Via delle Bocchette - Terza tappa

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Nella foto a sinistra vediamo l'inizio del Sentiero delle Bocchette Centrali. Siamo sulle scale verticali del Sentiero dedicato a Bartolomeo Figari. In basso di vedono la Bocca degli Armi e la parte terminale della piccola Vedretta degli Sfúlmini. Nella foto a destra siamo invece impegnati all'inizio dell'espostissima cengia che taglia il versante orientale della Torre di Brenta. Alle spalle del mio compagno si vede anche la breve crestina orizzontale che collega le scale all'inizio della cengia.

Nella foto a sinistra si vede la cengia che traversa il versante meridionale della Torre di Brenta. Anche lungo le Bocchette Centrali i tratti meno esposti sono privi di cavo di sicurezza; per questo sono sempre richiesti passo sicuro, massima attenzione e assenza di vertigini. La foto a destra ci mostra uno dei punti più spettacolari di questa sezione della Via delle Bocchette, con la magica visione del Campanile Basso (2877 m), alla cui sinistra si alza la massiccia struttura della Brenta Alta (2960 m). Di entrambe le cime vediamo i versanti orientali e settentrionali, in ombra (fotografie di Roberto Benzi).

A sinistra possiamo ancora ammirare la magnifica struttura del Campanile Basso, con la splendida e verticale parete Est, lungo la quale salì per la prima volta il grandissimo Paul Preuss (era il 28 luglio del 1911). A destra vediamo uno dei tratti più spettacolari ed esposti del sentiero. La cengia, parzialmente ricavata artificialmente, taglia una parete assolutamente verticale alta alcune centinaia di metri. Il senso di vuoto è straordinario, ma il cavo offre un'ottima sicurezza e permette di godere pienamente dello spettacolo (che in verità avrebbe meritato una situazione meteorologica più favorevole).

Entrambe le foto sono state scattate lungo la cengia delle immagini precedenti. Nonostante la nebbia ho voluto inserirle comunque perché mi pare che, comunque, riescano a dare un'idea dell'ambiente in cui ci si muove lungo questa sezione (probabilmente quella più esposta) dell'intera Via delle Bocchette. La foto a sinistra è di Roberto Benzi.

Giunti alla Bocchetta della Sentinella possiamo finalmente godere di un ampio squarcio di azzurro: guardando verso Ovest possiamo ammirare due giganti delle Dolomiti di Brenta: la Cima Tosa (3136 m; è la cima più alta del gruppo) e il Crozzon di Brenta (3118 m), sul cui versante orientale e nord-orientale (visibili nella foto) sono state tracciate alcune vie di notevole impegno e di grande valore storico (via Preuss, via delle Guide, via Livanos, tanto per citarne alcune). La cima più bassa, a sinistra, è la Cima Margherita (2845 m). Nella foto a destra vediamo invece il lungo tratto da percorrere in discesa tra la Bocchetta della Sentinella e il canalone che scende dalla Bocchetta del Campanile Alto. Il terreno è ripido e quasi privo di attrezzature; non è molto esposto, ma richiede comunque la dovuta attenzione (sia per la propria sicurezza, sia per evitare di smuovere sassi che potrebbero colpire chi si trova più in basso).

Nella foto a sinistra vediamo l'ultima parte della discesa dalla Bocchetta della Sentinella: il terreno diventa più impegnativo e ricompaiono le attrezzature. Si vede anche il fondo del canale, ancora in parte innevato, che scende dalla Bocchetta del Campanile Alto. Dal punto in cui si trovano le due ragazze inizia la breve traversata sotto il Campanile Basso. Nella foto a destra (scattata da Roberto Benzi) vediamo un tratto esposto lungo la traversata della parete Nord della Brenta Alta. Alle mie spalle si apre la Bocchetta del Campanile Basso. L'attacco della via normale si trova sulla sinistra, più meno dove si vede quel tratto di parete maggiormente illuminato dalla luce del sole.

Anche in queste due foto si vedono due momenti della traversata della parete Nord della Brenta Alta. A sinistra, alle spalle del mio compagno, si staglia il Campanile Basso, con la parete Sud illuminata dal sole e la parte superiore del celebre diedro Sud-Ovest, percorso dalla via Fehrmann. A destra vediamo un altro scorcio della discesa lungo lo stesso versante.

Nella foto a sinistra, vediamo uno degli ultimi espostissimi tratti sulla parete Nord della Brenta Alta, con una delle cenge artificiali posizionate per superare le interruzioni di quelle naturali. Sullo sfondo vediamo la parte superiore della Val Brenta Alta con la parete Nord della Brenta Bassa (2809 m). Nella foto a destra vediamo alcuni escursionisti impegnati sull'ultima scala prima di arrivare sul fondo della Val Brenta Alta. Sopra di loro si vede la lunga cengia, comoda ma esposta e senza protezione, che attraversa tutto il versante occidentale della Brenta Alta.

A sinistra rivediamo la cengia della foto precedente: la prospettiva dall'alto ne evidenzia l'esposizione. Percorrerla non presenta difficoltà perché, anche se è abbastanza stretta, è comoda. Tuttavia richiede sempre la massima attenzione, anche perché alcuni punti possono essere bagnati e non c'è il cavo di sicurezza. Nella foto a destra (scattata da Roberto Benzi) vediamo il panorama che si ammira dalla Bocca di Brenta: si notano il Rifugio Pedrotti (a destra) e il Rifugio Tosa (più in basso verso sinistra), che ormai è solo una dépendance del primo. Sopra il Rifugio Pedrotti si alza il Croz del Rifugio (2615 m), mentre sullo sfondo si vede il Monte Daino, con le sue due cime, la Sud-Sud-Ovest (2695 m), a destra, e la Nord-Nord-Est (2684 m), a sinistra. La via di salita a questa montagna aggira sulla destra il Croz del Rifugio, risale l'ampio vallone detritico sotto le due cime e raggiunge la cresta sommitale nel punto più basso; poi segue la cresta verso sinistra fino alla cima Nord-Nord-Est che, in una bella giornata, offre una vista straordinaria sul Brenta e sul Lago di Molveno.

Nella foto a sinistra (scattata da Roberto Benzi) vediamo da una prospettiva più ravvicinata il Croz del Rifugio (su cui sono tracciate diverse vie di arrampicata classiche e moderne), il Rifugio Pedrotti e la chiesetta costruita alla sue spalle. A destra osserviamo di nuovo il Rifugio Pedrotti, visto frontalmente sullo sfondo della parete Sud della Brenta Alta.

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