Intorno all'Abbazia di San Pietro al Monte di Civate

(Lombardia - Triangolo lariano)

 

Escursionismo

 

SCHEDA TECNICA

DISLIVELLO: 382 m fino all'Abbazia di San Pietro; 830 metri il giro completo (senza le varianti)

DURATA: 2,30 fino al Rifugio Consiglieri (1,15 ore fino all'Abbazia); in discesa 1,45 ore dal Rifugio a Civate

DIFFICOLTA': T fino all'Abbazia; E il resto del giro e le varianti

AGGIORNAMENTO RELAZIONE: giugno 2004

 

Le montagne comprese tra Erba e Lecco (il Cornizzolo, i Corni di Canzo, il Moregallo) sono le più veloci da raggiungere da casa mia. Quando ho solo una mezza giornata libera e non sono in vena di svegliarmi presto so che qui posso percorrere qualche bell’itinerario, anche di un certo dislivello, riuscendo a rientrare a casa per il pranzo. Sono montagne molto frequentate in ogni stagione e quindi mancano di alcune delle attrattive che di solito mi spingono a scegliere gli itinerari da presentare in questo sito. Tuttavia voglio fare un’eccezione per proporre una gita che ha un valore un po’ speciale, perché si svolge intorno ad un capolavoro dell’arte italiana, l’abbazia di San Pietro al Monte sopra Civate. Si tratta di un gioiello dell’architettura romanica lombarda che racchiude un ciclo decorativo di grande interesse e bellezza. Diciamo che si tratta di una gita intrisa di spirito artistico, ma anche di spiritualità. A me piace, quando passo da queste parti, sostare un po’ dentro questa chiesa; mi aiuta a riflettere e anche a pregare.

L’itinerario che propongo è ad anello: parte dal paese di Civate, sale alla chiesa, raggiunge la sella tra il Monte Cornizzolo e il Monte Rai e torna a Civate lungo il panoramico crestone meridionale del Cornizzolo. Propongo anche due varianti che permettono di ampliare il percorso con la salita alle due cime citate, dalle quali si gode un bel panorama sulla pianura, sulle prealpi lombarde e su un’ampia sezione dell’arco alpino occidentale.

Civate si raggiunge seguendo la superstrada che collega Milano a Lecco e alla Valtellina (S.S. n. 36); all’altezza del lago di Annone si lascia la superstrada (l’uscita è segnalata) e si sale in paese, raggiungendo (ci sono alcune indicazioni) il comodo parcheggio di via Cerscera alta.

Dal parcheggio (m 280 c.a), imboccare un viottolo tra due villette (cartello indicatore con i segnavia n. 10 e 11) e sbucare in via del Pozzo (vi si arriva anche dal parcheggio di via abate Longoni, poco oltre via Cerscera alta). Voltare a sinistra e seguire la via che più avanti si trasforma in un viottolo col fondo in cemento che sale alle case della frazione Pozzo (m 360). Proseguire (cartelli indicatori, seguire il segnavia n. 10) praticamente in piano fino alla Cascina dell’Oro (m 377), dove inizia la mulattiera acciottolata (segnavia n. 10) che conduce al ripiano panoramico dove è costruita la chiesa di San Pietro (m 662 – ore 1,15).

Dietro l’edificio, prendere il sentiero n. 7 che si abbassa leggermente fino al torrente e poi prosegue sul versante opposto della valle in direzione del Ceppo della Forcola; a quota 750 m c.a (cartello indicatore) si incontra il sentiero n. 9 che proviene direttamente dal basso: si sale a sinistra e, seguendo quest’ultimo sentiero, si prosegue fino ad incontrare (m 890 circa) il sentiero n. 9a che taglia in diagonale il versante sud del Monte Rai. Si tratta di un bellissimo tracciato recentemente ripristinato (estate 2003) dalla Società Escursionisti di Civate e dedicato alla memoria di Pietro Cereda. Il percorso richiede in qualche punto un po’ di attenzione, perché i pendii che attraversa sono in alcuni punti piuttosto ripidi.

Al termine della traversata si esce sulla vasta sella che unisce il Monte Rai (a destra) al Monte Cornizzolo ( a sinistra); seguendo la stradina sterrata (o il dorso erboso della cresta) verso ovest si giunge in breve al rifugio Marisa Consiglieri (m 1110 – ore 1,15 da San Pietro). Appena superato il rifugio si scende a sinistra una scalinata in cemento che porta ad un ripianino erboso proprio sotto il rifugio: da qui (cartello indicatore) si dipartono due sentieri: uno (segnavia n. 10) riporta direttamente a Civate passando per l’abbazia di San Pietro, l’altro (segnavia n. 11) traversa in leggera discesa fino alla cresta sud del Monte Cornizolo. Prendere questo sentiero e raggiungere la cresta suddetta a quota 1050 m c.a. Scendere lungo la cresta (molto panoramica) seguendo sempre il sentiero n. 11. A quota 880 m circa (cartello indicatore per una sorgente che si trova a breve distanza) il sentiero abbandona la cresta e si abbassa a sinistra, attraversa il Prà Spino, passa accanto ad un masso inciso con un’immagine sacra (Pater noster) e giunge in località Sason (m 605 – cartelli indicatori). Da qui il sentiero n. 11 dapprima si abbassa verso destra per evitare un salto roccioso (palestra di roccia), poi ritorna a sinistra e scende fino a raggiungere la stradina che unisce la Cascina dell’Oro alle case di Pozzo. Girando a destra si arriva a Pozzo e da qui a Civate (ore 1,45 dal Rifugio Consiglieri).

