Colma di Mombarone da Trovinasse

(Alpi Biellesi - Piemonte)

 

Escursionismo

 

SCHEDA TECNICA

DISLIVELLO: 870 m partendo dal tornante a quota 1501 m (1011 m partendo da Trovinasse)

DURATA: 3,30/3,40(h (salita), 1,50/2,00h (discesa)

DIFFICOLTA': EE (solo la cresta settentrionale del Mombarone; altrimenti E)

AGGIORNAMENTO RELAZIONE: maggio 2022

 

Montagna popolare e frequentata, la Colma di Mombarone (2371 m) domina la città di Ivrea e la pianura piemontese, offrendo dalla cima un magnifico panorama in tutte le direzioni. Dal Monviso al Gran Paradiso, dal Monte Bianco al Grand Combin, dal gruppo del Monte Rosa alle vicine Alpi Biellesi (di cui fa parte): una splendida carrellata di cime si offre a chi ne raggiunge la sommità in una bella giornata, possibilmente limpida (data la vicinanza della pianura, la montagna è spesso assediata dalle nubi e dalle foschie).

 

Le vie di salita più frequentate sono diverse e nel complesso facili (solo la cresta settentrionale, descritta in questa relazione, è classificabile EE); tra queste ricordo quella che parte dal Colle San Carlo sopra Graglia (1346 m di dislivello, difficoltà E), quella che parte da San Giacomo sopra Andrate (dislivello 1142; difficoltà E) e quella che parte dai pressi dell’Alpe Buri, sopra Settimo Vittone (870 m di dislivello; difficoltà E).

 

In questa relazione descrivo invece un percorso ad anello che parte dai pressi dell’Alpe Buri (con una variante che inizia da Trovinasse, un poco più in basso) e che permette di raggiungere la cima dalla cresta settentrionale per tornare alla partenza scendendo dalla più facile via normale che inizia dalla stessa località. In genere questo percorso è descritto in senso contrario (percorrendo in discesa la cresta settentrionale), ma io sono abituato a salire dal percorso più impegnativo (anche solo un po’ più impegnativo) e a scendere da quello più facile.

 

ACCESSO STRADALE. Per chi non proviene dalle vicinanze, il sistema migliore per raggiungere Settimo Vittone è quello di utilizzare l’autostrada Torino-Aosta, uscendo a Quincinetto. Ci si porta quindi sulla strada statale 26 della Valle d’Aosta e si gira a destra; attraversato Settimo Vittone, si svolta a sinistra ad un semaforo (cartelli stradali per Trovinasse e Cornaley) e si segue la strada asfaltata che sale verso le montagne. Dopo circa 14 km si raggiunge un tornante destrorso (1501 m) dal quale, sulla sinistra, si stacca una stradina sbarrata (poco dopo il tornante la strada è chiusa al traffico da un divieto di transito). Qui si può parcheggiare (posti comunque limitati).

 

Se invece si vuole percorrere la variante che parte da Trovinasse, dopo poco più di 12 km si noterà sulla sinistra della strada un piccolissimo parcheggio (2 posti) con una bacheca che descrive i sentieri di Settimo Vittone. Un’altra piazzola per le macchine si trova poco prima, sulla destra, presso alcune case (si può parcheggiare anche poco oltre la bacheca, sulla destra della strada, ma i posti sono sempre pochi)

 

ITINERARIO. Dal tornante destrorso a quota 1501 m si imbocca un sentiero che parte a destra della sbarra (cartello indicatore del sentiero 858a per la Colma di Mombarone). Il sentiero attraversa un bosco di betulle e raggiunge in breve una strada poderale; la si segue verso sinistra in leggera discesa, si passa un ponte e si prosegue passando (1520 m) sotto le baite di Cantonazzo. Si continua lungo la stradina per altri 200 metri circa fino ad incontrare, poco sotto le belle baite di Pianmaglio (1523 m), un sentiero che si stacca sulla destra (cartello indicatore per il Colle di Giassit e il Colle della Lace, sentiero 848). Si imbocca questo bel sentiero e lo si segue in salita passando a destra delle baite; con un bel traverso quasi tutto immerso nel bosco, il sentiero conduce in direzione Nord-Nord-Est fin sul fondo del vallone percorso dal Torrente Chiussuma. Superato il torrente su un buon ponte (Ponte Marina, 1619 m), si comincia a salire l’erboso versante destro idrografico del vallone (il sentiero si perde talvolta nell’erba; badare alle tracce e ai segnavia un po’ sbiaditi) fino alla baita di Alpetto (1684 m), sopra la quale si raggiunge in breve la strada sterrata che percorre il vallone. La si segue verso destra (Nord-Est) fino all’Alpe Druer (1834 m), dove termina (ore 1,30 dalla partenza). Dietro le baite si sale sempre verso Nord-Est in direzione della bella Piramide del Mont Roux. Il sentiero è all’inizio abbastanza evidente, poi tende a perdersi nell’erba (seguire i segnavia bianco-rossi verniciati sui sassi o al vertice di solidi paletti di legno).  Raggiunta un piccolo ripiano erboso attraversato dal torrentello (1945 m c.a), si presentano due possibilità: la prima (indicata in tutte le cartine e le relazioni che ho consultato) consiste nel salire a sinistra (Nord-Nord-Ovest) e raggiungere il Colle di Giassit (2026 m), da cui, con un bel traverso (segnavia gialli dell’Alta Via n.1 della Valle d’Aosta), si raggiunge verso Sud-Est il Colle della Lace (2121 m). La seconda possibilità, che noi abbiamo seguito in occasione della gita, è più diretta e consiste nel salire verso Est lungo una sorta di dosso di sassi ed erba, seguendo qualche ometto, dei segnavia sbiaditi e vaghe tracce di sentiero, fino a incrociare il bel sentiero che proviene dal Colle di Giassit: seguendolo verso destra in pochi minuti si raggiunge il Colle della Lace (2121 m; 50 minuti dall’Alpre Druer; ore 2,20 dalla partenza).

