Traversata da Como (Brunate) a Bellagio

(Lombardia - Triangolo Lariano)

 

Escursionismo

 

SCHEDA TECNICA

DISLIVELLO: percorso integrale: 2130 m (salita), 2630 m (discesa)

DURATA COMPLESSIVA: 10/11 ore

DIFFICOLTA': T/E

AGGIORNAMENTO RELAZIONE: dati tecnici: maggio 1995; dati logistici: marzo 2004

 

Bellissima escursione sui monti lariani; molto panoramica: il percorso è aperto a sud sulle colline della Brianza e sulla pianura Padana, a nord sul Lago di Como e sulle montagne che lo circondano. Più in lontananza, nelle giornate più limpide, appare l'inconfondibile massiccio del Monte Rosa, poi le montagne del Vallese e dell'Oberland, il gruppo del Pizzo Badile e del Monte Disgrazia. Talvolta, a sud-ovest, è possibile individuare la piramide isolata del Monviso.

Il percorso non presenta alcuna difficoltà tecnica e si svolge su facili sentieri oppure lungo stradine. E' però molto lungo (circa 33 chilometri) e, almeno nella sua versione integrale, presenta un dislivello notevole (2130 metri in salita e 2624 in discesa); questa soluzione richiede circa 11 ore di cammino. Si può scegliere una soluzione più leggera, evitando di salire tutti i rilievi del crinale e limitandosi a toccare le cime del Monte Bolettone, del Monte Palanzone e del Monte San Primo. Inoltre si può decidere di spezzare l'escursione in due giorni, pernottando in uno dei numerosi rifugi che si incontrano (ad esempio alla Capanna Mara o, meglio ancora, al Rifugio Riella, che si trova un po' prima della metà dell'itinerario).

Da Como si sale a Brunate (m 715) con la funicolare; usciti dalla stazione si segue la "passeggiata pedonale" (segnavia n. 1, assai rado) fino a San Maurizio e al Faro Voltiano. Da qui si prosegue lungo la strada asfaltata fino al suo termine, nel piazzale della capanna CAO (parcheggio), a m 980 (ore 0,50). Si imbocca ora la stradina sterrata che si stacca a destra della capanna CAO e si prosegue fino al rifugio del Boletto. Si sale il Boletto (m 1236) e si scende alla successiva bocchetta. Si continua fino in cima al Bolettone (m 1317- ore 2,20) e si scende alla bocchetta di Lemna (m 1167) nei pressi della Capanna Mara. Ci si abbassa lungo una stradina sul versante nord de crinale e poi si sale per ripidi prati (tracce di sentiero) il Pizzo dell'Asino (comodamente aggirabile a destra per la stradina sterrata). Si lascia a sinistra la stradina che conduce in pochi minuti al rifugio Riella e si raggiunge la cima del Palanzone (m 1436 - ore 1,30), scendendo poi alla Colma del Piano (m 1124 - ore 1), dove sorge il rifugio Stoppani. Per raggiungere la bocchetta di Spezzola si può seguire la stradina che si stacca un po' a valle del rifugio oppure seguire le tracce di sentiero che percorrono il crinale. Dalla bocchetta di Spezzola si può raggiungere la vetta del San Primo sia proseguendo lungo la stradina sia tenendo il filo di cresta (tracce di sentiero). Dalla cima del San Primo (m 1682 - ore 2) ci si abbassa un poco lungo la cresta ovest e si prende a destra il sentiero (indicazione per Alpe delle Ville) che scende ripidissimo (scivoloso se infangato) al rifugio Martina. Si continua la discesa lungo la stradina sterrata che parte dal rifugio ma al primo tornante, invece di continuare su di essa, si attraversa il prato in direzione nord e si raggiunge un evidente sentiero sul filo boscoso della cresta. Giunti ad un bell'alpeggio con due roccoli e una baita, si ritrova il sentiero a destra della baita più grande (che è quella più a destra delle tre). Ora si abbandona il filo di cresta e si procede sul suo fianco orientale. Si arriva a delle case raggiunte da una sterrata; la si traversa e si prosegue nel bosco (cartello S.I. poco visibile); si costeggiano a destra anche le baite immediatamente successive e si riguadagna la cresta raggiungendo il bellissimo Roccolo. Ci si abbassa ad una sorta di colletto (in basso a destra c'è una baita ristrutturata) e si sale verso la cima del monte Nuvolone (m 1079 - ore 2) lasciando a destra il sentiero che scende a Brogno (indicato da un cartello S.I. su un albero). Il sentiero raggiunge una grotta con statuetta della Madonna, supera un tratto ripido (roccette facili) e prosegue fino alla panoramicissima cima del monte (in realtà il punto panoramico è poco più in basso della vetta vera e propria, che è coperta da un boschetto fittissimo). Per scendere la via più comoda è tornare fino nei pressi del Roccolo e prendere il sentiero per Brogno. Altrimenti ci si può avventurare lungo il versante settentrionale del Monte Nuvolone: si torna indietro lungo il percorso di salita fino ad un grosso masso erratico nei pressi di una baita diroccata; presso la baita inizia un sentiero ben tracciato che conduce in piano fin sulla cresta nord del monte Nuvolone, all'inizio ripidissima e con magnifici scorci sul lago. Ci si abbassa lungo la cresta, ma il sentiero presto si perde; occorre arrangiarsi tenendo grossomodo il dorso della cresta in direzione nord-est fino a circa 600 metri; allora si piega a destra e si arriva a Brogno. Si raggiunge la strada e si gira a sinistra tra cancellate di ferro bianche; la strada si trasforma in sentiero e poi in mulattiera (cartello "mulattiera per Bellagio") fino a Perlo, che si raggiunge vicino alla strada per il Ghisallo. Ormai si è sull'asfalto:  si piega a sinistra e poi subito a destra e si scende (ore 1,30) a San Giovanni (Bellagio). Con i mezzi pubblici (autobus) si rientra a Como (se si hanno due macchine se ne può portare una qui a San Giovanni, ma a me non è parsa una soluzione molto comoda).

Alcune informazioni logistiche: la prima corsa della funicolare che sale a Brunate parte alle 6,00; poi, a seconda delle fasce orarie e dei giorni, c'è una corsa ogni 15/30 minuti. Per informazioni: 031.303608. La macchina può essere lasciata in uno dei parcheggi del centro di Como, vicini alla stazione della funicolare: purtroppo sono tutti a pagamento e sono piuttosto cari. Per gli orari dell'autobus contattare la SPT (Società Pubblica Trasporti) di Como: telefono 031.247111 (internet: sptlinea.it). 

 

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