Punta Basei - Via normale dal Rifugio Benevolo

(Valle di Rhêmes/Val d'Aosta)

 

Escursionismo

 

SCHEDA TECNICA

DISLIVELLO: 415 m (primo giorno) + 1053 m (secondo giorno)

DURATA: 1,40h (primo giorno) + 3,30/4,00h (secondo giorno) - 4,00h c.a la discesa

DIFFICOLTA': F

AGGIORNAMENTO RELAZIONE: luglio 2023

 

Con questa cima posta ai margini occidentali del Gruppo del Gran Paradiso ho un rapporto che viene da lontano: partendo dal Rifugio Benevolo, l’ho salita da bambino (avevo 8 anni) con mio padre, in quella che è stata la mia prima ascensione alpinistica. Ci sono tornato dieci anni dopo con alcuni amici e poi ancora altre due volte durante le vacanze a Ceresole Reale. Ho voluto tornarci quest’anno, in occasione dei sessant’anni dalla prima salita, un anniversario che non volevo mancare. Molte cose sono cambiate: i ghiacciai non sono ancora scomparsi, ma si sono drammaticamente ridotti; la salita del torrione finale è stata attrezzata con un cavo di acciaio e alcuni gradini metallici. E’ comunque rimasta una bella salita che, quando il tempo è favorevole, regala anche un magnifico panorama in tutte le direzioni, in particolare sulle montagne della Valle di Rhêmes e del Gran Paradiso..

 

La Punta Basei presenta diverse vie di salita, ma le più semplici e frequentate sono quella dal Rifugio Benevolo e quella dal Colle del Nivolet. Qui descrivo quella che sale dal Rifugio Benevolo, in Valle di Rhêmes, più lunga e con un dislivello maggiore. Fin sotto il torrione terminale non ci sono difficoltà e si procede lungo sentieri o tracce di sentiero seguendo i segnavia (frecce giallo-arancio dell’itinerario 13B) e, nella parte alta, anche i numerosi ometti di varie dimensioni. Il superamento del torrione finale richiede più attenzione, perché ci sono alcuni punti un po’ esposti e si devono affrontare alcuni passi di arrampicata (in gran parte attrezzati). Difficoltà: F. In presenza di neve, specie a inizio stagione, occorre maggiore attenzione e possono essere necessari i ramponi e magari anche la piccozza (eventualmente chiedere informazioni al Rifugio Benevolo; tel. 0165.936143).

 

ACCESSO STRADALE. Raggiungere la Valle d’Aosta con l’autostrada (A5/E25). Prendere l’uscita Aosta Ovest e proseguire verso Ovest lungo la SS26. Dopo Saint-Pierre, abbandonare la statale e, seguendo le indicazioni per Introd e Rhêmes-Notre-Dame, raggiungere Rhêmes lungo la SR24. Oltrepassato il capoluogo (Bruil), proseguire lungo la strada fino al grande parcheggio poco prima di Thumel (1870 m c.a), dove si lascia la macchina.

 

 

ITINERARIO. Dal parcheggio di Thumel (1870 m c.a), proseguire lungo la strada per circa 600 metri, fino al tornante destrorso presso le case di Thumel. Da qui (cartelli indicatori; itinerario 13), si imbocca il bel sentiero che percorre il fondovalle stando sempre sulla sinistra idrografica della Dora di Rhêmes. Poco oltre i 2100 m, il sentiero raggiunge di nuovo la strada (sterrata dal tornante da cui parte il sentiero) ai piedi della bellissima Cascata di Goletta. Proseguendo lungo la strada, si raggiunge in breve il ponte sulla Dora di Rhêmes. Da qui si può continuare lungo la strada oppure, seguendo i segnavia (frecce giallo-arancioni), lungo l’evidente sentiero che ne taglia i diversi tornanti. In entrambi i casi si passa accanto alle baite dell’Alpe Lavassey  (2227 m) e, poco dopo, si raggiunge il Rifugio Gian Federico Benevolo (2285 m; ore 1,40 dal parcheggio di Thumel).

 

Dal Rifugio Benevolo prendere il sentiero 13B che si abbassa leggermente verso Est e, dopo aver traversato la sterrata, procede (cartello indicatore) verso Sud-Sud-Est e poi verso Sud guadagnando quota lentamente lungo i pendii erbosi sulla destra idrografica della Dora di Rhêmes, che qui ha scavato una forra a tratti profonda. La traccia è buona e non mancano i segnavia (frecce giallo-arancioni). A quota 2460 m c.a si incontra un bivio segnalato: diritti si procede verso la Punta Galisia, tenendosi a sinistra si sale verso il Colle Basei (Col Basey sul cartello). Ora il sentiero comincia a salire più decisamente, dapprima ancora su terreno erboso (a quota 2650 c.a si supera una placchetta rocciosa appoggiata e attrezzata con un cavo d’acciaio, utile soprattutto in caso di terreno scivoloso). Più in alto il terreno si fa detritico e si possono incontrare anche alcuni nevai: la traccia di sentiero è ancora presente e ai segnavia si aggiungono numerosi ometti (alcuni anche di grandi dimensioni). Infine, dopo un tratto più ripido, si raggiunge la cresta sommitale che si tocca all’insellatura del Colle Basei (3176 m; ore 3,00/3,20 dal Rifugio Benevolo; vedi nota 2).

 

Si procede verso Sud lungo l’ampia cresta detritica sulla quale si trovano alcuni grossi ometti e si raggiunge il castello roccioso della cima. Si sale dapprima sul versante occidentale (Valle di Rhêmes), superando anche alcuni facili passaggi rocciosi (leggera esposizione in alcuni punti), poi si passa su quello orientale in corrispondenza del punto in cui inizia il cavo metallico. Dopo una breve traversata un po’ esposta, si passa sotto una caratteristica finestra rocciosa e si arriva alla base di un saltino roccioso attrezzato (oltre al cavo ci sono anche alcune staffe in metallo). Superato questo passaggio di pochi metri, si prosegue a sinistra del filo (qualche passo leggermente esposto) e si raggiunge la cima, dove si trova una piccola croce metallica (3338 m; ore 0,30/0,40 dal Colle Basei; ore 3,30/4,00 dal Rifugio Benevolo).

 

DISCESA. Si percorre l’itinerario seguito in salita (ore 2,30/2,45 dalla cima al rifugio).

 

 

NOTA 1. Il tratto di autostrada oltre la prima uscita di Aosta (Aosta Est o Aosta-Gran San Bernardo) è molto caro. Alcuni preferiscono uscire qui e proseguire lungo la strada statale: è molto meno veloce e si incontra più traffico, ma si risparmiano 10,60 euro (secondo le tariffe del 2023).

 

NOTA 2. In tutte le relazioni che ho trovato in rete, il sentiero 13B dovrebbe raggiungere la cresta al Colle di Nivoletta (3130 m), ma sul colle raggiunto seguendo la traccia e i segnavia è presente un piloncino con una placca metallica che indica le cime visibili e su cui è scritto Colle Basei. A questa indicazione mi sono attenuto nella relazione (anche perché le quote indicate dai nostri altimetri erano più vicine a quella indicata sulle carte e relativa al Colle Basei).

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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