Varianti: 1) dall’incrocio tra il sentiero n. 9 e il 9a, proseguire diritti lungo il n. 9 e, con ripida salita, raggiungere la cresta che unisce il Corno Birone e il Monte Rai: volgendo a sinistra si segue (sentiero) la facile cresta di roccette e erba (solo qualche punto è un po' esposto) che conduce in cima al Monte Rai. Da qui, seguendo un sentiero lungo l’ampia dorsale occidentale della montagna, si arriva (ore 1,30 dal bivio a quota 890 m) al Rifugio Consiglieri (difficoltà: E);

2) dal Rifugio Cosiglieri si può salire facilmente al Monte Cornizzolo seguendo un sentiero che ne percorre la cresta nord-est. Dalla Cima del Cornizzolo ci si abbassa lungo la cresta sud: c’è una traccia non sempre evidente e va percorsa con una certa attenzione perché è piuttosto ripida. Raggiunta la strada asfaltata che sale al Rifugio Consiglieri da Eupilio, si scavalca il guard-rail e si procede lungo la cresta divenuta ora molto ampia e poco ripida: a quota 1050 m si incontra (ore 0,40 dal rifugio Consiglieri) il sentiero n. 11, lungo il quale si torna a Civate (difficoltà E).

L’abbazia di San Pietro al Monte

La fondazione della chiesa si perde nella leggenda. Si narra che Adelchi, figlio del re longobardo Desiderio, fu colpito dalla cecità durante una battuta di caccia. Venne guarito da un eremita che viveva sul monte di Civate e, per questo miracolo, Desiderio avrebbe fatto costruire la chiesa, dedicata a San Pietro e a San Paolo, e un monastero di frati benedettini. C’è un’altra leggenda che fa risalire la fondazione della chiesa a Desiderio, ma in occasione di una vittoria sui saraceni. Tuttavia mancano elementi storici certi che possano suffragare un’origine della chiesa in epoca longobarda.

E’ certa invece la presenza a Civate dei benedettini nel IX secolo. Nel secolo successivo il monastero crebbe di importanza, mentre l’aspetto attuale del complesso architettonico, come la maggior parte della decorazione interna (stucchi e affreschi) viene fatta risalire agli ultimi anni del secolo XI. Quello che possiamo ammirare è dunque uno dei capolavori dell’arte italiana che precede la grande stagione romanica vera e propria (soprattutto la decorazione risente di influenze ottoniane e bizantine).

Quando arriviamo da Civate, il primo edificio che ci appare è l’oratorio di San Benedetto, dalle forme semplici ma eleganti. L’interno è spoglio, ma le pareti presentano tracce di intonaco. Probabilmente un tempo era tutto affrescato, ma oggi l’unico elemento decorato è il piccolo altare, che presenta tre lati con immagini sacre.

Appena dietro l’oratorio, la nostra attenzione è attratta dal grande scalone di pietra che sale alla chiesa. Questa ha una forma molto semplice perché presenta una pianta rettangolare con una sola navata ricoperta da una tetto sostenuto da travi a vista. Tuttavia essa presenta una particolarità abbastanza inconsueta: ha due absidi, uno dietro all’altare e uno sulla facciata. Inoltre è preceduta da un bellissimo atrio semicircolare (ricostruito nel Novecento) a due piani: quello inferiore corrisponde alla cripta, quello superiore (a cui si accede dallo scalone) alla chiesa. Accanto all’edificio della chiesa (sul lato nord) si trova un cortiletto con un edificio a due piani (il secondo è stato costruito nel 1949). Non è ciò che rimane dell’antico monastero; è difficile dire dove questo si trovasse, ma molti indizi fanno pensare che sorgesse sul lato opposto (a sud della basilica).

L’interno della chiesa è di particolare bellezza. Per la sua descrizione andare alla pagina specifica. La chiesa è aperta alla domenica dalle 9,00 alle 12,00 e dalle 14,00 alle 17,00.

Per maggiori informazioni e per approfondimenti si segnala il sito degli Amici di San Pietro: www.amicidisanpietro.it

 

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