Bocchetta di Lareggio (Làrec)

(Val Varrone - Lombardia/Alta Valsassina)

 

Escursionismo

 

SCHEDA TECNICA

DISLIVELLO: 1100 metri (più 120 metri di risalita al ritorno)

DURATA:salita: 3,10/3,30h; discesa 2,40h 

DIFFICOLTA': T/E

AGGIORNAMENTO RELAZIONE: luglio 2008

 

Quando mi innamoro di una montagna finisce sempre così: le faccio una corte spietata. Non solo la salgo, ma comincio a girarle intorno, a guardarla dai diversi versanti, a cercare di conoscerne i segreti. E’ successo anche per il Legnone, dopo la salita dell’ottobre scorso (2007) che ho descritto in questo sito. Tra gli itinerari che finora ho percorso alle sue pendici, quello che qui propongo mi è piaciuto soprattutto per l’ambiente che attraversa, caratterizzato da numerosi alpeggi ben ristrutturati (in alcuni casi sono veri alpeggi e non solo luoghi di tranquillo riposo e vacanza) e dalle testimonianze storiche, come le due stradine sterrate che percorrono la Val Fraina e la Val Varrone. La prima è una strada militare fatta costruire ai tempi della prima guerra mondiale per raggiungere le postazioni sulle creste che vanno dal Legnone al Pizzo dei Tre Signori (seconda linea di difesa nel caso gli austriaci avessero sfondato il fronte dell’Ortles-Cevedale); la seconda è detta “strada del ferro” o di Maria Teresa, l’imperatrice austriaca che la fece ampliare (nella seconda metà del Settecento) per favorire l’estrazione del ferro nelle miniere dell’alta valle. Il passaggio tra le due valli percorse da queste stradine avviene attraverso la Bocchetta di Lareggio (o di Làrec, m 2063). Da questo intaglio si gode una discreta vista sui monti dell’Alta Valsassina, mentre a occidente si può scorgere il Monte Rosa (una vista ben più ampia si dovrebbe godere dal vicino Pizzo di Làrec, m 2146, raggiungibile seguendo verso Ovest la cresta che parte dalla bocchetta; per vari motivi non ci sono stato e quindi non posso dare informazioni sul percorso).

ACCESSO STRADALE. Si lascia la superstrada per la Valtellina all’uscita di Bellano e, seguendo le indicazioni per la Valsassina, si raggiunge Taceno; si prosegue per Margno e Casargo, dopo di che, oltrepassata la Sella di Piazzo, la strada si abbassa in Val Varrone e, superato il ponte sull’omonimo torrente, sale al grosso agglomerato di Premana. Entrati in paese lungo la strada principale, si giunge a un bivio: andare a destra e seguire la circonvallazione a Sud delle case fino a dove essa compie un netto tornante a sinistra. Qui si trova il parcheggio del sottostante supermarket dove è possibile lasciare la macchina (nei giorni feriali metà del parcheggio è a disco orario).

ITINERARIO. Dal tornante della circonvallazione (m 1000) si prende la vecchia strada militare (cartelli indicatori e sbarra all’inizio) che si inoltra nell’incassata e boscosa Val Fraina, percorrendone il lato destro orografico; dopo un tratto pianeggiante, oltrepassate le baite di Acquaduscio e Prodaccia, la strada si abbassa fino al ponte sul torrente che scende dalla Valle di Premaniga (m 950 c.a). Da qui riprende a salire, raggiunge la case dell’Alpe Rasga (m 1083), scavalca il torrente e, proseguendo sull’opposto versante della valle, raggiunge l’Alpe Fraina (m 1394), in posizione più aperta e panoramica quasi alla testata della valle (ore 1,30/1,40 da Premana). Circa 200 metri dopo l’alpeggio si incontra un bivio segnalato (cartelli metallici). Lasciato a sinistra l’itinerario che sale alla Bocchetta di Stavello e al Monte Rotondo, si prende a destra e si prosegue lungo la strada militare qui ormai invasa dalla vegetazione (solo a tratti emerge l’originaria lastricatura a grosse pietre). Si possono seguire i suoi numerosi tornanti oppure il più ripido sentiero (segnavia bianchi) che li taglia. Oltrepassate le Stalle (m 1727) e il Baitello (m 1742) di Cássera si giunge a un nuovo bivio segnalato. La strada militare prosegue verso sinistra per la Bocchetta di Colombana e la Cima Fraina; il nostro itinerario, che ora si riduce a sentiero, sale invece a destra e in breve raggiunge la freschissima fonte detta Ciarel Quadro, al centro del vallone che sale alla Bocchetta di Lareggio. La carta della Comunità Montana e il cartello sul posto quotano la fonte 1899/1900 metri, ma si tratta di un evidente errore; ho controllato bene l’altimetro e la quota della fonte è di 1820 m circa. Comunque: giunti alla fonte non si deve salire alla baita che la sovrasta a Nord-Ovest, ma bisogna (attenzione perché non ci sono indicazioni e il sentiero è poco evidente) volgere a sinistra (Sud), salendo nel centro del vallone verso l’evidente intaglio della Bocchetta di Lareggio. Più in alto il sentiero si fa marcato ed evidente, si sposta verso la parete rocciosa che chiude a sinistra il vallone e quindi raggiunge l’ultimo ripido tratto sotto il valico. Con alcuni tornanti si giunge quindi in cresta, 20 metri a Ovest della Bocchetta vera e propria (m 2063), caratterizzata dalla presenza di un pannello con mappa segnaletica e di una piccola lapide (ore 1,40/1,50 dall’Alpe Fraina; ore 3,10/3,30 da Premana).

