Cima di Lemma

(Val Tartano - Orobie valtellinesi)

 

Escursionismo

 

SCHEDA TECNICA

DISLIVELLO: da 1000 m a 860 m, a seconda di dove si parcheggia

DURATA: 2,30/2,50h (salita); 2,00/2,20 (discesa), a seconda di dove si parcheggia

DIFFICOLTA': E

AGGIORNAMENTO RELAZIONE: ottobre 2022

 

La Cima di Lemma (2348 m) è probabilmente la meta più frequentata della Val Tartano, sia in estate che in inverno (scialpinismo). La sua salita è una bella gita che non presenta difficoltà (si svolge su buoni sentieri segnalati) e che si sviluppa in un ambiente piacevole. Dalla cima si ammira un discreto panorama, solo un po’ limitato a Nord dalla vicina massa del Pizzo Scala (2429 m). Al Passo di Tartano, da cui parte la cresta che conduce in vetta, si possono ancora vedere alcune opere militari costruite nell’ambito della cosiddetta Linea Cadorna, il sistema difensivo alla Frontiera Nord, progettato e realizzato tra il 1899 e il 1918 allo scopo di difendere il territorio italiano da un possibile attacco condotto dalla Francia, dalla Germania o dall’Austria-Ungheria violando la neutralità della Svizzera.

 

ACCESSO STRADALE. Seguendo la SS38 dello Stelvio, dopo la seconda galleria di Paniga, si arriva a una grande rotonda. Si prende la terza uscita (indicazioni per Forcola e Tartano) e, poco dopo, si imbocca a destra la SP11 della Val Tartano. Raggiunto Tartano (1200 m) si prosegue ancora lungo la strada asfaltata che percorre la Val Lunga. Terminato l’asfalto, la strada prosegue per un tratto col fondo in cemento, poi diventa una comoda sterrata, lungo la quale ci sono diverse piazzole, anche ampie, dove si può lasciare la macchina. La prima si trova a circa 1350 m, l’ultima (piuttosto piccola) a circa 1490 m, poco prima del tornante sinistrorso dove inizia il sentiero.

 

ITINERARIO. Lasciata la macchina in una delle piazzole, si prosegue lungo la sterrata fino al tornante sinistrorso, presso il quale si trova una sorgente (Acqua di Fràa; 1495 m c.a; dal primo parcheggio, a quota 1350 m, ci vogliono 25 minuti, dall’ultimo meno di 5). A destra della sorgente (cartello indicatore), inizia il sentiero n. 112 per i Laghi Porcile e il Passo di Tartano. Si prende questo sentiero che, verso Sud-Sud-Est, sale nel bosco sul versante destro idrografico della valle e raggiunge il ponticello i cemento (1580 m c.a) che scavalca il torrente che scenda dalla Val Dordonella. Oltrepassato il torrente, il sentiero prosegue verso Sud, entra in un bosco di larici e, con numerosi tornanti, arriva all’inizio della conca erbosa dove si trovano le baite della Casera Porcile (1800 m c.a). Si guada facilmente il torrente e quindi, senza raggiungere le baite, si sale in direzione Sud-Ovest, raggiungendo una baita (Baita Lares, 1900 m c.a), oltre la quale il sentiero, dopo aver guadagnato alcune decine di metri di dislivello, piega decisamente a sinistra (Sud-Est) e raggiunge il vasto pianoro in fondo al quale si trova (non visibile) il più basso e più piccolo dei Laghi di Porcile. Si arriva quindi all’incrocio (cartello indicatore) con il sentiero dell’Alta Via della Val Tartano (1990 m c.a). Si prosegue a destra (Ovest), si attraversa una zona un po’ acquitrinosa e, passando presso una baita isolata, si oltrepassa un crinale poco pronunciato, arrivando in vista del Passo Tartano, caratterizzato dalla presenza di una grande croce. Seguendo il sentiero si sale verso il passo, che si raggiunge con un ultimo tratto un po’ più ripido (2108 m; ore 1,45/2,00 dall’inizio del sentiero).

 

Dal Passo di Tartano la salita alla Cima di Lemma è evidente: si segue verso Ovest l’evidente sentiero che si tiene sui pendii erbosi (un po’ ripidi solo all’inizio) del versante meridionale della cima. Con alcuni traversi e alcuni tornanti si raggiunge la cima, dove è presente un piccolo ometto di pietre (2348 m; ore 0,30 dal Passo Tartano; ore 2,15/2,30 dall’inizio del sentiero; ore 2,40/2,55 se si lasciata la macchina nella piazzola più bassa).

 

DISCESA. Si segue lo stesso itinerario della salita (ore 1,50 fino al tornante da dove inizia il sentiero; ore 2,10 fino al parcheggio più basso)

 

In alternativa è possibile seguire, fin sotto il Passo di Tartano, un altro percorso, leggermente più lungo. Dalla cima si scende la brevissima e facile cresta Ovest fino al Passo della Scala (2300 m c.a), dove transita l’Alta Via della Val Tartano. Il sentiero non si abbassa subito a destra nel sottostante valloncello, ma traversa per un breve tratto a Nord-Ovest in direzione di una pozza d’acqua. Prima di raggiungerla si abbassa a destra e scende nel valloncello, prima sulla sinistra idrografica poi sulla destra. Raggiunta una zona quasi pianeggiante sotto il Pizzo Scala, prosegue verso Nord-Est, poi piega a Est-Sud-Est tenendosi sotto il versante settentrionale della Cima di Lemma. Infine compie un lungo traverso in direzione Sud-Est abbassandosi fino a 2040 m c.a per poi risalire leggermente fino ad una baita isolata proprio sotto il Passo Tartano (Baita Croce; 2050 m c.a). Da qui, proseguendo in leggera salita, si raggiunge il sentiero percorso all’andata e si fa ritorno al punto di partenza (ore 2,00 fino al tornante da dove inizia il sentiero; ore 2,20 fino al parcheggio più basso).

 

CARTOGRAFIA. L'itinerario è ben segnato sulla cartina 1:20.000 della Val Tartano edita dalla SETEMap e acquistabile presso il Bar-Ristorante MIRALAGO di Campo o presso il Bar-Ristorante VALLUNGA di Tartano.

 

NOTA. La cartina indicata riporta un sentiero che, sopra la Baita Lares, invece di dirigersi a sinistra verso il pianoro dove si trova il più piccolo del Laghi Porcile, sale a destra e si porta direttamente sotto il Passo Tartano. Abbiamo cercato di percorrerlo in discesa, ma non siamo riusciti a trovarlo, per cui ritengo che l’itinerario descritto, pur essendo meno diretto, sia il più consigliabile.

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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