Monte Boglia

(Valsolda - Lombardia)

 

Escursionismo

 

SCHEDA TECNICA

DISLIVELLO: 1126 m

DURATA: 2,45h la salita; 2,15h la discesa

DIFFICOLTA': E (con qualche tratto che richiede un po' di attenzione lungo la discesa)

AGGIORNAMENTO RELAZIONE: settembre 2014

 

Dopo la bella salita al Sasso Grande, all’inizio di giugno (vedi la relazione in un’altra pagina del sito), ho voluto tornare in Valsolda per ritrovare quelle situazioni di silenzio e di solitudine che mi avevano già affascinato molti anni fa, quando avevo visitato per la prima volta la valle. Questa volta la meta è stata il Monte Boglia (1516 m), affacciato direttamente sul Lago di Lugano, al margine orientale della valle. Pensavo che sarebbe stata una gita più facile rispetto a quella che conduce in vetta al Sasso Grande e così è stato, ma la discesa ci ha regalato alcuni momenti di immersione in una natura inaspettatamente selvaggia. Questa piccola valle si sta rivelando davvero uno scrigno di belle escursioni ed è un peccato che sia così poco frequentata dagli escursionisti. Anche questa volta non abbiamo incontrato nessuno, a parte i proprietari dell’Alpe Bolgia intenti agli ultimi lavori della stagione e, lungo la cresta di confine, gli escursionisti provenienti dalla Svizzera. Per il resto molto silenzio e tanta solitudine sono stati i nostri compagni di escursione.

 

Anche in questa relazione propongo un itinerario ad anello. Da Albogasio Superiore (frazione del Comune di Valsolda) si sale alla Madonna del Faggio (sentiero n. 11); da qui, per cresta, si raggiunge (sentiero n. 12) e si scavalca la cima del Monte Boglia per poi scendere (sentiero n. 40) al Pian di Scagn. Da qui si torna al punto di partenza passando per l’Alpe Bolgia e la frazione di Castello, raggiunta con un lungo percorso (sentiero n. 10) nel cuore della valle, in alcuni tratti abbastanza selvaggio. Le difficoltà sono in gran parte escursionistiche (E), con alcuni tratti, specialmente lungo la discesa, che richiedono maggiore attenzione soprattutto per la natura del terreno (nelle condizioni attuali – estate 2014 –  i segnavia sono infatti frequenti e ben visibili), come ho sottolineato nel testo della relazione.

 

ACESSO STRADALE. Ad Albogasio Superiore si può arrivare sia dalla Svizzera che dall’Italia. Nel primo caso si segue l’autostrada A9, poi si prosegue in Svizzera lungo l’autostrada A2. Si esce a Lugano Sud, si traversa la città percorrendo il lungolago e si ritorna in Italia. Entrati nel Comune di Valsolda, nella frazione Oria, si prende a sinistra la strada che sale a Castello e ad Albogasio (via per Castello) e la si segue fino ad Albogasio Superiore, dove si trovano diversi piccoli parcheggi senza limiti di orario o senza tassametro. Se si vuole evitare il passaggio attraverso la Svizzera, da Como si prosegue lungo la strada statale del lago fino a Menaggio. Qui si gira a sinistra in direzione di Porlezza e si prosegue fino al Comune di Valsolda: alla frazione Oria si prende a destra la strada che sale a Castello e ad Albogasio (via per Castello) e la si segue come sopra.

 

ITINERARIO. L’itinerario per il Monte Boglia parte dalla strada principale (via per Castello), poco a monte della chiesa (390 m). Si prende la piccola via Monte Boglia (pedonale) che sale tra le case, per un brevissimo tratto in cemento, poi acciottolata e scalinata. L’unico cartello indicatore (indicazioni per Alpe Bolgia e Madonna del Faggio) si trova al termine del brevissimo tratto in cemento; poi il percorso (sentiero n. 11) è indicato da numerosi segnavia bianco-rossi. Usciti dalle case si prosegue lungo la mulattiera che, con numerosi tornanti, sale nel bosco; per un buon tratto è acciottolata e con tratti scalinati, poi il fondo diventa naturale. Non ci sono deviazioni e seguendo la mulattiera si arriva alla cappelletta della Madonna del Faggio (990 m; ore 1,30 da Albogasio Superiore); subito dopo si esce sulla larga cresta erbosa in una zona caratterizzata da un’ampia radura (Zocca della Nave) con al centro un bel faggio solitario. Si segue il dorso della cresta verso Ovest-Sud-Ovest e, passati accanto al faggio, si raggiunge una bella chiesetta (1130 m; questo edificio religioso avrebbe dovuto sostituire la cappelletta della Madonna del Faggio, ma ciò non è mai avvenuto e da una decina di anni è stata venduta dalla curia a privati). Ora si torna nel bosco e ci si abbassa alla successiva sella, quindi si riprende a salire sempre verso Ovest-Sud-Ovest (sentiero n. 12; segnavia bianco-rossi); attraversato un boschetto di betulle si passa a destra di una casa a tre piani e, immersi in un bosco di faggi, si sale lungo la cresta che si fa sempre più ripida. Il sentiero è poco più di una traccia, ma i segnavia sono numerosi e il percorso è evidente (basta seguire la cresta). Usciti dal bosco, si prosegue per tracce sulla ripida cresta erbosa (sulla sinistra scendono verso il lago ripidi pendii) e si raggiunge l’incrocio con la cresta Sud, dove arriva anche l’itinerario (un ottimo sentiero) che proviene da Brè (località sopra Lugano). Volgendo a destra, lungo il sentiero che percorre la cresta terminale, poco inclinata, si raggiunge la cima, dove si trovano, oltre alla croce e a un cartello indicatore, anche due comode panchine di legno (1516 m; ore 1,15 dalla Madonna del Faggio; ore 2,45 da Albogasio Superiore).

