Grigna Meridionale per la Val di Campione (2)

 

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Ed eccoci sulle rocce della Cresta Sinigaglia. I due escursionisti inquadrati nella foto stanno salendo il primo salto della cresta (il secondo, visibile nella foto sotto, è quello che porta in cima). La roccia è bella e una robusta catena facilita la salita lungo tutto il percorso. Se si procede arrampicando, si affrontano difficoltà di II grado.
   
La cima della Grigna Meridionale con il bivacco dedicato all'alpinista monzese Bruno Ferrario, ucciso da una slavina poco sotto la cima del Pizzo Cassandra insieme al lecchese Arnaldo Tizzoni (31 maggio 1964). All'interno ci sono solamente un piccolo altare e due cassepanche. Sotto il bivacco si vede la paretina dell'ultimo salto della Cresta Sinigaglia che, quasi alla fine, presenta un passaggio di circa 4 m piuttosto ripido ed esposto, ma sempre attrezzato con la robusta catena metallica.
   
In questa foto vediamo un escursionista affrontare il passo di cui sopra. Giunti coi piedi all'altezza delle grosse macchie d'erba ben visibili nella foto, si traversa a sinistra su una bella cengia (altrimenti il passaggio sarebbe più lungo di 4 metri).
   
Ancora il passaggio della foto precedente, visto dall'alto.
   
Ed eccoci (durante la discesa) ad un altro passaggio caratteristico della Cresta Sinigaglia: il Saltino del Gatto. Con le attuali attrezzature (una fune metallica ricoperta e tre staffe metalliche) è difficile capire perché il passaggio abbia questo nome. In origine, giunti nel punto in cui si vedono i due escursionisti più lontani, bisognava abbassarsi e poi raggiungere con un salto il fondo del canalone detritico (Gerone), lungo il quale si risaliva alla Bocchetta dei Venti (un breve tratto del canalone si vede nella parte bassa della foto).
   
Ed eccoci nella parte erbosa della Cresta Sinigaglia. Il sentiero è ben tracciato ed evidente (pochi segnavia, molti ormai sbiaditi), ma i prati che si attraversano sono ripidi e in alcuni casi ripidissimi, per cui è richiesta un po' di attenzione (specie se, come in questo caso, si percorre la cresta in discesa). Sullo sfondo si vedono, in parte, i Piani Resinelli (a destra), i Corni del Nibbio e, sulla sinistra, le case di Ballabio.
   
Quello della Cresta Sinigaglia è un percorso panoramico, specie verso la pianura. Nella foto vediamo i Corni del Nibbio (a sinistra) e il Monte Coltignone (a destra). Tra loro si distendono i frequentatissimi Piani Resinelli, con in particolare evidenza il grattacielo costruito negli anni Sessanta. Sullo sfondo si vedono le case di Lecco e il Lago di Garlate, formato dall'Adda appena uscito dal Lago di Como.
   
In questa foto ripresa ancora dalla Cresta Sinigaglia vediamo i tre caratteristici spuntoni dei Gendarmi, di roccia assai friabile. Sono posti alla base del Canalone Porta, che si intuisce tra il dosso erboso in primo piano e le pareti rocciose sulla destra della foto.
   
Ed eccoci nell'idillico ambiente attraversato dalla strada sterrata che, dai Piani Resinelli, raggiunge l'Azienda Agrituristica e Forestale "Pian delle Fontane". Ormai ci siamo lasciati alle spalle il terreno ripido e le roccette attrezzate. Tutta la seconda parte della discesa si svolge in ambiente tranquillo e rilassante, prima tra pascoli fioriti e zone alberate, poi nel bosco.
   
Un gruppetto di baite presso la località Musc'era, dove si lascia la strada per imboccare il sentiero che ci riporterà al punto di partenza.
   
Il sentiero della Traversata Bassa in una bella radura. La discesa lungo questo itinerario è lunga, ma non particolarmente faticosa perché le pendenze sono assai moderate e si alternano a tratti in piano (in verità ci sono anche alcune brevi risalite).
   
Dieci minuti prima di arrivare alla Cascina Vecchia, si incontra la bella sorgente del Sasso dell'Acqua (1202 m): il ruscello esce dalla montagna proprio sotto il masso ben visibile nella foto. Due panchine assai vecchie e malandate permettono una sosta ristoratrice prima dell'ultimo tratto della lunga gita.
   

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