra si alzano alcune importanti cime del gruppo Masino-Bregaglia: la Punta Rasica (3305 m), il Pizzo Torrone Occ. (3349 m), il Pizzo Torrone Centr. (3290 m), l'Ago del Torrone (3234 m), il Pizzo Torrone Or. (3333 m), da cui scende verso SSO la poderosa costiera rocciosa del Cameraccio che affonda la sua base in Val di Mello (la nota diramazione della Val Masino). Più a destra si vedono il Monte Sissone (3331 m) e infine, dopo il Passo di Chiareggio (3110 m), la Punta Baroni (3203 m).
   
In discesa, attraversando il piccolo pianoro che precede la Baita di Cima (1959 m). Sul pianoro, a sinistra del mio compagno, si vede una sorta di recinto di pietre (non credo si tratti del rudere di una baita). In questo tratto il sentiero è del tutto inesistente: lo si ritrova tra i cespugli di rododendri che fanno da sottobosco ai larici che si vedono nella foto. Sullo sfondo si ammirano ancora le montagne descritte nelle didascalie precedenti. Sulla destra invece, si osserva il gruppo del Pizzo Scalino.
   
Le due grandi baite della Casera di Olano (1792 m), che però non si raggiunge: il sentiero, ora tornato abbastanza visibile, passa più in  alto traversando verso la cresta che scende dal Pizzo dei Galli verso il Monte Olano (in parte visibile contro il bordo sinistro della foto). Sullo sfondo si vedono i solchi della Val Gerola e, più avanti, della Valle del Bitto di Albaredo.
   
Questa foto, scattata dalla cresta che scende al Monte Olano, mostra una parte del percorso della gita. Contro il cielo, partendo da destra, si vedono: la parte più ripida della cresta Nord-Nord-Ovest del Pizzo dei Galli, il punto in cui sorge la croce, all'inizio della cresta quasi orizzontale che porta in cima, la Bocchetta di Maiona e quindi il Pizzo Olano. Attenzione: la cima di quest'ultimo non è il punto più alto (che è tale solo per effetto della prospettiva), ma il punto in cui termina il tratto più ripido che si alza dalla Bocchetta della Maiona.
   

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