A sinistra: un momento della salita al Colle Barant e all'omonimo rifugio. Siamo sul sentiero segnalato che, dopo il Pian delle Marmotte, taglia i tornanti della sterrata consentendo un percorso più veloce. Attraversando il Pian delle Marmotte, i nostri passi si sono incrociati con quelli di un gregge sorvegliato da alcuni cani di guardiania, che non sono certo mansueti. In casi del genere vanno seguite le opportune norme di comportamento, come quelle elaborate dal Gruppo Grandi Carnivori del CAI (facilmente rintracciabili in rete). A destra: il Rifugio Barant. Il tempo era davvero inclemente: pioveva, faceva freddo e, sopra i 2300 metri, nevicava. Purtroppo questo ci ha anche impedito di scattare delle fotografie decenti.

A sinistra: in discesa verso la Conca del Prà lungo il sentiero che, dopo il tornante a quota 2205 m, taglia alcuni tornanti della strada sterrata. Seguirlo in questa occasione non è stata una grande idea perché la vegetazione, abbastanza alta e fitta, era inzuppata d'acqua! Nella foto a destra: la Conca del Prà con, sullo sfondo, il Rifugio Willi Jervis (entrambe le fotografie sono di Roberto Benzi).

Due immagini riprese dal Rifugio Granero verso sera, quando il tempo ha iniziato un lento miglioramento. In entrambe le foto, ma in particolare in quella a destra, si nota sullo sfondo la Conca del Prà. In quella a sinistra, sulla destra della conca, si vede il versante lungo il quale si svolge la discesa dal Colle Barant.

A sinistra: dal Rifugio Granero, verso Sud-Ovest, si ammira la piramide rocciosa del Monte Granero (3171 m), in questa occasione coperta da un spessa coltre di neve fresca. Nell'altra foto: il momento della cena.

NOTA. La foto di apertura della pagina con la relazione di questa prima giornata è stata scattata al termine dell'ultima tappa, quando siamo arrivati alle Grange del Pis e al Rifugio Barbara Lowrie in condizioni meteorologiche decisamente più favorevoli.

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