Zucco di Cam per la Valbona
|
|
Indietro (torna alla relazione) Escursionismo
|
|
![]() |
In salita lungo la Valbona: l'erba alta tende talvolta a nascondere la traccia, che comunque risulta sempre abbastanza visibile. Solo nella parte alta del vallone, oltre i 1700 metri, il sentiero si riduce talvolta a una traccia tra l'erba: occorre allora più attenzione, soprattutto in caso di visibilità scarsa (i segnavia non mancano, ma sono vecchi e non sempre evidenti). |
![]() |
Un bellissimo giglio martagone color rosa pallido (ce ne sono anche rosso intenso e rosso porpora) fotografato nella prima parte della salita lungo la Valbona. Fiorisce tra giugno e agosto a un'altitudine compresa tra i 300 e i 1800 metri. |
![]() |
Ancora un passaggio lungo il sentiero che risale la Valbona in prossimità della baita omonima. |
![]() |
La Baita Valbona, a 1754 m. |
![]() |
Un altro passaggio della salita in Valbona, qui nella parte alta del percorso, prima di arrivare ai ruderi del "Palazzo". Sul sasso davanti al mio compagno si vede un segnavia rosso-bianco-giallo. Nella parte alta sono più numerosi che in basso, ma non sono sempre così evidenti (il sentiero che percorre la Valbona è contrassegnato dal n. 34). |
![]() |
I ruderi del "Palazzo" si trovano in Valbona, a 1995 m, poco sotto l'omonima bocchetta. Sono ciò che rimane dell'edificio che ospitava i minatori di una vicina miniera da cui, fin dall'antichità, si estraevano diversi minerali, fra cui galena, pirite e blenda. L'ingresso della miniera è poco distante (noi non lo abbiamo visitato perché ne ignoravamo l'esistenza) e, secondo quanto è scritto sul cartello dell'ERSAF (L'Ente delle Foreste della Regione Lombardia) alla Bocchetta di Foppabona, sarebbe visitabile in sicurezza per circa 10 metri. |
![]() |
Nella prima parte della cresta Nord dello Zucco di Cam. Alle spalle del mio compagno si vedono i due brevi e facili passaggi rocciosi attrezzati con una catena. Si vede anche bene la Bocchetta di Valbona: il sentiero descritto nella relazione sale da sinistra; il sentiero che si vede andare a destra verso l'angolo superiore della foto, è quello che traversa al Rifugio Grassi. |
![]() |
L'Alpe di Foppabona si trova poco sotto l'omonima bocchetta, sul versante della Valsassina, a 1969 m. L'alpeggio appartenne per secoli al Comune di Baiedo, oggi unito a Pasturo. Nel 1939 fu venduta a privati, che nel 1982 la cedettero alla Regione Lombardia. Oggi, a causa dell'elevata altitudine e della mancanza di una strada, non è più caricata con vacche da latte, ma solo con manze, pecore e capre orobiche. Nei pressi dell'alpe sgorga un'acqua purissima, portata a valle e imbottigliata da un noto marchio di acque minerali. Il nome dell'alpe deriva da "conca" (foppa) e dalla ricchezza d'acqua (notizie ricavate da un cartello dell'ERSAF sul posto) |
![]() |
In discesa nel Canalone di Daggio. Sotto i 1750 metri il sentiero è evidente e, anche se i segnavia non abbondano (il sentiero è il n. 27), non ci sono problemi a seguirlo. L'ambiente è selvaggio e suggestivo. |
![]() |
Sotto l'Alpe Daggio, poco prima di risalire alla Bocchetta di Pianca, si traversa questo bellissimo prato invaso da felci aquiline. Il sentiero è abbastanza evidente, ma in estate si cammina immersi nelle piante che, in alcuni punti, sono molto alte. |