Punta Liamau

(Valchiusella - Piemonte)

 

Escursionismo

 

SCHEDA TECNICA

DISLIVELLO: 1660 m

DURATA: 5,30 ore (salita), 3/3,30 ore (discesa)

DIFFICOLTA': EE

AGGIORNAMENTO RELAZIONE: settembre 1996

 

Ci sono alcune valli che a me piace chiamare "le valli del silenzio": la Valchiusella (sopra Ivrea) è una di queste. In realtà la valle non è proprio "sconosciuta" ai frequentatori della montagna: la bella palestra di roccia di Traversella, oggi modernamente attrezzata e servita dal bel rifugio "Bruno Piazza" del CAI di Ivrea, è conosciuta da tempo anche fuori della cerchia dell'alpinismo piemontese. Inoltre la valle non è abbandonata: durante l'estate i pastori salgono con le mandrie a sfruttare ancora i suoi pascoli; Fondo, al termine della strada asfaltata, Tallorno, Cappia, Chiara, Succinto si popolano durante i fine settimana dalla primavera all'inizio dell'autunno e durante le vacanze; sopra Fondo, agli inizi degli anni Ottanta, è stata inaugurata una piccola stazione sciistica; molto recentemente è stata aperta una strada, utilizzabile solo dai residenti, che prosegue oltre Fondo fino a Tallorno e all'alpe Pasquere (m 1486). Ma i suoi valloni laterali, quelli più ripidi del versante sinistro orografico, e quelli più ampi e articolati del versante destro, sono il terreno ideale per un escursionismo fatto di notevoli dislivelli e di lunghe percorrenze; a partire dal primo autunno o prima che l'estate esploda è raro trovare altri gitanti e si può recuperare quella dimensione meno sportiva e più profonda dell'andare in montagna che in queste pagine intendo proporre. In certe belle giornate d'autunno, quando l'aria è limpida e fresca, il sole ancora brillante nell'azzurro intenso del cielo, tra queste montagne, forse più che altrove, ho potuto ascoltare il silenzio, la voce del vento, il fruscio delle ali di un uccello che libero incrocia i suoi voli tra le creste di rocce ed erba magra.

La gita alla punta Liamau (m 2734) si svolge percorrendo tutto il vallone del Rio delle Balme; aperto sul suo versante destro orografico, questo vallone è considerato il più selvaggio della Valchiusella. Fino al lago Creus (m 1962) il vallone è percorso da un sentiero abbastanza ben conservato, poi ci si muove su tracce più o meno evidenti (ma con alcune segnalazioni fino a quota 2400 metri circa); infine bisogna superare un'aerea crestina di rocce salde e sicure. La gita ha un dislivello considerevole (1660 m - 5,30 ore), richiede buon allenamento e una certa abitudine all'arrampicata (facile) per il tratto finale.

La Valchiusella si raggiunge uscendo dal'Autostrada Torino-Aosta al casello di Ivrea; si segue (indicazioni) la strada per Castellamonte e, ad un incrocio segnalato, la si abbandona per salire a Vistrorio, Alice superiore, Vico e Traversella. Da qui si segue la strada asfaltata, più stretta, che conduce alle case di Fondo (m 1074), caratterizzato da un magnifico ponte in pietra. Qui si parcheggia l'auto.

Attraversato il ponte si prende la bella mulattiera che con moderata pendenza raggiunge il bel paesino di Tallorno (m 1222). Attraversato il ponte in ferro si sale alla piccola chiesa (45 minuti) oltre la quale, attraversati i prati a monte delle case, si trova il sentiero (indicato con il n. 8) che entra nel bosco e si inoltra nel vallone del Rio delle Balme. Attraversato il torrente a quota 1400 m circa, si arriva ad una baita (ancora utilizzata durante l'estate) dietro la quale  si piega a destra e, attraversato un torrentello (m 1560), si sale lungo un'impennata del vallone a sinistra (salendo) della gorgia in cui scorre il Rio delle Balme ("Bora di Tallorno"): si raggiungono due baite (m 1630), si supera un altro torrentello e, badando a non perdere il sentiero (le segnalazioni non sono sempre evidentissime), si arriva sulla cima del dosso che delimita sulla sinistra (salendo) la gorgia; ci si trova presso un baita posta in posizione molto panoramica, localmente chiamata alpe Buffa (m 1890, ma la cartina 1:25.000 dell'IGM riporta la quota errata di 1679 m). Proseguendo oltre la baita, a quota 1920 m, si traversa facilmente il torrente presso alcuni grandi massi e, lungo un valloncello parallelo al torrente stesso, si esce al pianoro del piccolo Lago Creus (m 1962 - 2 ore). E' un luogo di grande suggestione, circondato da grandi placconate di solida roccia e aperto al panorama solo verso valle. Attraversato il torrente all'inizio del pianoro, si sale il pendio a sinistra, in direzione della Punta Mariasco, fino al Lago Sucal (m 2122): in questo tratto le segnalazioni non sono molto evidenti. Il laghetto è una perla straordinaria, incastonata tra massi levigatissimi; nelle sue limpide acque nuotano numerosi pesci. Oltre il lago si procede lungo una serie di dossi rocciosi tondeggianti e levigati; seguendo i segni bianchi e rossi si giunge ad attraversare il torrente a quota 2200 m circa. Proseguendo ora sul lato sinistro orografico si superano alcune balze a destra del salto roccioso quotato 2334 m; superata la baita quota 2301 m, poco prima dell'Alpe Prà (m 2318) si incontrano le buone segnalazioni bianche e rosse del "sentiero dei laghi" (1,15 ore). Volgendo decisamente a destra si supera la barriera rocciosa che conduce ad una specie di grande pianoro. Senza seguire le indicazioni (che portano al Lago Liamau), si piega a sinistra e si sale verso il Monfandì entrando nel valloncello che porta, con un ultimo tratto erboso più ripido, al colle tra il Monfandì e la Punta Liamau (m 2670). Superando con facile arrampicata (I/II) la divertente e aerea crestina di roccia si giunge sulla vetta della Punta Liamau (1,30 ore), da cui si gode un vasto panorama sia sulle montagne della Valchiusella sia su quelle della Val d'Aosta, dal Cervino al Monte Rosa. Per una relazione più dettagliata si può vedere la guida indicata più sotto.

Discesa. Lungo il medesimo itinerario (3/3,30 ore). E' anche possibile, tornati al pianoro sopra l'Alpe Prà, seguire verso sinistra le segnalazioni che conducono alla grande perla scura del Lago Liamau (m 2336) e alla vicina Bocchetta dei Buré (m 2300 c.a). Da qui, abbassandosi a destra su terreno privo di sentiero, si tocca l'Alpe Buré (m 2162) e si giunge al Lago Creus, dove si riprende l'itinerario della salita. 

La Valchiusella è una vera miniera di escursioni. Una bella guida (che contiene, oltre a tante altre notizie sulla valle, anche una parte scialpinistica e la descrizione delle vie "classiche" della palestra di Traversella) è stata pubblicata alcuni anni fa (1989) dal CDA. E' una lettura preziosa, vivamente consigliabile per scoprire questo angolo "tranquillo" delle nostre montagne: P.Bosio, F.Cena, A.Forlino, L.Giachetto - VAL CHIUSELLA, ESCURSIONISMO, SCIALPINISMO, ARRAMPICATA - CDA (Torino)

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