Monte Moregallo - Cresta OSA

 

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Vediamo in questa foto un'immagine ravvicinata del versante meridionale del Monte Moregallo. La prospettiva mette in evidenza la cresta OSA, la grande lama di roccia grossomodo triangolare che termina sul dosso che, nella foto, appare come il punto più alto. Appena a destra e un po' più in basso del dosso, si intravede invece la punta dell'ultimo salto della cresta, che precede di poco la cima del Moregallo. Dal versante Ovest la cresta OSA precipita con una parete verticale e liscia (ben visibile nella foto); dalla parte opposta, invece, il filo tende spesso a perdersi nel pendio erboso e alberato che si nota alla sua destra.

   

Preparazione delle cordate sul piccolo spiazzo alla base dello speroncino di roccia (se ne vede l'inizio a sinistra) che costituisce la parte iniziale della salita.

   
Ed eccoci in arrampicata sullo speroncino iniziale. La roccia è bellissima, salda e molto lavorata (buchi, clessidre, spuntoni) e le difficoltà sono contenute (II e III).
   
Anche questa foto, scattata sui salti di roccia dopo il passaggio di IV, mette in luce la caratteristica della roccia, salda e lavorata. Sulla destra si vede il salto inciso dal camino di III che offre un'arrampicata non banale su appigli e appoggi un po' lisci (e scivolosi se umidi). Si nota anche il masso che chiude il camino: giunti alla sua altezza, si esce sulla destra con un bel passaggio un po' faticoso, ma con ottimi appigli.
   
Qui siamo impegnati sui salti che seguono il camino; la roccia è sempre bellissima, ma l'arrampicata è un po' meno impegnativa. La parete che precipita a Ovest della cresta è appena intuibile a destra del filo. Si vede bene, invece, il pendio erboso e alberato che, ad Est, raggiunge il filo della cresta. Su questo pendio, vicino alla cresta, si vedranno alcune tracce di passaggio. Non vale assolutamente la pena di seguirle: l'erba è scivolosa e le difficoltà della cresta non richiedono certamente di essere aggirate.
   
Dalla cima del dosso dove termina la grande lama rocciosa della cresta OSA, ho ripreso il salto terminale della via. In primo piano si nota il tratto ghiaioso sopra la paretina che si attacca dall'intaglio dopo il dosso. Si vede poi il sentiero che porta alla base degli ultimi tiri che superano lo sperone di roccia in parte poco sicura ben visibile nella foto. La cima si trova più a sinistra, più o meno nel punto in cui la cresta comincia ad abbassarsi più decisamente.
   
In questa foto, scattata dalla sosta su spit, vediamo dall'alto quello che la foto precedente rappresenta dal basso. In primo piano si nota il mio compagno che sta salendo lo spigolo di roccia del salto terminale; al centro si osserva un gruppetto di alpinisti in sosta al termine del pendio ghiaioso sopra la paretina di IV; in alto si vedono due alpinisti percorrere la cima del dosso su un evidente sentiero.
   
Ed ecco il "ponte" di roccia, aereo ed esposto, che costituisce il passaggio più caratteristico della cresta OSA. Come si vede si tratta di percorrerlo camminando: è un tratto certamente emozionante, ma non ci sono difficoltà tecniche (richiede solo equilibrio, piede sicuro e assenza di vertigini).
   
Qui vediamo lo stesso passaggio ripreso dal medesimo punto, ma con il grandangolo: in questo modo la foto ne sottolinea l'esposizione. Sullo sfondo si notano i Laghi di Como e di Garlate, con la città di Lecco (a sinistra) e le case di Valmadrera (al centro), dominate dal Monte Barro (922 m). La cresta OSA ha anche questo di bello: è molto panoramica.
   
Ancora un'immagine panoramica presa dai prati al termine della cresta, poco prima della cima. L'obiettivo è puntato verso Sud-Ovest: si vedono le case di Valmadrea e di Civate, il Monte Barro e il lago di Annone, quasi diviso in due dalla penisola di Isella. Oltre i lago appare la Brianza con i suoi paesi e le sue colline. Anche la cima del Moregallo è molto panoramica, ma per le immagini relative rimando alle pagine che ho dedicato a questa montagna dal punto di vista escursionistico.
   

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