Gli alpeggi abbandonati della Val Rasga

 

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In questa prima serie di immagini vediamo le case abbandonate dell'Alpe Rasga di sotto, la prima che si incontra risalendo la Val Rasga lungo il sentiero che parte da Avano. Rasga di sotto è un nucleo di baite piuttosto consistente, posto sul fondo della valle a una quota appena superiore ai 1000 metri. Un tempo la vita e il lavoro dovevano essere piuttosto vivaci; ora c'è molto silenzio, il muschio e la vegetazione stanno impossessandosi dello spazio. Mi ha colpito soprattutto la casa raffigurata nelle seconda foto (dall'alto) sulla destra. Sulla sua facciata, tra le due finestre del primo piano, c'è ancora, ben leggibile, una scritta: LATERIA TA AVANO - 1934 - XII (dove il numero romano, come fu deciso dal regime di Mussolini, indica l'anno dell' "era fascista", iniziata con la marcia su Roma del 19322). "Lateria" potrebbe avere a che fare con la produzione del latte; ma non sono riuscito ancora a procurarmi sufficienti informazioni.

 

In queste immagini vediamo invece le case dell'Alpe Rasga di sopra, meno numerose e più sparpagliate sui fianchi della montagna rispetto a quelle dell'alpeggio sottostante. Nelle due foto in alto si vedono due case abbandonate del nucleo più basso, che si trova a circa 1120 metri di quota. Nelle altre due foto vediamo invece le case del nucleo più alto, costruito appena sopra i 1200 metri. Queste ultime case sono meglio conservate e qualcuna è probabilmente ancora utilizzata (certo non per le attività tipiche dell'alpeggio). Lo fanno capire sia il loro stato di conservazione, sia la bandiera italiana (visibile nell'immagine a sinistra).

 

Queste due ultime foto ritraggono l'alpeggio a quota 1500 metri circa (segnato ma non nominato sulle cartine in mio possesso). Nell'immagine a sinistra vediamo in primo piano la stalla e sullo sfondo gli altri edifici, completamente diroccati, ombreggiati dal grande larice che caratterizza l'alpeggio (in primo piano nella foto a destra). Le foto di questa pagina sono state scattate a metà novembre (quelle a corredo della relazione risalgono invece ai primi di ottobre: è evidentissimo il cambio dei colori della vegetazione).

   

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