Traversata Alpe Devero-Alpe Veglia-Alpe Devero

(Ossola - Piemonte)

 

Escursionismo

 

SCHEDA TECNICA

DISLIVELLO: primo giorno: 970 m in salita e 815 m in discesa; secondo giorno: 1150 m in salita e 1285 m in discesa

DURATA: primo giorno: 4,50h; secondo giorno: 6,00h

DIFFICOLTA': E (con un tratto EE tra l'Alpe Bondolero e i Passi di Buscagna)

AGGIORNAMENTO RELAZIONE: agosto 2008

 

La traversata dall’Alpe Devero all’Alpe Veglia (o viceversa) è uno dei percorsi più noti delle Alpi Occidentali; si tratta di una fama ben meritata, soprattutto per la bellezza degli ambienti attraversati: splendidi lariceti, pianori d’alta montagna (alcuni ancora utilizzati per la pastorizia), la verde e solitaria Valle Bondolero. Il panorama è particolare: mancano un po’ le grandi montagne (a parte il Monte Leone, che domina l’Alpe Veglia, solo dal Colle di Ciamporino la vista si allarga sul celebrato trittico Weissmies-Lagginhorn-Fletschhorn), ma le cime che dominano la Val Buscagna o la discesa dal Passo di Valtendra hanno un’aspra bellezza e verso oriente la vista spazia sull’ampio cerchio delle montagne ossolane.

 

L’itinerario proposto parte dall’Alpe Devero e raggiunge l’Alpe Veglia attraverso la Scatta d’Orogna e il Passo di Valtendra, seguendo il percorso classico, lungo un sentiero in gran parte evidente e comunque ben segnalato; il ritorno avviene attraverso il Colle di Ciamporino e i Passi di Buscagna, con un percorso decisamente meno battuto, lungo un sentiero spesso ridotto a traccia e non sempre segnalato (per cui è necessaria buona visibilità). Difficoltà: E, con un tratto EE tra l’Alpe Bondolero e i Passi di Buscagna.

 

ACCESSO STRADALE. Con l’autostrada A26 si raggiunge la Val d’Ossola, quindi si prosegue lungo la superstrada che la percorre uscendone a Crevoladossola; imboccare la strada statale che risale la Val Formazza e raggiungere Baceno. Da qui girare a sinistra per la Valle Devero e raggiungere l’omonima alpe. Parcheggi a pagamento (a meno di lasciare la macchina in un ampio spiazzo sterrato più in basso dei parcheggi, da cui, lungo un sentiero segnalato, si raggiunge l’alpe in circa 40/45 minuti).

 

ITINERARIO. Dall’Alpe Devero, località ai Ponti (m 1634) presso la chiesetta, prendere (numerosi cartelli indicatori) la stradina che va a sinistra; al primo ponte conviene passare dalla parte opposta del torrente e seguire la stradina sterrata che conduce alle case di Piedimonte, dove si trovano diversi cartelli indicatori. Attraversato il piccolo agglomerato, prendere il bel sentiero segnalato che sale nel bosco a destra del torrente (sinistra orografica) e raggiunge le baite dell’Alpe Buscagna inferiore (m 1941; ore 0,50 dall’Alpe Devero), all’inizio dello splendido pianoro che caratterizza questa parte della Val Buscagna. Proseguire nel piano lungo l’ampio sentiero e raggiungere la baita dell’Alpe Buscagna, m 1967. Lasciare a destra il sentiero che conduce al Bivacco Combi-Lanza e al Passo di Cornera, e proseguire ancora in piano e poi in leggera salita. Attraversare una pietraia seguendo ometti e segnavia (sentiero poco evidente), quindi proseguire (traccia più marcata) con salita più decisa tra rododendri, macchie d’erba, sassi e radi larici fino ad un secondo pianoro erboso a circa 2200 metri di quota. Attraversare tutto il pianoro verso Sud e poi ricominciare a salire su terreno dapprima erboso e poi detritico fino alla sella della Scatta d’Orogna (m 2461, ore 1,40 dall’Alpe Buscagna inf; ore 2,30 dall’Alpe Devero). La Scatta d’Orogna non è il punto più basso della cresta che chiude a meridione la Val Buscagna (tale punto è più a sinistra): la si individua facilmente anche da lontano perché è posta a sinistra di alcune torri rocciose e a destra di un cucuzzolo detritico sormontato da un grosso ometto.

