Tour dell'Argentera - Quinta tappa

 

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Nella foto a sinistra: scendendo lungo la strada sterrata che costeggia il Lago artificiale del Chiotas diamo un ultimo sguardo al versante orientale dell'Argentera, sotto il quale si stende il vasto Altopiano del Baus (è il terreno su cui si svolge la discesa dalla Cima Sud se, nel corso della quarta tappa, si sceglie di percorrere la variante alpinistica). Contro il cielo, a sinistra, si vede la Cima Paganini (3050 m); molto più a destra notiamo le due cime dell'Argentera (Sud, 3297 m, e Nord, 3286 m), a cui fanno seguito il Gelas di Lourousa (3261 m) e il Monte Stella (3262 m). Nella foto a destra: salendo il Vallone del Chiapous sulla sinistra idrografica. La bella cima che si vede sullo sfondo è il Caire dell'Agnel (2935 m). Su un piano più avanzato si nota la parte bassa della lunga cresta che dalla Cima del Baus (non visibile) scende fino al Lago artificiale del Chiotas (il Passaggio del Baus, da cui si transita se si sceglie di fare la quarta tappa passando per la cima dell'Argentera, scavalca questa cresta appena sopra i ripidissimi salti di roccia con cui precipita nel lago).

A sinistra: lungo la mulattiera nel punto in cui traversa il Vallone del Chiapous per passare sul suo lato destro idrografico. La foto a destra è stata scattata nella parte alta del vallone. Si vede bene il Lago artificiale del Chiotas con in evidenza una delle due dighe. Contro il cielo, da sinistra a destra, notiamo il Roc di Fenestrelle (2758 mm), la Bassa Margot (2646 m, detta anche Colle dell'Asino), la Cima dell'Agnel (2927 m) e il Caire dell'Agnel (2935 m).

A sinistra: il Colle del Chiapous visto dalla bella conca detritica che lo precede. Dietro la cresta che sale dal colle verso destra, si intravede la Cima Mondini (2915 m) con a sinistra, più evidente, l'Asta Soprana Sud (2950 m). A destra: in primo piano appare la stessa conca detritica, ma guardando verso Sud-Est. Sulla prima linea di cresta, da sinistra a destra, vediamo la Punta Ciamberline (2790 m), il Caire Ciamberline (2736 m), la Punta di Fenestrelle (2699 m), il Colle di Fenestrelle (2462 m), il Roc di Fenestrelle (2758 m), la Bassa Margot (2646 m) e la Cima dell'Agnel (2927 m). Sulla seconda linea contro il cielo si vede il Monte Gelas (Cima Nord, 3143 m), un'altra celebre cima delle Alpi Marittime.

Nella foto a sinistra vediamo l'alto Vallone di Lourousa con la Cima Mondini (2915 m, a destra), l'Asta Soprana Sud (2950 m, al centro) e la Cima del Dragonet (2781 m, a sinistra). Nella foto a destra, scattata dalla stessa posizione ma con il teleobiettivo, vediamo il Rifugio Morelli-Buzzi (individuabile con un po' di difficoltà anche nella foto a sinistra).

A sinistra: scendendo nel Vallone di Lourousa, poco prima di raggiungere il Lagarot di Lourousa. Sullo sfondo domina la mole del Monte Matto (3087 m), dietro il quale si trova il Vallone della Meris, percorso nella prima tappa e all'inizio della seconda. Nella foto a destra: iniziando a scendere nel bosco, poco a valle del Lagarot di Lourousa.

A sinistra: uno sguardo alla parte alta del Vallone di Lourousa dai pressi del Lagarot di Lourousa. Sullo sfondo si vede la Cima del Chiapous (2805 m). L'omonimo colle si trova più a destra, ma non è visibile. Nell'altra foto possiamo vedere il celebre Canalone di Lourousa, una bellissima salita su neve ormai possibile solo ad inizio di stagione. Il canalone sbuca al Colletto Coolidge (3220 m), dedicato al primo salitore del canalone, il famoso alpinista americano W.A.B. Coolidge (1850-1926) che realizzò l'impresa il 18 agosto del 1879 con le fidate guide svizzere Christian e Ulrich Almer. In realtà essi, nella parte alta della salita, sfruttarono le rocce sulla sinistra (salendo). La prima salita integrale avvenne nel 1890 ad opera di Ludwig Purtscheller (austriaco) e Walter Bodenmann (svizzero) con il portatore italiano Pietro Franco, che incisero 3000 gradini nel ghiaccio. Il colletto si trova tra il Monte Stella (a sinistra) e il Gelas di Lourousa (a destra). Si nota anche la particolare sagoma del Corno Stella (3050 m), sul quale si trovano numerose vie di arrampicata, classiche e moderne.

A sinistra: siamo ormai nella parte finale della discesa. Verso Est la vista si apre sul Vallone di Valasco, con le cime della Valrossa e della Valscura (sotto le quali transita una parte consistente della seconda tappa) sullo sfondo. A destra: ormai nel bosco di latifoglie incontriamo gli ultimi camosci (questo pascolava abbastanza tranquillamente ai margini del sentiero).

A sinistra: a Terme di Valdieri, nel piazzale davanti all'ingresso carrabile dell'Hotel Royal (da qui parte anche il pullman). A destra: come si può vedere, noi abbiamo scelto di scendere a piedi. Per fortuna non faceva particolarmente caldo!

A sinistra: a Sant'Anna di Valdieri non ci siamo fatti mancare l'ormai consueto brindisi a base di birra. Questa volta però abbiamo voluto esagerare: invece del solito panino ci siamo buttati su una "merenda sinoira", un classicissimo pasto della tradizione piemontese (caratteristiche e storia di questo pasto possono facilmente trovarsi navigando su internet).

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