Pizzo Mellasc - Cresta Ovest-Nord-Ovest (1)

 

Indietro (torna alla relazione)    Escursionismo

 

Le belle baite ristrutturate dell'Alpe Fraina (1394 m). Fin qui l'ex strada militare realizzata nell'ambito della cosiddetta "Linea Cadorna" è in ottime condizioni perché utilizzata dai proprietari delle case degli alpeggi sparsi nella valle (Rasga, Caprecolo e, appunto, Fraina). Dopo l'Alpe Fraina la strada si divide in due rami (uno verso la Bocchetta di Stavello, l'altro verso la Cima Fraina), ma è stata progressivamente invasa dalla vegetazione e ridotta a un ampio sentiero (questa foto, come altre di questo servizio fotografico, è stata scattata durante il ritorno per sfruttare le migliori condizioni di luce).
   
La strada militare poco sopra l'Alpe Fraina in un tratto in cui è ancora piuttosto larga e mette in mostra l'originaria lastricatura.
   
Uno sguardo sulla Valle di Fraina. Sullo sfondo si vede il Monte Muggio (1800 m) con a sinistra i prati dell'Alpe Giumello. Proprio sotto la verticale della cima si possono vedere le case di Premana, da cui parte la strada sterrata (ex strada militare). Più vicino, sotto la grande bastionata rocciosa sulla destra, si notano le case dell'Alpe Caprecolo.
   
Usciti dal bosco dopo il Baitello Càssera (1742 m), si può percorrere un sentiero che punta più direttamente verso la Bocchetta di Lareggio. Sullo sfondo si vedono il Monte Rotondo (2496 m, a sinistra) e la quota 2353 m (sulla destra), che nasconde la Bocchetta di Stavello (2201 m).
   
Un bellissimo fiore di Genziana porporina (Gentiana purpurea) sui prati che salgono verso la Bocchetta di Lareggio.
   
Vediamo qui la Bocchetta di Lareggio (2063 m), in primo piano sulla sinistra della foto. Sullo sfondo si osservano il Pizzo di Trona (2510 m, a sinistra) e il Pizzo dei Tre Signori (2554 m, a destra). La piccola punta tra le due cime è il Pizzo Varrone (2325 m).
   
Ancora una foto scattata dalla Bocchetta di Lareggio. Si vede la lunga cresta da percorrere per raggiungere la cima del Pizzo Mellasc, che è la vetta più in fondo (più bassa per effetto della prospettiva). Sulla sinistra, il punto più alto è il Pizzo della Càssera (non proprio la cima, che è un poco più in là).
   
Sempre dalla Bocchetta di Lareggio, ma con lo sguardo rivolto a Sud-Ovest. In primo piano si vedono i prati percorsi dal sentiero che scende in Val Varrone. In secondo piano si osserva la cresta erbosa/boscosa della cosiddetta Sponda di Biandino, con (a destra) il Pizzo Cornagiera (2048 m). In fondo, contro il cielo, si distinguono bene le Grigne, Meridionale o Grignetta (2177 m, a sinistra) e Settentrionale o Grignone (2409 m, a destra).
   
Salendo lungo il primo tratto della cresta che porta al Pizzo Mellasc passando dal Pizzo della Cássera. La Bocchetta di Lareggio si trova esattamente all'altezza della testa del mio compagno, sulla sua sinistra (dopo il tratto in ombra). La punta erbosa in bella evidenza è quella del Pizzo di Lareggio (Làrec; 2146 m); dietro di essa si vede il Monte Muggio (1800 m) sullo sfondo delle montagne del Lario Occidentale.
   
Ancora sulla cresta prima del Pizzo della Cássera. Sulla destra si nota la Valle di Fraina, mentre in alto a destra compare la cima del Monte Legnone (2610 m).
   

Indietro (torna alla relazione)    Escursionismo