Cammino dei Cinque passi e Pizzo Montalto

(Valle Antrona - Ossola/Piemonte)

 

Escursionismo

 

SCHEDA TECNICA

DISLIVELLO: 1° giorno: 564 m; 2° giorno: 1100 m circa (1230 m circa salendo alla quota 2609 m)

DURATA: 1° giorno: 2h; 2° giorno: 5,10/5,30h fino al Pizzo Montalto + 2,15h di discesa a Cheggio

DIFFICOLTA': EE

AGGIORNAMENTO RELAZIONE: settembre 2007

 

Questo (il 2007) è stato per me l’anno della Valle Antrona. Per lungo tempo ne ho pressoché ignorato l’esistenza, anche se conoscevo il nome di qualche cima e di almeno un paio di vie di roccia che una volta avevo in mente di salire. Sono state soprattutto le letture e il consiglio di un amico a farmela scoprire veramente; così durante l’estate vi ho compiuto qualche bella gita. Alla fine volevo concludere questa mia prima stagione antronesca con una grande escursione di due giorni e mi è venuta l’idea di collegare due itinerari tra i più interessanti della zona: il Cammino (o Sentiero) dei Cinque passi e la salita del Pizzo Montalto. Ne è venuta fuori una magnifica combinazione lungo creste e sentieri ben segnalati ma abbastanza impegnativi. Quello che mi ha guastato la festa è stato il tempo: nonostante le ottimistiche previsioni (c’era da temere solo qualche cumulo nelle ore centrali della giornata), la valle si è sin dal mattino nascosta dietro un velo di nubi che salivano dal basso e si ingolfavano intorno ai rilievi, togliendomi ben presto il piacere del panorama. Ne ha risentito soprattutto la documentazione fotografica. Nonostante questo ho deciso di proporre l’escursione sul sito, perché si tratta davvero di un bellissimo itinerario di grande respiro.

 

Il Cammino dei Cinque passi è un percorso circolare molto bello che, come dice il nome, collega cinque passi (Andolla, Busin, Preia, Castello, Pianei) e tre valli (Antrona, Zwischbergental, Bognanco) attraverso sentieri segnalati e nel complesso evidenti, ma impegnativi perché spesso si svolgono su creste aeree o ripidi pendii, talvolta anche esposti (difficoltà EE). L’itinerario potrebbe essere anche effettuato in un solo giorno. Richiede complessivamente 7 ore di cammino e quindi un ottimo allenamento, anche per via del dislivello complessivo, che è di circa 1300 metri (poco più di 1400 metri se si sale alla quota 2609 m; vedi la variante 1).

 

Il Pizzo Montalto è una bella montagna che, per la sua posizione isolata e per la sua altezza (2705 m), offre un panorama splendido (naturalmente quando c’è bel tempo). La salita lungo la via normale da Cheggio si svolge lungo la cresta Nord, che presenta un breve tratto ripido e molto esposto. La guida del CAI classifica F questa salita; la guida della Valle Antrona di Paolo Crosa Lenz e Giulio Frangioni la classifica EE/F; a me pare che EE sia tutto sommato una valutazione appropriata: F implicherebbe delle difficoltà alpinistiche, per quanto minime, che sulla cresta Nord del Pizzo Montalto non ci sono: c’è un tratto di poche decine di metri assai esposto, che richiede molta attenzione, ma che non mi pare possa definirsi alpinistico.

 

Il pernottamento avviene presso il Rifugio Andolla (sui pascoli delle Alpi di Andolla, 2061 m), di proprietà del CAI Sezione di Villadossola. Si tratta di una bella costruzione inaugurata nel 1986 accanto al vecchio rifugio che ora serve da bivacco invernale. La gestione è cordiale e la cucina ottima. Telefono: 0324.575980.

