Punta Palasina - salita invernale
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L'immagine inquadra in primo piano due baite dell'Alpe Chavanne (2106 m) e la stradina che, verso Nord-Nord-Ovest, conduce nel Vallone di Palasina. Sullo sfondo si vedono le cime della Punta Goà (2778 m), sulla sinistra, e del Monte Chiapa ( a destra), due montagne secondarie che, da questa prospettiva, coprono il Corno Bussola (3024 m), una delle mete più interessanti tra quelle raggiungibili da Estoul, specialmente in estate e in autunno (in primavera è una bella salita scialpinistica). |
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Dall'inizio del Vallone di Palasina abbiamo questa visione della nostra meta, che si raggiunge percorrendo gli ampi e poco inclinati pendii che si stendono dalla cima verso l'Alpe Palasina e l'omonimo vallone. In primo piano si vedono dei salti rocciosi: l'itinerario passa molto più a destra, su pendii a tratti un po' ripidi ma di agevole superamento. |
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Eccoci nel tratto subito a monte dell'Alpe Palasina. L'itinerario sale prima in direzione della cima poi, dove il pendio diventa più ripido, traversa a destra e raggiunge la cresta sommitale della montagna, lungo la quale, verso sinistra, si raggiunge il punto culminante. |
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Questa foto è stata scattata dai pendii che salgono alla Punta Palasina. In basso un po' sulla destra si vede il grande edificio del Rifugio Arp (2446 m), che non si raggiunge perché situato piuttosto a destra rispetto all'itinerario di salita alla Punta Palasina. Sullo sfondo si osserva invece la Punta Valnera (2754 m), un'altra classica meta con partenza da Estoul. |
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Dalla cima della Punta Palasina si gode di un bel panorama sulle montagne della Val d'Aosta. Alle mie spalle (la foto è di Roberto Benzi), oltre le creste del Corno Bussola, si osservano il Monte Emilius (3559 m), un po' a destra del centro della foto, la Grivola (3969 m), un po' a sinistra, e il gruppo del Gran Paradiso (contro il margine sinistro della foto). |
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In questa immagine, scattata con il teleobiettivo dalla cima della Punta Palasina, vediamo più in dettaglio proprio il gruppo del Gran Paradiso. Contro il cielo si distinguono, da sinistra, la Punta Tersiva (3515 m), che risulta più alta per effetto della prospettiva, il Gran Paradiso (4061 m), con la sua bella parete Est, il Piccolo Paradiso (3926 m), la Becca di Montandayné (3838 m), ai cui piedi si osserva l'ampia distesa del Ghiacciaio di Tzasset, e la bella piramide dell'Herbetet (3778 m). |
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Verso Nord lo sguardo è catturato inevitabilmente dall'inconfondibile piramide del Cervino (4478 m) con il suo massiccio versante meridionale in piena evidenza. Contro il cielo si notano anche le due vie normali: a sinistra quella che sale lungo la Cresta del Leone (via normale italiana), a destra quella che sale lungo la cresta dell'Hörnli (via normale svizzera). |
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Questa foto è stata scattata durante la discesa, nella parte alta dell'itinerario. Contro il cielo, oltre la cresta Sud-Ovest del Monte Bieteron, si osservano alcune importanti cime che si alzano sulla cresta che divide la Val d'Ayas dalla Valle del Lys (Gressoney). A sinistra si alza la massiccia mole del Mont Nery o Becca Frudiera (3075 m), sulla destra si notano bene le due "Dame di Challand", la Becca di Vlou (3032 m), a destra, e la Becca Torché (3016 m), a sinistra. |