Tour dell'Argentera - Quarta tappa

Dal Rifugio Franco Remondino al Rifugio Genova-Bartolomeo Figari

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La quarta tappa del tour prevede la traversata dal Rifugio Remondino al Rifugio Genova-Figari. Come suggerito anche da altri siti, ad esempio da quello del Rifugio Remondino, questa traversata si può effettuare in due modi: attraverso il Colle del Brocan oppure attraverso il Passo dei Detriti e, facoltativamente, la Cima Sud dell’Argentera. La prima soluzione, comunque classificata EE, è la più semplice, la più veloce (ore 3,20/3,50) e la più frequentata. La seconda, a mio parere, ha senso soprattutto se si intende salire la cima dell’Argentera (variante alpinistica), altrimenti penso sia più conveniente la prima.

 

1. Dal Rifugio Remondino al Rifugio Genova-Figari per il Colle di Brocan (EE)

La traversata è classificata EE in quanto si svolge in ambiente severo e selvaggio, su terreno spesso ripido, lungo un tracciato segnalato ma non sempre agevole. La presenza di neve, specie a inizio di stagione, può richiedere l’uso dei ramponi (ci si può informare presso i rifugi). Per la relazione si rimanda alla descrizione che si trova sul sito dell’Accompagnatore Naturalistico Roberto Pockaj e precisamente al seguente link: www.alpicuneesi.it/itinerari/vallegesso/1139.htm

 

2. Variante alpinistica per il Passo dei Detriti e la Cima Sud dell’Argentera (PD-)

Per quanto la salita della Cima Sud dell’Argentera (3297 m, punto più alto delle Alpi Marittime) sia affrontata talvolta con un’attrezzatura semplicemente escursionistica, essa è da considerare una salita di carattere alpinistico (difficoltà PD-) e, come suggerisce anche il sito del Rifugio Remondino, richiede un’attrezzatura adeguata. Risultano quindi utili: casco, imbracatura, una corda corta (15/20 metri) per l’eventuale sicura nei tratti più esposti, qualche moschettone, fettucce o cordini, qualche protezione veloce (nut o friend). Il canale che sale al Passo dei Detriti e la prima parte della discesa dal versante opposto possono richiedere l’uso dei ramponi in presenza di neve (informarsi presso i rifugi). Anche la parte escursionistica della traversata è comunque abbastanza impegnativa (difficoltà EE), come risulterà dalla relazione e dal breve commento finale.

 

Dal Rifugio Remondino si attraversa verso Nord-Est la pietraia di grossi massi che occupa l’alto Vallone di Assedras (ometti e segni rossi), puntando ad un ripido pendio erboso percorso da un sentiero. Superato questo corto pendio, si raggiunge un’ampia conca detritica e la si attraversa sempre verso Nord-Est puntando alla base dell’evidente pendio/canale che sale al Passo dei Detriti. Si supera il pendio detritico progressivamente più ripido seguendo le tracce che rendono più agevole la progressione e si raggiunge il Passo dei Detriti (3122 m; ore 1,45/2,00 dal Rifugio Remondino).

 

Dal passo si prosegue appena a  sinistra del filo di cresta, sorpassando un canalino con frecce rosse (indicano la discesa verso il Bivacco del Baus) e raggiungendo una comoda piazzola (lapide) dove è conveniente lasciare il materiale non necessario in modo da salire più agevolmente. Da qui si vede molto bene la parete orientale dell’Argentera che va interamente attraversata grazie a una lunga cengia, facile ma esposta sul sottostante glacionevato chiamato “la Balconera”. La cengia è talvolta abbastanza ampia, talvolta stretta e va comunque percorsa con molta attenzione.

 

Dalla piazzola si passa sul versante orientale della montagna e, seguendo dei segni rossi, si procede in leggera salita su facili rocce (passi di I) fino all’inizio della cengia, evidente ma esposta, che all’inizio scende leggermente. Si incontra quasi subito un saltino di 2 metri (o poco più) da scendere (II) e, più avanti, un breve tratto in cui la parete superiore, aggettante, spinge un po’ in fuori. Questi due passaggi sono attualmente – estate 2018 – attrezzati con corde di nylon di cui è meglio verificare le condizioni prima di utilizzarle (informazioni si possono avere al Rifugio Remondino). Verso la fine la cengia comincia a salire, trasformandosi in una facile rampa (passaggi di I) che porta ad un canale-camino alto una ventina di metri. Si supera questo bel tratto di arrampicata (II; anche qui è attualmente presente una corda di nylon) e si esce sulla cresta Sud-Est, seguendo la quale, in breve, si raggiunge la Cima Sud dell’Argentera (3297 m; ore 0,45/1,00 dal Passo dei Detriti; ore 2,30/3,00 dal Rifugio Remondino). In una giornata bella e limpida si gode un grandioso panorama, dalla cerchia delle Alpi fino alla Corsica!