 

ACCESSO STRADALE. Dalla superstrada della Val d’Ossola uscire a Villadossola e risalire tutta la Valle Antrona fino ad Antronapiana (16 km da Villadossola). Da qui seguire la strada asfaltata che in 8 km porta a Cheggio. Attraversato il piccolo abitato si lascia l’auto nell’ampio parcheggio all’altezza della diga del Bacino dell’Alpe dei Cavalli. L’itinerario parte e si conclude proprio alla diga.

 

ITINERARIO. Traversare la diga e girare a destra (cartello indicatore; segnavia C27 e SFT) seguendo il bel sentiero che, in piano o con qualche saliscendi, costeggia il lago (in qualche tratto il sentiero è tagliato nella roccia, ma protetto da parapetti verso il lago). Arrivati alla fine del grande bacino lacustre, ci si abbassa ad un ponte che scavalca il Torrente Loranco (30 minuti dalla diga) e quindi si sale ad un bel punto panoramico sopra l’Alpe del Gabbio. Volgendo le spalle al lago, si prosegue verso Nord-Ovest e, dopo aver superato un tratto un po’ esposto sul torrente (protetto a valle), si entra nel vallone che si fa pianeggiante fino all’Alpe Ronchelli (1578 m – 1 ora dalla diga), dove si trova una bella fontana e una cappella votiva. Il sentiero prosegue in salita sempre sul fianco sinistro orografico del vallone che ora si fa più suggestivo e incassato; si giunge così ad un bivio con cartello segnalatore (1715 m). Lasciando il sentiero che prosegue in piano nel vallone verso l’Alpe Campolamana, si sale a destra (segnavia SFT) e, superata la ripida scarpata con numerose svolte, si arriva sulle terrazze erbose delle Alpi di Andolla. Con un traverso verso sinistra si giunge al rifugio Andolla (2061 m; 1 ora dall’Alpe Ronchelli; 2 ore dalla diga).

 

Dal rifugio prendere il sentiero (cartello indicatore per il Passo di Andolla; segnavia SFT) che sale in diagonale verso Nord-Nord-Est in direzione del Passo di Andolla. La traccia attraversa prati e pietraie; è evidente e segnalata con segnavia bianco-rossi. Nell’ultimo tratto sotto il passo il terreno si fa più ripido: lo si affronta con qualche svolta e si giunge senza difficoltà al passo di Andolla (2417 m; 2448 m secondo il cartello in loco; ore 1/1,10 dal Rifugio Andolla). Si scende ora sul versante svizzero (Zwischbergental), dapprima con un breve tratto su terreno molto ripido ma facile, poi su pendenza minore; il sentiero (segnalatissimo; segnavia bianco-rosso-bianco) perde circa 130 metri di quota tendendo un po’ a sinistra fino a una sorta di dosso roccioso, poi volge a destra e si abbassa ancora di un centinaio di metri fino ai pascoli pianeggianti dell’Alpe Porcareccia, dove si incontra il sentiero proveniente da Cheller (2200 m circa – cartello indicatore). Proseguire verso Est in direzione del Passo del Busin; si raggiunge un bel pianoro (2260 m circa) attraversato da un ruscello con molte anse e quindi si sale a destra della gobba quotata 2314 m sulla carta svizzera. Da qui, sempre verso Est, si sale direttamente al Passo del Busin (2486 m; ore 1,30 dal Passo di Andolla), ben evidente a sinistra di una punta rocciosa (Pizzo del Busin; quota 2553 m sulla carta svizzera).