 

Dalla Scatta d’Orogna il sentiero compie dapprima un breve traverso su terreno ripido, poi si abbassa più agevolmente fino a un bel ripiano con laghetto (m 2352) e successivamente scende ancora verso la Valle Bondolero fino a 2300 m circa. Quindi attraversa alla base uno speroncino roccioso (passaggio un po’ esposto, attrezzato con una catena) e riprende a salire sotto le incombenti pareti del Pizzo Moro fino a raggiungere il Passo di Valtendra (m 2431; ore 0,50 dalla Scatta d’Orogna; ore 3,20 dall’Alpe Devero), che si affaccia sulle montagne che fanno da corona all’Alpe Veglia. Un cartello posto sia alla Scatta d’Orogna che al Passo di Valtendra invita a prestare attenzione alle possibili cadute di sassi dal Pizzo Moro.

 

Dal Passo di Valtendra ci si abbassa verso Est costeggiando dapprima un piccolo laghetto nivale e poi scendendo un ripido pendio di erba e detriti lungo un ottimo sentiero segnalato. Si raggiunge così il Pian Sass Mor e lo si costeggia sulla sinistra fino a una bella fontana (m 2070 circa) dove si trova un bivio segnalato: scendere a destra e raggiungere il Pian du Scricc presso una grande baita ristrutturata (m 1933). Il sentiero oltrepassa la baita e prosegue sul versante opposto del pianoro (destra orografica), poi si addentra in una bellissima faggeta (belle visioni sul Rio Frua che abbiamo alla nostra sinistra) e raggiunge il grande piano dell’Alpe Veglia alle case di Cornù; prima di arrivarvi un cartello invita a prendere una deviazione a sinistra che conduce direttamente al Rifugio Città di Arona (m 1790 al mio altimetro; m 1760 sulle carte; ore 1,30 dal Passo di Valtendra; ore 4,50 dall’Alpe Devero).

 

Prendere un sentiero che si stacca a destra del rifugio (davanti al locale invernale) e guadagna quota nel lariceto, quindi traversa il Rio Frua su un ponticello di legno e, dopo una bella radura, si abbassa verso le case della Balma; qui si incontra una stradina (cartello indicatore): abbassarsi lungo la stradina ma abbandonarla subito per imboccare a sinistra un sentiero ben segnalato che, passando davanti a una serie di belle baite ristrutturate, riprende a salire e raggiunge verso Est una casa isolata; dietro di essa il sentiero sale in un bel lariceto e raggiunge un ripiano panoramico (m 1963 sulla carta; 1980 al mio altimetro) sulla cresta Ovest della Punta Maror. Da qui, dopo una breve discesa, inizia un lungo traverso in direzione Sud-Est (il sentiero è ben tracciato; due passaggi più impervi sono attrezzati con catene) che lentamente risale ad una altro bellissimo ripiano panoramico (m 2051) dove sorge una croce con piccolo altare. La traversata continua verso Est, dapprima in discesa (si perdono circa 170 metri di quota!) poi in salita fino alla stazione d’arrivo della seggiovia dell’Alpe Ciamporino (m 1940; ore 2,00 dal Rifugio Città di Arona – anche nella seconda parte della traversata si incontrano alcuni facili tratti con catene).

 

Da qui al Colle di Ciamporino (m 2283) non ci sono più segnavia, ma l’orientamento, se c’è buona visibilità, non pone problemi. Il Colle si trova a destra dell’evidente piramide erbosa del Pizzo della Sella ed è raggiunto dagli impianti sciistici. Per raggiungerlo si può seguire più o meno fedelmente la pista di servizio dell’impianto (poco evidente nella prima parte); oppure si può procedere liberamente sul facilissimo terreno erboso inventandosi la traccia (ore 0,50 dall’Alpe Ciamporino; ore 2,50 dal Rifugio Città di Arona).

