Pizzo Mellasc - Discesa dal versante Nord

 

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Sullo sfondo del Monte Legnone e del Pizzo Alto vediamo in primo piano la primissima parte della discesa lungo il versante Nord. Giunti quasi al termine del breve tratto orizzontale della cresta ONO si scende a destra lungo il pendio di erba corta e sassi che si vede nella foto, praticamente in primo piano.
   
Ancora una foto scattata dalla cima: si vede il laghetto cui si passa accanto per proseguire verso Est (cioè verso il margine destro della fotografia) fino a raggiungere la cresta Nord-Est del Pizzo Mellasc. Da qui si scende verso il ripiano con il grosso ometto visibile contro l'ombra del versante Ovest del Piazzo. Nella foto si vede anche quasi tutta la Val Vedrano fino a Laveggiolo.
   
In questa foto ho segnato l'itinerario che, passando accanto al minuscolo laghetto, raggiunge la cresta del Pizzo Mellasc (in fondo si vede la cima del Piazzo, 2269 m). Il pianoro con il grosso ometto è indicato dalla X rossa. La discesa dalla cresta al pianoro non è diretta: poco prima di arrivare al pianoro bisogna evitare sulla sinistra un salto di rocce passando da un altro pianoro poco più alto di quello con l'ometto (lo si intuisce poco sotto la X).
   
Ed eccoci sulla cresta Nord-Est del Pizzo Mellasc nel punto pianeggiante da cui si scende a sinistra verso il ripiano con il grosso ometto. In secondo piano si vede Il Piazzo e più lontano, in alto a sinistra, il Monte Disgrazia affiancato a destra dal gruppo del Bernina.
   
Il pianoro con il grosso ometto sullo sfondo della Cima Fraina (2280 m) e del Monte Rotondo (2496 m). Quando le condizioni di luce (e di colore dell'erba) sono quelle giuste, l'ometto è visibile dal ripiano sulla cresta Nord-Est del Pizzo Mellasc (altrimenti tende a confondersi con lo sfondo).
   
In primo piano vediamo un tratto del canale-pendio che porta al modesto ripiano con pietraia al termine del quale si alza il piccolo dosso di roccette e rododendri. Oltre il dosso scende il largo pendio-canalone sotto Il Piazzo che riporta sul fondo della Val Vedrano. Al pendio-canalone si può arrivare sia passando sopra il piccolo dosso sia traversando poco sotto dove si deve trovare una traccia di sentiero che, all'inizio, è abbastanza ben delineata. I tracciati sono naturalmente indicativi.
   
Ed eccoci sul largo pendio-canalone (la foto è stata scattata tre settimane prima di quella che precede e delle due seguenti: il sole era più alto). La X rossa segna il pianoro ingombro di sassi a quota 2010 m circa, ormai alla fine della discesa verso il sentiero che percorre la Val Vedrano (lo si incrocia circa 100 o 150 metri più in basso a seconda della via che si sceglie per scendere dal pianoro).
   
La discesa lungo il pendio-canalone sfrutta la fascia erbosa tra le due colate di detriti (vi si trova una debole traccia di sentiero che però si perde nell'erba del pianoro). Prima di arrivare ai massi che ingombrano il pianoro bisogna scegliere se proseguire la discesa a sinistra o a destra (anche in questa foto il tracciato è soltanto indicativo).
   
In questa foto ho evidenziato il tracciato della discesa a sinistra (nel senso di marcia in discesa) del pianoro e indicato con una freccia il pendio su cui si svolge la discesa sulla destra.
   
La Val Vedrano in veste autunnale vista dal piccolo pianoro a 2010 m c.a. Sullo sfondo si ammirano il Monte Disgrazia e le montagne della Val Masino.
   
I bellissimi colori dell'autunno e Laveggiolo visti dalla strada sterrata che percorre la Val Vedrano.
   
Laveggiolo (foto scattata con il teleobiettivo dallo stesso punto della precedente).
   

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