 

Dal Passo del Busin seguire verso Est la cresta che separa la Zwischbergental e la Valle Antrona; dopo un tratto brevissimo si incontra un bivio: la traccia segnalata (ora di nuovo segnavia bianco-rosso) si abbassa un po’ sul versante antronesco e inizia a traversare in piano (sempre verso Est) su terreno molto ripido. Si incontra quasi subito un breve tratto franato che richiede attenzione perché si trova appena al di sopra di un salto roccioso; dopo la piccola frana il traverso si fa più facile e progressivamente perde quota per raggiungere a 2460 metri la cresta che scende dalla quota 2609 m verso il Passo della Preia (variante 1: salita alla quota 2609 m). Si segue ora questa cresta tenendosi dapprima alla sua sinistra (versante di Val Bognanco) poi alla sua destra (versante di Valle Antrona)  fino al Passo della Preia (2327 m – non segnato sulle carte; 50 minuti dal Passo del Busin), che mette in collegamento le valli Antrona e Bognanco.

 

Dal Passo della Preia tenersi sul versante antronesco e salire per tracce talvolta poco evidenti ma segnalate verso il Passo Castello (non segnato né quotato sulle carte); dopo un breve traverso su terreno piuttosto ripido si perviene al passo, che si trova a sinistra di due caratteristici spuntoni rocciosi (2366 m; prestare attenzione alla scivolosità delle pietre di serpentino verdastro). Dal passo si scende (Val Bognanco) uno stretto canale (attenzione ancora alle pietre scivolose) per una quarantina di metri poi si traversa a destra; ci si abbassa ancora, si traversa (verso Sud-Est) una pietraia fino alla base di uno sperone roccioso e quindi si risale su terreno ripido (qualche tratto esposto; prestare sempre attenzione alla scivolosità del serpentino) fino alla Bocchetta di Pianei (2325 m – non segnata sulle carte; 40 minuti dal Passo della Preia). Siamo così giunti all’ultimo dei cinque passi (ore 4/4,10 dal Rifugio Andolla). Da qui è possibile salire al Pizzo Montalto (variante 2) oppure scendere subito a Cheggio.

 

Per scendere a Cheggio si segue la traccia segnalata che si abbassa prima verso Est (sinistra) poi verso Sud-Ovest (destra) e, seguendo il valloncello sotto la bocchetta, scende ad un pianoro al termine del quale si trova la diroccata Alpe Pianei, chiamata sulle carte Alpe Pasquale (2179 m). Da qui il sentiero si sposta un po’ a destra e quindi scende un ripido pendio erboso a destra di un costolone di rocce arrotondate (bella vista sulla parte terminale del Lago dell’Alpe Cavalli). Si arriva quindi alle case abbandonate dell’Alpe Pasquale superiore; da qui, sempre su terreno ripido, il sentiero si abbassa tra gli ontanelli e raggiunge l’Alpe Pasquale inferiore (1876 m). Qui si volge in piano a sinistra, si traversa l’incassato canale dove scorre il torrente che scende dal vallone di Pianei e si risale brevemente a un dosso; da qui si traversa quasi in piano tra gli ontanelli verso Sud-Sud-Est fino a una sorta di colletto con un rudere (un cartello lo segnala come Alpe Bisi, 1780 m). Ora il sentiero si abbassa di nuovo su terreno ripido tra ontanelli, larici e tratti erbosi; si traversa quindi a sinistra e, a circa 1700 m di quota, si raggiunge il sentiero che proviene dal Passo della Preia passando per l’omonima alpe. Si segue verso Sud-Ovest questo sentiero che diviene più largo ed agevole; dopo aver oltrepassato l’Alpe Curzel (Alpe Bisi sulla carta, 1626 m) si scende alla diga e al parcheggio, chiudendo il bellissimo anello (ore 1,10 dalla Bocchetta di Pianei; ore 5,10/5,20 dal Rifugio Andolla).