 

DISCESA. Dalla cima si scende lungo la cresta Nord, percorsa da un ottimo sentiero segnalato (n. 40); attraversata una bella faggeta si raggiunge così l’ampia radura erbosa del Pian di Scagn (1174 m; 30 minuti dalla cima).

Abbassandosi verso Est (Italia) si rintraccia il sentiero (segnavia bianchi e rossi sui faggi) che prima verso Est, poi verso Sud (destra) e quindi ancora verso Est raggiunge la radura dell’Alpe Bolgia (1120 m), dove inizia una strada sterrata arriva a Dasio (altra frazione del Comune di Valsolda). Passando a sinistra delle case ci si abbassa nel prato e, rientrati nella faggeta, si rintraccia il sentiero (segnavia sugli alberi) che si sposta verso destra e diviene più visibile dentro un valloncello. Ci si abbassa fino a raggiungere la strada sterrata, la si attraversa e, un po’ più a monte, si imbocca il sentiero che scende a sinistra e inizia a percorrere in leggera discesa il fianco destro idrografico della valle. All’inizio il terreno è un po’ smosso e franoso, così il sentiero è meno evidente (prestare attenzione ai segnavia); poi, dopo l’attraversamento di un torrentello incassato in un canale, il sentiero si fa più evidente, ma attraversa pendii abbastanza ripidi e sempre più alti sul torrente che percorre la valle (prestare attenzione perché tra il sentiero e il torrente ci sono a volte anche dei salti di roccia). Il sentiero attraversa poi un altro torrentello incassato in un canale (c’è un breve saltino roccioso da scendere con un po’ di attenzione), ma, proseguendo nella discesa, il tracciato diviene più largo e i pendii meno ripidi. In alcune occasioni occorre attraversare dei tratti franati (forse causati dalle piogge di questa estate): non ci sono particolari difficoltà, ma occorre un minimo di attenzione. Si incrociano anche un paio di sentieri che salgono da sinistra e proseguono verso destra: li si ignora e si prosegue sempre nella direzione di marcia. Alla fine il sentiero diviene una larga mulattiera e poi una stradina acciottolata che termina su una strada asfaltata tra il cimitero (a sinistra) e le case di Castello (a destra).  Ci si sposta brevemente verso il cimitero, poi si svolta a destra e si imbocca una bella stradina sterrata e acciottolata. Seguendola verso Sud-Est si arriva in breve alle case di Castello, si passa tra esse (bello) e si arriva davanti alla chiesa di San Martino (all’interno ci sono affreschi molto belli: quando è aperta vale assolutamente la pena di entrare per ammirarli). Abbassandosi a sinistra, si raggiunge la strada asfaltata che sale da Oria (451 m; ore 1,30 dal Pian di Scagn) e la si segue fino al primo tornante: qui si imbocca sulla destra un sentiero (via Rovaia) che consente di evitare un tratto di strada e di raggiungere più agevolmente Albogasio Superiore, concludendo il giro ad anello (ore 0,15 da Castello; ore 2,15 dal Monte Boglia).

 

 
 
 
 

CARTOGRAFIA:

Carta Turistica Kompass, 1:50.000, LAGO DI COMO-LAGO DI LUGANO. Utile soprattutto per avere una visione d'insieme delle montagne del Lario Occidentale e per orientarsi nel panorama dalla cima.

Carta Escursionistica della Valsolda, 1:25.000. E' decisamente la più precisa: sulla base della Carta Nazionale Svizzera, riporta tutti gli itinerari della valle. E' reperibile presso la Pro Loco Valsolda.

Foresta Regionale Valsolda, Carta escursionistica 1: 17.500. Questa cartina è interessante e utile soprattutto perché sul retro riporta molte informazioni turistiche ed escursionistiche sulla valle. E' acquistabile on-line sul sito dell'ERSAF (l'ente regionale per le foreste) e forse anche in loco.

Tutte queste cartine sono acquistabili anche a Valsolda, nella frazione San Mamete, presso l'edicola-cartoleria Carta e Penna in Piazza Roma. Il negozio apre alle 8 o poco prima (anche la domenica mattina).

 

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