Via delle Bocchette - Prima tappa
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Nella foto a sinistra: in marcia lungo la cresta che dal Passo del Grostè porta all'omonima cima, che si vede sullo sfondo parzialmente avvolta dalle nuvole. Giunti sotto i contrafforti settentrionali della Cima del Grosté ci si sposta verso Sud-Est per raggiungere una spalla sullo spigolo che si vede sulla sinistra, in alto, tra le nubi: lì inizia il Sentiero Alfredo Benini. Nella foto a destra vediamo la Valle di Santa Maria Flavona, a oriente dell'itinerario percorso. Colpiscono sopratutto quelle rocce bianchissime e stratificate. Sono una delle tante curiosità geologiche che si possono osservare lungo la traversata. |
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Nella foto a sinistra vediamo un gruppetto di escursionisti tedeschi impegnato lungo la cengia che attraversa tutto il versante orientale della Cima del Grostè, in uno dei lunghi tratti privi di cavo di sicurezza. La cengia è abbastanza larga e il pendio al suo fianco attenua il senso di esposizione: tuttavia occorrono attenzione, piede sicuro e assenza di vertigini. A destra vediamo un passaggio sul versante meridionale della Cima del Grostè: sullo sfondo si vede l'intaglio della Bocchetta dei Camosci (2784 m), a sinistra della quale si alzano lo snello Campaniletto dei Camosci (2863 m) e il più massiccio Campanile dei Camosci (2926 m). Il Sentiero Benini passa sulle cenge subito sotto le pareti visibili nella foto. |
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Nella foto a sinistra, scattata dallo stesso punto della precedente, si vedono i versanti orientali del Campanile dei Camosci e della Cima Falkner (2999 m), separate dalla Bocchetta Alta dei Camosci (2859 m). Il Sentiero Benini percorre l'evidente cengia che attraversa in leggera salita le due pareti. Qui l'esposizione è maggiore e le attrezzature non mancano. La foto a destra è stata scattata dalla Bocchetta dei Camosci, tra la Cima del Grosté (2901 m) e il Campaniletto dei Camosci. Dal valico si vede il solco della Vallesinella, con le massicce pareti del Castello di Vallesinella (2782 m). |
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La foto a sinistra è stata scattata dalla cengia che percorre la parete orientale della Cima Falkner. Si vedono il canalone che scende dalla Bocchetta Alta dei Camosci (attraversato dal Sentiero Benini una sessantina di metri più in basso del piccolo valico), il Campanile dei Camosci e, sullo sfondo, il versante meridionale della Cima del Grosté. La foto a destra mostra un particolare ravvicinato della foto precedente, con alcuni escursionisti che percorrono la cengia attrezzata che taglia la parete meridionale del Campanile dei Camosci. |
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A sinistra: da un suggestivo passaggio lungo la cengia che taglia il versante Est della Cima Falkner si ammira il gruppo della Cima Roma (2837 m) e della Cima della Vallazza (2810 m). In lontananza, a destra di queste cime, si può vedere una piccola parte del Lago di Molveno. Nella foto a destra osserviamo un esposto passaggio sulla cengia della Cima Falkner. |
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Nella foto a sinistra si vede il primo tratto della discesa verso la conca detritica (in parte ancora innevata) a Sud della Cima Falkner: la roccia è buona e articolata, staffe e cavo metallico facilitano la progressione. A destra: dalla cengia che attraversa il versante orientale del Campanile di Vallesinella (2946 m) possiamo ammirare la parete meridionale di Cima Falkner (2999 m) con al centro il detritico canalone percorso della via normale. |
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Dalla Bocca Alta di Vallesinella (2875 m) vediamo, nella foto a sinistra, l'inizio della discesa lungo i nevai dell'ormai estinta Vedretta di Vallesinella Superiore. Al centro della foto si slancia il Castelletto Superiore (2700 m), a destra del quale passa il Sentiero Dallagiacoma. Più a destra si vede invece il Castelletto di Mezzo (2705 m). Nell'atra foto vediamo invece la prima parte della discesa verso la Bocca di Tukett (2648 m; visibile sopra i nevai "popolata" di numerosi escursionisti). |
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In queste foto vediamo due momenti della discesa verso la Bocca di Tuckett che si svolge lungo il verticale versante Sud-Ovest della Cima Sella (2917 m). Il cavo metallico e alcune scalette facilitano la progressione lungo questo tratto che, di fatto, può essere considerato il più impegnativo della prima tappa. |
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A sinistra vediamo la discesa lungo la Vedretta di Brenta Inferiore che, nella parte alta, presenta tratti abbastanza ripidi che possono richiedere l'uso dei ramponi. Nella foto a destra vediamo di nuovo la vedretta e, al suo culmine, l'intaglio della Bocca di Tuckett. Alla destra del colle si alza la Cima Brenta con le rocce che si percorrono all'inizio della seconda tappa lungo il Sentiero delle Bocchette Alte. A sinistra vediamo invece la Cima Sella, con la verticale parete percorsa in discesa al termine della prima tappa, e lo slanciato Castelletto Superiore. |
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Queste due foto sono state scattate dal medesimo punto nei pressi del Rifugio Tuckett. Nella prima possiamo ammirare l'intero vallone percorso scendendo dalla Bocca di Tuckett (sulla destra si ammira l'imponente e articolato versante Nord della Cima Brenta, 3150 m). Nella foto a destra è inquadrato il Rifugio Tuckett (2272 m), punto di arrivo della prima tappa. |
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