 

Variante 1: Salita alla quota 2609 m. Dal bivio poco dopo il Passo del Busin si può anche seguire la traccia che, invece di abbassarsi, procede tendendosi molto più vicino al filo di cresta; si giunge così a un piccolo intaglio poco prima della quota 2609 m: a questo punto vale la pena di abbandonare la traccia che prosegue in piano e, seguendo il filo di cresta, si raggiunge la panoramica quota 2609 m (secondo la guida del CAI si tratta della punta Sud della Cima del Rosso), dove si trova un ometto di pietre (30 minuti dal Passo del Busin). Da qui ci si abbassa per tracce lungo la ripida cresta Sud-Est (alcuni tratti esposti) che scende verso il Passo della Preia. Giunti in vista della traccia segnalata che proviene dal Passo del Busin, si abbandona la cresta (che diventa ripidissima e in parte rocciosa) e ci si abbassa verso destra (tracce) sui ripidi prati del versante antronesco. Raggiunta la traccia segnalata, si volge a sinistra e si raggiunge di nuovo (a quota 2460 m) la cresta che scende al Passo della Preia (che si raggiunge in 30 minuti dalla quota 2609 m).

 

Variante 2: Salita al Pizzo Montalto (molto consigliabile se si è pernottato al Rifugio Andolla). Dalla Bocchetta di Pianei si segue per pochi minuti il sentiero segnalato che scende a Cheggio. Prima che questo svolti a destra, prendere una traccia che, traversando in leggera salita verso Est, raggiunge il piccolo lago inferiore di Pianei (2350 m circa). Su terreno privo di tracce e di segnalazioni (a parte un paio di ometti), si sale il dosso erboso dietro il laghetto e, sempre verso Est, si guadagna la cresta Nord del Pizzo Montalto, che si raggiunge presso un ometto dopo aver superato un ultimo tratto detritico e un po’ più ripido (2520 m; 30 minuti dalla Bocchetta di Pianei). Si tratta ora di seguire la cresta di solidi detriti, roccette e erba; vi è una traccia, ma il percorso è comunque sempre facilmente individuabile. Dopo un centinaio di metri si incontra il tratto più impegnativo: superati alcuni facili metri di I grado, si segue, sul fianco sinistro della cresta, una traccia di sentiero molto esposta; quindi, dopo trenta/quaranta metri di dislivello, si torna in cresta presso un curioso ripianino circolare (2650 m circa). Da qui la cresta si fa più larga e facilmente, per solidi detriti, conduce in vetta (40 minuti dalla quota 2520 m circa; ore 1,10 dalla Bocchetta di Pianei). La discesa avviene lungo lo stesso itinerario (prestare molta attenzione nel breve tratto esposto sotto il ripianino circolare). Raggiunto il sentiero segnalato sotto la Bocchetta di Pianei, lo si segue (vedi la relazione) fino a Cheggio (ore 2,15 dal Pizzo Montalto).

 

Nota altimetrica relativa ai cinque passi. Le quote dei cinque passi toccati dall'itinerario proposto non sono indicate allo stesso modo nelle diverse fonti a mia disposizione. Nella relazione ho fatto riferimento a quelle riportate sulla guida del CAI, che non sempre corrispondono a quelle che si trovano sulla guida di Paolo Crosa Lenz e Giulio Frangioni o sulla carta nazionale svizzera. Ecco uno schema riassuntivo delle diverse quotazioni:

 

  GUIDA CAI GUIDA CROSA LENZ CARTA SVIZZERA
PASSO ANDOLLA m 2417 m 2418 m 2418
PASSO DEL BUSIN m 2486 m 2480 m 2487
PASSO DELLA PREIA m 2327 m 2327 m 2322
PASSO CASTELLO * non nominato non quotato non segnato
B.TTA DI PIANEI m 2325 m 2325 m 2325

 

* m 2366 secondo il cartello indicatore sul posto

 

 
 
 
 
 
 
 
 

BIBLIOGRAFIA:

Renato Armelloni, ANDOLLA-SEMPIONE, CAI/TCI (Guida dei Monti d'Italia), 1991

Paolo Crosa Lenz, Giulio Frangioni, VALLE ANTRONA, Edizioni Grossi-Domodossola, 2006

Carta Nazionale Svizzera, 1:50.000, foglio 284, MISCHABEL

   
Escursionismo