La discesa inizia proprio dalla bocchetta e, nel primo tratto, si svolge lungo i facili pratoni che scendono verso Sud fino all’evidente baita della Casera nuova di Làrec, costruita presso una selletta a Nord-Est della quota 1859 m. Con buona visibilità non ci sono problemi anche se il sentiero è ridotto a una debole traccia quasi del tutto nascosta dall’erba e i segnavia sono vecchi e molto sbiaditi. In ogni caso descriverò in modo meticoloso il percorso fino alla Casera: dalla Bocchetta di Lareggio ci si abbassa direttamente verso Sud per pochi metri, poi si piega a destra e si raggiunge un sasso (m 2030 circa) con la scritta “Rif. Varrone” in bianco. Qui si gira a sinistra (un paio di paletti segnavia all’inizio) e ci si abbassa in direzione del torrentello che scende dal Pizzo di Cássera; a quota 1940/1950, prima di arrivare al torrentello, si gira a destra e si raggiunge una baita a quota 1913 m (segnata come “Stalle” sulla carta della Comunità Montana). Da qui si scende a sinistra (Sud), si traversa il torrentello a quota 1850 m e in breve si arriva alla Casera nuova di Làrec (m 1837), dove il sentiero si fa più evidente. Valicata la selletta, la vista si apre sull’ampio pianoro dell’Alpe Varrone, dominata dal Pizzo di Trona, dal Pizzo Varrone e dal Pizzo dei Tre Signori. Si percorre ora un traverso pressoché pianeggiante in direzione Sud-Est e infine ci si abbassa fino al Rifugio Casera vecchia di Varrone (m 1675; ore 0,40 dalla Bocchetta di Lareggio).

Per tornare a Premana si deve seguire l’ex strada militare che percorre la Val Varrone e che passa a breve distanza dal rifugio. Dopo un breve tratto, la strada scavalca il torrente e scende lungo il versante sinistro orografico della valle; percorse alcune centinaia di metri accanto al tornante, dove la valle compie un salto più ripido, la strada presenta diversi tornanti: dopo i primi si incontra un sentiero ben segnalato che si abbassa a destra. Lo si segue sia per guadagnare tempo sia per poter ammirare la bella Cascata del Dente, formata dal torrente Varrone. Al termine del sentiero, si riprende la strada presso un ponte e ci si riporta di nuovo sul versante destro orografico. Dopo aver superato il Pè d’Artino (bivio per la Casera d’Artino), si raggiungono le numerose baite ristrutturate dell’Alpe Forno (m 1128) e si continua a scendere lungo la strada sterrata. Dopo un lungo tratto quasi pianeggiante, una leggera risalita conduce alle case di Gebbio (m 865). Qui occorre fare attenzione perché, per tornare a Premana, bisogna lasciare l’ex strada militare e prendere un buon sentiero che sale al paese. Purtroppo attualmente (luglio 2008) non ci sono indicazioni. Comunque: oltrepassato il secondo nucleo delle case di Gebbio, prima dei tornanti che portano alle baite più basse, si noterà, a destra della strada, in prossimità di un ruscello che la attraversa, il palo di legno su cui un tempo c’era un piccolo cartello che indicava “Premana” (c’è anche, un po’ più a destra e un po’ più in alto, una fontana): da qui parte il sentiero che sale a Premana. Lo si segue verso Ovest e si arriva, dopo una risalita di un centinaio di metri, sulla circonvallazione 200 metri a valle del parcheggio da cui si è partiti. Volgendo a destra, lo si raggiunge in  pochi minuti, chiudendo così l’escursione ad anello (ore 2 dal Rifugio Casera vecchia di Varrone: ore 2,40 dalla Bocchetta di Lareggio).

 

 
 
 
 
 
 

BIBLIOGRAFIA:

Agenzia di Sviluppo Turistico dell'Alta Valsassina, GUIDA AI SENTIERI DELL'ALTA VALSASSINA (opuscolo edito nel 2007, acquistabile in loco e presso il Rifugio Casera vecchia di Varrone)

Comunità Montana della Valsassina-Valvarrone-Val d'Esino e Riviera, CARTA TURISTICA ESCURSIONISTICA 1:35.000, "GRIGNE RESEGONE CAMPELLI TRE SIGNORI LEGNONE",

 

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