 

Dal Colle di Ciamporino si scende nella Valle Bondolero seguendo una traccia non sempre molto evidente ma recentemente segnalata. Dal colle ci si abbassa lungo il sottostante valloncello erboso tenendosi sul suo lato sinistro; si passa quindi a sinistra di un cucuzzolo erboso e si raggiunge il fondo della Valle Bondolero a quota 2230 circa. Qui i segnavia spariscono ma il sentiero diventa evidentissimo. Lo si segue verso valle fin quasi alle baite dell’Alpe Bondolero (m 1912). Poco prima di scendere alle case, si abbandona il sentiero e si prosegue traversando in piano per raggiungere una sorta di pendio con grandi massi dove occorre individuare i segnavia dell’itinerario che sale ai Passi di Buscagna. Non c’è alcuna traccia, ma i segnavia sono abbastanza numerosi e non dovrebbe essere difficile individuarli (alcuni sono visibili già dal sentiero); ci si alza lungo il pendio trovando infine una debole traccia che volge a destra e sale tra i larici; si supera una zona terrosa (resti di una frana; ometti e segnavia) e ci si porta, ormai fuori dai larici, sui ripidi prati che salgono verso la bastionata rocciosa che chiude in alto il versante su cui si sta salendo. Qui la traccia scompare quasi del tutto e occorre fare attenzione ai segnavia. Intorno ai 2200 m la traccia ricompare più netta di prima e diviene presto un sentierino: in direzione Nord-Est e su ripidi pendii erbosi, si percorre così un lungo traverso verso i Passi di Buscagna, che si aprono a sinistra di una caratteristico dente roccioso ben visibile guardando verso Nord-Est; oltrepassato un pulpito erboso, il sentierino si abbassa leggermente, quindi raggiunge il canale erboso sottostante il colle che in breve si raggiunge (m 2280; ore 1,40 dal Colle di Ciamporino; ore 4,30 dal Rifugio Città di Arona).

 

Valicato il colle si prosegue in piano sulla destra di una valletta e si raggiunge un altro valico dove si trova un cartello segnalatore; scendendo a sinistra si rientra all’Alpe Devero passando per l’Alpe Misanco. Più bello, e solo un poco più lungo, è invece tornare a Devero passando per la cima del Monte Cazzola, che è la tondeggiante elevazione che abbiamo davanti arrivando dai Passi di Buscagna. Per raggiungere questa cima si segue la traccia che, sempre verso Nord-Est, aggira a destra il dosso sommitale e poi, per dolci pendii erbosi, ne raggiunge la sommità volgendo decisamente a sinistra (m 2230; 10 minuti dai Passi di Buscagna; ore 4,40 dal Rifugio Città di Arona).

 

Dall’ampia, pianeggiante e panoramica cima del Monte Cazzola, la discesa verso la Piana dell’Alpe Devero avviene dapprima lungo la sua larghissima cresta Nord-Nord-Est, erbosa e poco inclinata. Non c’è traccia e si trovano solo alcuni ometti e qualche rado segnavia; con buona visibilità non ci sono problemi di orientamento: si raggiunge l’arrivo degli impianti sciistici che salgono da Devero, quindi si piega decisamente a sinistra (Ovest) e ci si abbassa in una valletta dominata a sinistra da una bassa fascia di rocce. Qui si ritrova una traccia e i segnavia si fanno progressivamente più numerosi; quindi, dove inizia il lariceto, la traccia si trasforma in un buon sentiero e raggiunge l’Alpe Misanco (m 1907). Qui si incrocia il battutissimo sentiero che scende dal Lago Nero: basta seguirlo e si arriva alle case di Piedimonte e quindi all’Alpe Devero (ore 1,20 dal Monte Cazzola; ore 6,00 dal Rifugio Città di Arona).

 

NOTE:

1. L’itinerario può naturalmente essere percorso in senso inverso, partendo dall’Alpe Veglia, che però deve essere raggiunta a piedi. La partenza dall’Alpe Devero è logisticamente più comoda, perché la località è raggiungibile in auto o (solo durante i mesi estivi) in autobus (per informazioni si può consultare il sito del Parco Naturale Veglia-Devero, “parcovegliadevero.it”, oppure quello dei trasporti del Verbano, “vcoinbus.it”).

 

2. Qualora, per qualche motivo, si volesse o si dovesse evitare la salita ai Passi di Buscagna è possibile continuare la discesa lungo il Vallone di Bondolero fino sul fondo della Valle Devero: da qui si può ritornare all’Alpe Devero con mezzi di fortuna o con l’autobus (vedi sopra).

 

 
 
 
 
 
 

BIBLIOGRAFIA

Renato Armelloni, ALPI LEPONTINE, Guida dei Monti d'Italia, CAI/TCI, 1986

Carta Kompass 1:50.000, foglio 89, DOMODOSSOLA (su questa carta l'itinerario è segnato quasi interamente; solo il tratto tra l'Alpe Bondolero e i Passi di Buscagna non è evidenziato in rosso: il sentiero è però rappresentato in grigio)

 

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