Monte Colombana - salita invernale

(Val Gerola - Alpi Orobie/Lombardia)

 

Escursionismo

 

SCHEDA TECNICA

DISLIVELLO: 1265 metri

DURATA: 3,30/3,40h la salita, 2,15h la discesa

DIFFICOLTA': EE

AGGIORNAMENTO RELAZIONE: Febbraio 2012

 

La salita invernale al Monte Colombana (2385 m) è una classica sci alpinistica della Val Gerola; percorrerla con le ciaspole è un’esperienza altrettanto bella e quindi la propongo nelle pagine di questo sito. I motivi di interesse sono diversi: nella prima parte della salita si attraversano le contrade di Castello e Laveggiolo che hanno conservato l’aspetto dei vecchi agglomerati di case in pietra e legno delle nostre montagne; più in alto, usciti dal bosco, ci si muove in un ambiente aperto e panoramico, con una bella vista sulle vicine montagne della Val Gerola e, verso Nord, sulle grandi cime del gruppo Masino-Disgrazia; dalla cima il panorama si allarga in ogni direzione, offrendo, tra l’altro, una singolare prospettiva sul trittico Monte Rotondo-Pizzo Alto-Legnone; la cresta finale, dalla quota 2245 m alla cima, offre un percorso bellissimo, lungo (600 metri in linea d’aria) e poco inclinato, arioso e abbastanza esposto, non difficile ma da valutare attentamente prima di essere affrontato.

Molte relazioni definiscono “senza particolari pericoli” questa escursione; io propendo per un giudizio più prudente: i ripidi pendii della prima parte e, soprattutto, quelli del tratto oltre il bosco devono essere affrontati con neve sicura. La cresta finale richiede attenzione per via dei ripidi pendii che scendono da entrambi i versanti e per le eventuali cornici. Avere con sé i ramponi può essere utile in caso di neve dura o ghiacciata in tutto il tratto finale. Difficoltà: EE.

 

ACCESSO STRADALE. Da Morbegno, in Valtellina, si prende (indicazioni) la strada che risale la Val Gerola e la si segue fino a Gerola Alta (1053 m). Poco oltre questo paese si incontra, sulla destra, la strada asfaltata che sale alle frazioni di Foppa, Castello e Laveggiolo (cartelli stradali). Si segue questa strada fin dove è possibile, a seconda delle condizioni di innevamento. Qui descrivo l’itinerario partendo dal piccolo parcheggio che si trova presso il primo tornante dopo le case di Foppa, a 1120 m circa.

 

ITINERARIO. Dal piccolo parcheggio di Foppa (1120 m c.a) si prosegue lungo la strada per diverse centinaia di metri; dopo aver superato il ponte sul torrente Vedrano si incontra, sulla sinistra, la mulattiera che sale a Castello e a Laveggiolo (cartello indicatore e palo segnaletico di legno con la scritta “antiche mulattiere”). La si segue lungo ripidi pendii fino alle case di Castello (1307 m), che si attraversano (bello) lungo gli stretti vicoli scalinati. Si giunge su una stradina presso una bella fontana e da qui si prende di nuovo il sentiero (palo segnaletico di legno) che, lungo un ripido dosso, raggiunge la bella chiesetta di San Rocco (1395 m). Più sopra (oltre un tornante della strada che sale da Gerola Alta) si riprende la mulattiera (palo indicatore di legno) che termina alle case di Laveggiolo, al limite meridionale del piccolo nucleo (1471 m; 50 minuti da Foppa). Si sale tra le case spostandosi a destra e si raggiunge il bel pendio a monte delle abitazioni: lungo di esso si arriva al bosco di abeti. Si sale nel bosco dirigendosi verso Ovest-Nord-Ovest fino a una bella radura dove si trovano delle baite diroccate (baite Bugione, 1815 m), presso le quali i larici sostituiscono gli abeti (in mancanza di una traccia il percorso nel bosco non è molto evidente: si sale lungo un dosso, ma è molto ampio e non offre precisi punti di riferimento). Si prosegue in salita dietro le baite, raggiungendo un altro rudere poco più in alto, dominato da un salto in parte roccioso. Tenendosi a sinistra di questo salto si raggiunge una bella radura con un grande masso: da qui, salendo a destra, si arriva ad un bel pianoro circondato dagli ultimi larici (1920 m al mio altimetro; 1950 m secondo altre fonti). Da qui il percorso si fa più logico ed evidente: si risalgono i ripidi pendii a monte del pianoro, avvicinandosi al dorso della cresta (questo tratto richiede neve sicura) che, verso Sud-Ovest, conduce all’anticima (2245 m; 2,10 ore da Laveggiolo). Da qui la cima è visibile: si tratta ora di percorrere la bella cresta, sinuosa e poco inclinata, badando alle eventuali cornici e ai ripidi pendii che scendono in Val di Pai (a destra) e in Val Vedrano (a sinistra). Le difficoltà della cresta (in se stessa non difficile) dipendono molto dalle condizioni della neve che vanno attentamente valutate (anche il vento forte potrebbe costituire un’insidia). Percorsa la cresta (in un breve tratto abbastanza stretta) si raggiunge la panoramica cima (2385 m; 30/40 minuti dall’anticima; 3,30/3,40 ore da Foppa).

 

DISCESA. Si svolge lungo l’itinerario di salita (2,15 ore)

 

 

CARTOGRAFIA. Carta 1:25.000 VAL GEROLA edita dall’ERSAF (Ente regionale per le foreste della Regione Lombardia). Poiché non è facile da trovare, si può scaricare dal sito “valgerolaonline.it” una descrizione dell’itinerario comprensiva di una cartina  ricavata dalla stessa carta dell’ERSAF  (entrati nel sito, cercare l’itinerario scialpinistico per il Monte Colombana sotto la voce “inverno”).

 

 

 

 

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