 

La discesa fino al Passo dei Detriti si svolge lungo il medesimo itinerario (ore 0,45/1,00 dalla cima). In realtà, per scendere verso il Rifugio Genova non è necessario tornare fino al passo: dalla piazzola dove si è lasciato il materiale, stando a sinistra del filo di cresta (segnavia rossi), si raggiunge in breve uno speroncino roccioso (se invece si sta a destra della cresta, raggiunto il canalino con frecce rosse, lo si risale verso sinistra, scavalcando la cresta; poi, ancora verso sinistra, si raggiunge in leggera discesa lo speronino roccioso). Si scende lungo lo speronino (tracce e segnavia rossi un po’ sbiaditi) e, sfruttando alla fine il pendio nevoso della “Balconera” che si ha sulla sinistra (potrebbero essere utili i ramponi con neve dura), si mette piede sul dorso della morena. Lo si scende per un tratto, quindi ci si abbassa a destra (segnavia gialli) e poi ci si avvicina verso sinistra a delle placche rocciose sulle quali scorre il torrentello che scende dal glacionevato dalla “Balconera”. Costeggiando le placche sulla destra idrografica, ci si abbassa fino a dove diventano più ripide; si scende questo tratto grazie a un cavo d’acciaio e si raggiunge il punto in cui è possibile traversare il corso d’acqua verso sinistra (Nord-Est) sfruttando una sorta di comoda cengia sulle placche stesse. Si scende per un tratto lungo il dorso di una cresta (prosecuzione della cresta Sud-Est della Cima Sud dell’Argentera), poi la si abbandona e ci si abbassa alla sua destra, continuando a scendere tra placche, detriti e, più in basso, erba; infine, spostandosi verso sinistra (tracce), si arriva al Bivacco del Baus (2568 m; ore 1,00 dal Passo dei Detriti), posto su un dosso panoramico che è l’ultima parte della cresta Sud-Est della Cima Sud dell’Argentera.

 

In realtà, per proseguire la discesa non è necessario arrivare fino al bivacco; poco prima della breve risalita che lo raggiunge, ci si abbassa a destra, cercando di individuare la debole traccia tra l’erba e i segnavia bianchi. Si prosegue in discesa verso Sud-Est fino ad una vasta pietraia di grossi massi che si attraversa seguendo dei segnavia gialli ben visibili; dopo essere passati alla base di un salto di rocce   (visibile già dal bivacco), si prosegue su terreno erboso, raggiungendo un canale (ruscello) che scende ripidamente verso il Lago artificiale del Chiotas a ridosso della lunga cresta orientale della Cima del Baus. Si traversa il canale e si scende il suo lato destro idrografico (segnavia gialli e rossi) fino a incontrare una sorta di cengia erbosa (erba alta e rododendri): la si segue verso destra (traccia di sentiero) facendo la dovuta attenzione perché sotto ci sono notevoli salti rocciosi che precipitano nel lago. Si raggiunge così il “Passaggio del Baus”, un tratto roccioso molto esposto e attrezzato con un cavo d’acciaio che permette di scavalcare la lunga cresta orientale della Cima del Baus. Si prosegue quindi per tracce, scendendo su terreno sempre abbastanza esposto (all’inizio è ancora presente il cavo d’acciaio); si attraversa in mezzo agli ontani (passaggio spesso bagnato) e, su terreno meno ripido, si guadagna un ripiano. Il sentiero (segnavia) si abbassa a sinistra verso il lago, attraversa verso destra un boschetto di ontani e infine, dopo una breve risalita, guadagna il ripiano dove si trova il Rifugio Genova-Figari (2015 m; ore 1,45 dal Bivacco del Baus; ore 3,30/3,45 dalla Cima Sud dell’Argentera; ore 6,00/6,45 dal Rifugio Remondino).

 

Nell'ultima parte della discesa, il passaggio attraverso gli ontani (nelle condizioni da noi incontrate a luglio 2018) risulta abbastanza faticoso perché i rami non sono stati tagliati e intralciano il cammino (eventualmente informarsi presso il Rifugio Genova-Figari). In generale tutta la discesa dal Passo dei Detriti al rifugio richiede buone condizioni di visibilità perché non c'è un vero e proprio sentiero e si procede seguendo tracce non sempre evidenti. Ci sono i segnavia (di colori diversi), ma non sono sempre immediatamente individuabili.

 

GALLERIA FOTOGRAFICA

Cliccare su una delle tre immagini per accedere alla galleria fotografica completa.

Le foto della galleria si riferiscono alla variante alpinistica attraverso il Passo dei Detriti e la Cima Sud dell'Argentera. Lo stesso vale per la foto che apre questa pagina, dove appare la croce posta proprio sulla vetta principale dell'Argentera.

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