Monte Zerbion - salita invernale

(Valtournenche - Valle d'Aosta)

 

Escursionismo

 

SCHEDA TECNICA

DISLIVELLO: m 1230

DURATA: ore 3/3,30 (salita); ore 2 (discesa)

DIFFICOLTA': E/EE

AGGIORNAMENTO RELAZIONE: gennaio 2014

 

Il Monte Zerbion (2720 m) è la prima elevazione della lunga costiera che divide la Valtournenche (la valle di Cervinia) dalla Valle di Gressoney; con il suo ripidissimo versante meridionale  domina dall’alto gli abitati di Châtillon e Saint Vincent e l’intero solco della Valle d’Aosta. Questa posizione ne fa uno straordinario belvedere: la sua cima offre un vastissimo panorama, “uno dei migliori della Valle d’Aosta”, come scrivono Pietro Giglio ed Emile Noussan nella loro guida scialpinistica della valle (Zanichelli, 1981). La gita è molto bella anche in se stessa, specialmente oltre i duemila metri: la vasta radura pianeggiante dell’Alpe Francou, aperta verso Ovest, e poi la bella cresta che conduce alla cima, dapprima molto ampia e poi progressivamente più stretta, si prestano molto bene alla salita con le ciaspole e offrono una vista via via più ampia, che culmina con il panorama della vetta.

 

Il percorso è facile fino a 2450 metri di quota, dove si deve affrontare un primo tratto di cresta che richiede attenzione; poi il crinale diviene di nuovo ampio e facile fino poco oltre i 2600 metri, dove inizia il balzo finale, più ripido ed esposto, che conviene percorrere a piedi. In questo tratto possono essere utili i ramponi, che è sicuramente bene portare con sé. Una certa attenzione va anche posta, dopo la quota 2450 m, alla presenza di eventuali cornici e ai ripidissimi pendii che si abbassano ai due lati della cresta (specialmente verso Sud, dove sono anche molto lunghi). Difficoltà: E/EE dalla quota 2450 m alla cima.

 

ACCESSO STRADALE. Seguire l’autostrada Torino-Aosta fino al casello di Châtillon-Saint Vincent; uscire e seguire la strada che sale verso Cervinia (Valtournenche) fino ad Antey Saint André. Svoltare a destra e seguire la carrozzabile per La Magdeleine; dopo qualche chilometro, su un tornante, si trova a destra la deviazione per Promiod. Seguire questa stradina asfaltata fino al parcheggio proprio alle porte del paesino (eventualmente c’è un parcheggio qualche centinaio di metri prima).

 

ITINERARIO. Dal parcheggio si attraversano le case di Promiod (1492 m) e, poco oltre la chiesa, si imbocca sulla sinistra una viuzza in salita (fontana sulla destra) che subito diventa un sentiero. Lo si segue, si traversa una stradina e si prosegue fino a raggiungere, ad un tornante, la carrareccia che risale il vallone del Torrente Promiod sul suo fianco destro idrografico. Si segue questa strada poderale fino a un bivio segnalato (1730 m c.a). Si tiene la destra e si segue una stradina che, dopo aver superato il Torrente Promiod, sale verso sinistra e raggiunge, al sommo di una radura inclinata, la baita dell’Alpe Arsine (1837 m). Dietro la casa la stradina prosegue nel fitto bosco di conifere sempreverdi e raggiunge la bella e ampia radura pianeggiante dell’Alpe Francou (o Franquin), le cui baite (2035 m) si trovano al suo margine sud-orientale, un po’ più in alto rispetto al vasto pianoro. Quelle che si vedono appena usciti dal bosco sono le case più a destra (Sud-Ovest); le altre non si vedono e si trovano 200 metri (circa) più a sinistra (Nord-Est). L’itinerario più diretto passa tra i due gruppi di case, più vicino a quelle di sinistra, ma, seguendo la traccia già presente, noi abbiamo raggiunto le case più a destra, poi abbiamo deviato a sinistra in piano e, in vista delle altre case (c’è un cartello indicatore), abbiamo voltato a destra (Sud-Est), risalendo in diagonale il bosco di larici fino a sbucare sull’ampia cresta occidentale del Monte Zerbion a circa 2200 m di quota.

 

A questo punto non resta che proseguire lungo la dorsale, molto ampia e poco inclinata fino a quota 2450 m. Qui si affronta un breve tratto quasi pianeggiante e molto più stretto, che va percorso con cautela, badando sia alle eventuali cornici sul versante settentrionale, sia ai ripidissimi pendii che scendono verso Sud. Si prosegue quindi lungo un tratto di nuovo abbastanza largo fino poco oltre i 2600 m, dove gli sci-alpinisti lasciano gli sci per proseguire a piedi verso la cima. Il tratto che segue, infatti, è facile ma piuttosto ripido ed esposto, specie sul fianco meridionale, caratterizzato da lunghi e ripidissimi pendii (occorre badare anche alle eventuali cornici verso Nord). Alcuni affrontano questo ultimo tratto con le ciaspole ai piedi, ma a me pare consigliabile proseguire a piedi, valutando anche l’eventualità di calzare i ramponi. Si raggiunge così la vetta, sulla quale svetta una grande e bianchissima statua della Madonna (3/3,30 ore da Promiod)

 

DISCESA. Lungo l’itinerario della salita (2 ore dalla cima).

 

 
 
 

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