 

Dal Colle della Lace si segue verso Sud il sentierino che percorre la cresta settentrionale della Colma di Mombarone, con bel percorso aereo e panoramico. La prima parte della cresta, che culmina con la Punta Tre Vescovi (2347 m), presenta qualche leggero saliscendi e qualche breve tratto un po’ esposto; un caminetto roccioso è attrezzato con una corda d’acciaio, mentre un successivo passaggio su facili roccette (I) si supera senza difficoltà. Dalla Punta Tre Vescovi (55 minuti dal Colle della Lace) la cresta diventa decisamente più facile: ci si abbassa per una ventina di metri fino ad un’ampia sella e si risale fino alla cima della Colma di Mombarone (2371 m; 15 minuti dalla Punta Tre Vescovi; ore 3,30 dalla partenza).

 

VARIANTE. PARTENZA DA TROVINASSE. Dal minuscolo parcheggio sulla sinistra della strada (1360 m c.a) si prende il sentiero che parte dietro la bacheca con la sentieristica del Comune di Settimo Vittone. Si raggiungono in pochi minuti le case di Trovinasse con la bella Chiesa di San Quirico (1374 m). Si passa a destra della chiesa e si prosegue verso Nord- Est lungo una stradina erbosa al termine della quale (cartello indicatore) si lascia a destra il sentierino che sale alla baita di Garitta e alla Colma di Mombarone e si prosegue diritti nel bosco (il cartello indica GTA e SI – Sentiero Italia). Si superano due ponticelli e si sale a una bella casa, passando davanti alla quale si raggiunge una strada poderale; la si segue in salita verso destra e si arriva all’altezza dell’Agriturismo Belvedere. Si prosegue lungo la strada fino a incrociarne un’altra (1495 m). Si gira a destra e, dopo circa 200 metri si arriva nei pressi delle baite di Pianmaglio; sulla sinistra della strada si trova il cartello indicatore dell’itinerario 848 per il Colle di Giassit e il Colle della Lace. Da qui si prosegue come descritto nella relazione (calcolare 10 minuti in più).

 

DISCESA. Dalla cima del Mombarone un buon sentiero si abbassa verso Sud-Est fino al Rifugio Mombarone (2311 m); si prosegue la discesa verso Sud, percorrendo un brevissimo tratto in comune con l’itinerario che sale da Andrate. A quota 2290 m c.a, si prende a destra il sentiero dell’itinerario 858 che, con numerosi tornanti, scende lungo l’assolato versante Sud-Ovest del Mombarone. Raggiunta la baita dell’Alpe Quarn (2025 m), il sentiero si dirige ad Ovest e si abbassa al bel pianoro dell’Alpe di Mombarone, con il piccolissimo omonimo laghetto (1919 m). Si continua verso Ovest-Sud-Ovest raggiungendo un altro ampio ripiano dove si trovano le due baite di Bregonvecchio: si passa a destra della prima (1836 m) e a sinistra della seconda (1810), per poi abbassarsi più decisamente (qui ricomincia la vegetazione di altro fusto) fino alla bella baita di Garitta (1675 m). La discesa prosegue tra le betulle fino alle case di Cantonazzo, poco sotto le quali si raggiunge la strada poderale percorsa all’andata (1520 m). Seguendola verso sinistra si passa il ponte e, poco più avanti, si prende sulla destra il sentiero che riporta al tornante a quota 1501 , dove si è lasciata la macchina (ore 1,50 dalla cima)

 

VARIANTE. DISCESA FINO A TROVINASSE. Una volta giunti alla strada sotto le case di Cantonazzo, invece di seguirla verso sinistra, la si attraversa e si imbocca un sentierino nascosto tra l’erba del prato (alcuni segnavia bianco-rossi un po’ sbiaditi su dei massi) che scende verso Ovest; il sentierino si infila nel bosco e, diventato più evidente, si abbassa ripidamente fino ad un guado presso una bella pozza del Rio Savolera. Dopo il guado si scende più dolcemente fino alle case di Trovinasse e, riprendendo il percorso seguito all’andata, si torna alla Chiesa di San Quirico e alla macchina (calcolare 10 minuti in più).

 

 

NOTA. Sulla cima del Mombarone si trova un monumento alto 19 metri culminante con la statua in bronzo del Redentore. Il monumento e la statua furono collocati in occasione del Giubileo del 1900 (la statua fu benedetta da papa Leone XIII il 23 settembre di quell’anno giubilare), nell’ambito di un progetto più ampio che aveva previsto di celebrare Cristo Redentore consacrandogli con altrettanti monumenti diciannove cime ben visibili e di facili accesso (diciannove come i secoli passati dalla redenzione operata da Cristo). Il monumento originale fu distrutto da un fulmine nel 1948 e ricostruito nel 1991 con finanziamenti offerti da diversi enti del biellese e grazie all’opera della locale sezione dell’Associazione Nazionale Alpini.

 

CARTOGRAFIA

Carta della Dora Baltea Canavesana, 1:20.000 – MU Edizioni

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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