Valmalenco: sui sentieri dell'Alta Via - Terza tappa
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A sinistra: il pianoro erboso e detritico alla base del versante nordorientale del Sasso Moro. Lo si attraversa seguendo i segnavia e una debole traccia. A destra: il vallone detritico sotto la Forcella di Fellaria, visibile in alto, contro il cielo. |
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Nella foto a sinistra: ancora un momento della salita alla Forcelle di Fellaria sullo sfondo della cresta Nord-Nord-Ovest del Sasso Moro. A destra: giunti alla forcella si può ammirare un ampio panorama, che va dal Monte Disgrazia (a sinistra) al gruppo Pizzo delle Tre Mogge- Pizzo Malenco-Sassa d'Entova (a destra). La montagna che occupa il centro della foto è il Monte delle Forbici. Sulla destra si nota anche il dente roccioso verso cui si dirige il sentiero. |
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Due foto riprese col teleobiettivo dalla Forcella di Fellaria. A sinistra il Disgrazia con i suoi versanti Nord-Est (in maggiore evidenza) e Nord (si vede la parte finale dello scivolo ghiacciato della parete). A destra: in primo piano vediamo il dente roccioso verso cui ci si dirige all'inizio della discesa dalla forcella. Sullo sfondo si notano, da sinistra a destra, la Sassa d'Entova (3331m), il Pizzo Malenco (3438 m) e il Pizzo delle Tre Mogge (3441 m) |
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Nella foto a sinistra: le Cime di Musella (3094 la più alta) che dominano il vallone lungo il quale si scende al Rifugio Carate. Nella foto a destra: la grande pietraia che riempie il vallone lungo il quale si svolge la discesa. Sullo sfondo si vede il Monte delle Forbici (2910 m). Quasi al centro della foto si vede il pendio erboso dove si trova il Rifugio Carate (2636 m), posto poco sotto la Bocchetta delle Forbici (2664 m). |
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A sinistra: uno sguardo al vallone che si percorre prima di arrivare al Rifugio Carate. Si nota in particolare il tratto di grossi massi che va attraversato con attenzione seguendo i numerosi segnavia. A destra: ormai nelle vicinanze del Rifugio Carate la vista si apre sul resto della lunga discesa verso l'Alpe Musella. In secondo piano si vedono il Monte Motta con le piste da sci e, alla sua destra, il Sasso Nero (2916 m). In fondo, contro il cielo, si osservano le Alpi Orobie, sul versante meridionale della Valtellina. |
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A sinistra: il Rifugio Carate, posto una trentina di metri sotto la Bocchetta delle Forbici (sul versante meridionale). A destra: vale la pena di salire fino alla bocchetta per poter ammirare una parte del settore occidentale del gruppo del Bernina. Sulla destra della foto si vedono il Pizzo Roseg (3936 m) e, almeno in parte, il Monte Scerscen (3968 m). Sulla sinistra si distinguono invece (da sinistra a destra): il Piz de la Fuorcla 3368 m), il Piz Glüschaint (3594 m), La Sella (3584 m), i Gemelli (3501 m e 3466 m) e il Pizzo Sella (3514 m). |
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A sinistra, le case più alte dell'Alpe Musella (2087 m) sullo sfondo del Monte Motta. A destra: l'Alpe Musella (2035 m; sulla destra della foto) e, immersi nel bosco, i Rifugi Mitta e Alpe Musella (2020 m). Sullo sfondo si alzano le rocciose pareti del Sasso Nero (versante Est). |
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Nella foto a sinistra: i Rifugi Mitta (sulla sinistra) e Alpe Musella (a destra). Nella foto a destra: un particolare del vasto pianoro dell'Alpe Campascio. Come si può notare, dagli ambienti rocciosi e detritici che hanno caratterizzato la traversata della Bocchetta di Fellaria, siamo passati a quelli più idillici dominati dai pascoli e dai boschi. |
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A sinistra: L'Alpe Campascio (1844 m) e il suo pianoro con, sulla sfondo, la valle scavata dal Torrente Scerscen. A destra: il Pizzo Scalino (3323 m) visto dal sentiero che, dal pianoro dell'Alpe Campascio, si dirige verso il Dosso dei Vetti. |
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A sinistra: risalendo la pista da sci verso il Bocchel del Torno sullo sfondo del Monte Spondascia (2867 m) e del Pizzo Scalino. A destra: l'Alpe Roggione (2009 m) e le cime del gruppo del Monte Disgrazia. |
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Il Lago Palù (1921 m) sullo sfondo degli impianti sciistici di Chiesa in Valmalenco (a sinistra) e l'omonimo rifugio (1965 m; a destra). |
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