Montagna Ronda-Monte Capezzone (traversata)

 

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L'Alpe Fornale di sotto, a m 1564, che si incontra nella prima parte della salita alla Montagna Ronda. Le baite sono ormai dei ruderi, come quelle dell'Alpe Fornale di sopra (m 1804). La salita alla Montagna Ronda si svolge in un ambiente solitario e abbastanza selvaggio, lungo una traccia intermittente, circondati dal silenzio. Sono condizioni particolari, che bisogna saper apprezzare. 
   
Il Monte Capezzone visto dalla cresta lungo la quale si svolge la traversata dalla Montagna Ronda. In primo piano si vede la parte iniziale della traversata, poco oltre il colletto 2290 m. Sullo sfondo, in ombra, si staglia invece l'ultima parte della salita, con il tratto più ripido e in parte roccioso che porta all'anticima, separata dalla cima (a destra) da una evidente selletta. La cresta presenta alcuni saliscendi, per cui il dislivello complessivo da superare raggiunge i 200 metri (che si aggiungono ai 1140 della salita alla Montagna Ronda).
   
La Montagna Ronda vista dal Monte Capezzone. Appare evidente, sotto la cima, il tratto di grosso detrito su cui passa l'ultima parte della salita. Questa si svolge lungo la cresta Sud-Ovest, che nella foto è in mezzo tra i due versanti Sud-Est (a destra) e Nord-Ovest (a sinistra). Si tratta di pendii di erba e rocce affioranti piuttosto ripidi: il percorso della cresta non è difficile, ma richiede attenzione soprattutto nel tratto che precede i detriti, dove ci si muove proprio sul versante Sud-Est.
   
Lungo la salita alla Montagna Ronda il panorama è aperto solo sulle montagne della Valle Strona, ma quando si arriva in cresta tutto cambia: davanti a noi si apre il solco della Val d'Ossola, mentre contro il cielo si staglia un'autentica infilata di grandi montagne, dal Monte Rosa ai quattromila del Sempione. Nella foto si ammira una parte dello spettacolo: da sinistra si notano lo Strahlhorn e il Rimpfischhorn (le due cime rocciose più alte), poi la punta dell'Allalinhorn, la grande calotta nevosa dell'Alphubel e le vette gemelle del Täschhorn e del Dom.
   
Signore incontrastato dei cieli ossolani (e non solo), il Monte Rosa mostra dalle montagne della Valle Strona il suo volto più spettacolare: la parete Est (in gran parte in ombra nella foto). L'immagine è stata scattata con il teleobiettivo in una giornata di novembre di qualche anno fa (quando ho fatto la traversata dalla Montagna Ronda al Monte Capezzone mi sono trovato presto immerso nelle nubi, come si può vedere nelle altre fotografie di questa pagina).
   
Ancora un'immagine scattata con il teleobiettivo nel novembre di qualche anno fa. La foto inquadra alcuni celebri quattromila svizzeri. Da sinistra si notano la punta rocciosa dell'Allalinhorn, la vasta calotta sommitale dell'Alphubel e l'inconfondibile profilo dei Mischabel (cioè il Täschhorn e il Dom). Come quella precedente, anche questa foto è stata scattata dalla Cima Lago, che in linea d'aria si trova a soli 500 metri dal Monte Capezzone verso Sud (e che presenta un panorama quasi del tutto simile).
   
Le nuvole si specchiano nelle scure acque del Lago Capezzone. Presso l'emissario sorge la piccola costruzione del Bivacco Abele Traglio. Il lago e il bivacco sono, insieme alla Bocchetta di Rimella, tra le mete più frequentate della Valle Strona. In effetti da Campello Monti il dislivello della salita è di 800 metri: si tratta quindi di una gita abbastanza lunga ma certo non proibitiva e alla portata di molte "gambe".
   
L'alpe Pian di Via (m 1715), lungo il percorso di discesa a Campello. Le baite sono ben ristrutturate e collegate al fondovalle da una piccola teleferica; in estate sono ancora caricate. La discesa dal Monte Capezzone si svolge quindi in un ambiente molto diverso rispetto alla salita verso la Montagna Ronda: il sentiero è evidente oltre che ben segnalato, si incontra gente e si attraversano alcuni alpeggi ancora utilizzati.

 

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