Anello di Avano - Valvarrone (1)

 

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Un'immagine delle baite di Rasga di sotto, il primo alpeggio che si incontra risalendo la Val Rasga. Si tratta di un nucleo abitativo importante, con moltissime baite, ma ormai abbandonato e in rovina. Alcuni edifici sono ancora discretamente conservati, ma molti mostrano i tipici segni della prossima fine: il tetto sfondato e le parti in legno crollate. Muschio e vegetazione la fanno da padroni, anche perché le case sono costruite in un punto incassato e stretto della valle, dove il sole non arriva troppo presto al mattino.
   
Il piccolo nucleo di baite diroccate che si incontra a circa 1500 metri di quota, prima dell'ultimo tratto di salita che si svolge in un bel lariceto fino alla sella dove si trova l'Alpe Agrogno basso. In primo piano si vede la stalla (l'edificio meglio conservato) presso la quale, dalla parte da cui ho scattato la foto, si arriva seguendo l'itinerario corretto. Se si sbaglia si raggiunge l'alpeggio risalendo in diagonale il prato inclinato visibile nella foto e arrivando presso il grande larice che si vede in fondo.
   
L'alpe Agrogno basso (1658 m) si trova su una bella e ampia sella erbosa lungo la cresta Ovest del Monte Legnone, lungo la quale transita la via normale della montagna. L'alpeggio è caratterizzato da un paio di baite e da una lunghissima stalla (visibile in primo piano). Proprio dietro allo stallone parte il sentiero della traversata che arriva all'Alpe Campo e che fa parte della Dorsale Orobica Lecchese, il lungo percorso a tappe che unisce Colico a Lecco attraverso le montagne del versante orientale della Valsassina.
   
Ancora un'immagine dell'Alpe Agrogno basso vista dalla traversata verso l'Alpe Campo (immagine scattata con il teleobiettivo). Sullo sfondo si vedono i paesi che sorgono lungo la sponda settentrionale del Lago di Como.
   
Questa foto è stata scattata dalla forcelletta (1730 m circa) sulla cresta che scende verso Sud-Ovest dalla Porta dei Merli. Sullo sfondo si vede la cresta Ovest del Monte Legnone, con il tratto pianeggiante dove si trova l'Alpe Agrogno alto. La foto mette  in evidenza le caratteristiche di questo primo tratto del percorso: il sentiero attraversa pendii prevalentemente erbosi ripidi e talvolta molto ripidi. E' un tracciato evidente e privo di vere difficoltà tecniche, ma che richiede prudenza e attenzione proprio per la ripidezza del terreno su cui si cammina.
   
Tra la forcelletta citata nella didascalia precedente e la Val d'Avano le caratteristiche della traversata cambiano un po': ci sono diversi tratti rocciosi e alcuni passaggi attrezzati. Questo è il primo che si incontra: si vedono bene la catena e la cengia di tronchi (non ho trovato una definizione migliore) che facilitano il percorso. La foto, scattata con il grandangolo, non rende bene l'esposizione del passaggio che, pur non essendo vertiginoso, si svolge al di sopra di un pendio piuttosto ripido. Sullo sfondo, contro il cielo, si vedono il Monte Bregagno e il Pizzo di Gino.
   

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