Inverno: una salita alla
Laurasca
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Quel giorno del 1993 non era proprio
inverno (era il 20 novembre), ma le condizioni erano davvero invernali.
Un facile passaggio lungo il sentiero che sale a Scaredi dalla Val Loana
si era trasformato in una scala di ghiaccio. Avremmo potuto aggirare
l'ostacolo, ma per non litigare con i tenaci rami degli ontanelli
preferimmo calzare i ramponi. |
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Una piccola cascata presso l'Alpe Boschelli.
Non siamo sull'itinerario che porta alla Laurasca (dopo la salita
scendemmo a In la Piana per proseguire lungo la traversata della
Valgrande), ma l'immagine rende bene il clima invernale di quella
giornata. |
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Un suggestivo gioco di luci e nebbia
all'Alpe Cortenuovo, che precede di poco l'ampio pianoro dove sorgono le
baite di Scaredi. |
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L'Alpe Scaredi come appariva prima della
costruzione del nuovo bivacco del Parco Nazionale, realizzato
ristrutturando radicalmente la baita al centro della foto. |
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Un momento della salita lungo il versante
nord-ovest della Laurasca (via normale). Suggestivo il gioco dell'ombra
e della luce: il profilo della cima si disegna perfettamente,
"pennellato" dai raggi del sole sullo strato di nubi che
galleggiava tra i 1700 e i 1800 metri di quota. |
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Sulla cresta terminale, a pochi metri dalla
cima. Alle spalle del mio compagno si alza la Cima Biną, a sinistra
della quale, un poco pił in basso, si vede la parte sommitale del Pedum.
Sullo sfondo, al di sopra del mare di nubi, il Monte Rosa si staglia
inconfondibile contro l'azzurro tenue del cielo. |
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