Museo della Via Spluga e della Val San Giacomo

(Mu.Vi.S. - Campodolcino)

 

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Inaugurato nel luglio del 2007, il Mu.Vi.S. (Museo della Via Spluga e della Val San Giacomo) è stato istituito dal Consorzio frazioni Corti e Acero di Campodolcino; si tratta di un’importante istituzione culturale che raccoglie molte testimonianze della civiltà della valle (dal paleolitico al XX secolo) e dell’importanza internazionale che nei secoli ha avuto la via che transita dal Passo dello Spluga.

 

Disposte sui vari piani dell’edificio che ospita il museo, si trovano le diverse sezioni in cui è organizzata l’esposizione. Al pian terreno (ingresso) troviamo, insieme ad arredi e paramenti sacri, dei pannelli che illustrano alcuni momenti rilevanti della storia e della cultura della valle. Alcuni gradini ci portano nelle antiche tabernae, dove si visitano le sezioni dedicate ai mestieri tradizionali: i cavatori (estrazione della beola verde), i falegnami, i distillatori di vinaccia, i someggiatori. Dall’esterno, invece, si accede alla cappella (1786) dedicata alla Madonna del Buon Consiglio e a Sant’Antonio da Padova.

 

Al primo piano, oltre alla sala destinata alle mostre temporanee, troviamo le sezioni dedicate agli sport invernali, all’escursionismo e alla carrozzabile dello Spluga, costruita tra il 1818 e il 1823 (ci sono le riproduzioni delle tavole progettuali realizzate dall’ingegner Carlo Donegani). Nell’ammezzato, oltre allo spazio dedicato all’arte della filatura e del ricamo, troviamo la stüa zóra (la stüa è un locale foderato di pannelli lignei), risalente al XVIII secolo e proveniente da una casa di Fraciscio (in questa stanza vi è la sezione dedicata all’evoluzione storica del palazzo che ospita il museo).

 

Al secondo piano visitiamo le sezioni dedicate ai bambini e alle donne (giochi, giocattoli, abiti, biancheria e ricami). Troviamo anche la stüa pisc’na, anch’essa settecentesca e proveniente da Fraciscio.  In un angolo si vede una voluminosa pigna, la stufa alimentata dal camino dell’adiacente cucina (nella quale è stato ricostruito con molti dettagli un ambiente popolato di vari accessori del tempo). Sempre su questo piano troviamo la stüa granda, dedicata ai viaggi attraverso le Alpi e alla Via Spluga (vi sono esposte, tra l’altro, le copie delle stampe di J.J. Meyer illustranti il Viaggio pittoresco dai Grigioni verso i laghi Maggiore e di Como lungo le carrozzabili dello Spluga e del San Bernardino). Nell’ammezzato visitiamo la bellissima stüa vegia, risalente al 1576.

 

Al terzo piano troviamo la sezione dedicata alle scoperte archeologiche fatte sul Pian dei Cavalli e che costituiscono la testimonianza più antica della presenza dell’uomo preistorico nelle Alpi centrali. Sono presenti anche una raccolta di minerali  e alcuni diorami con esposti alcuni esemplari della fauna locale. Su questo piano, dove si trova anche il laboratorio didattico per i ragazzi, è stato infine ricostruito un bel carden (tipico edificio rurale costruito con travi di legno incastrate) risalente al 1727.

 

All’interno delle sale del museo uno spazio è stato dedicato anche alle figure di due sacerdoti che hanno svolto un ruolo significativo nella vita della valle: l’abate Antonio Foppoli  (nato nel 1735 e per alcuni anni proprietario del palazzo dove ha sede il museo) e don Luigi Guanella (1842/1915), che è stato proclamato santo il 23 ottobre 2011 da papa Benedetto XVI.

 

Il Mu.Vi.S. ha sede in un pregevole palazzo signorile, localmente detto "Palàzz", nella frazione Corti di Campodolcino (vedi le due foto in alto). Il nucleo originario del palazzo era probabilmente costituito da una locanda del XVI secolo. La costruzione fu acquistata nel 1777 dall'abate Antonio Foppoli, sacerdote, erudito, scrittore e poeta (fu accolto nell'Accademia dell'Arcadia). Nativo della Valtellina (era nato a Mazzo nel 1735), trascorse parecchi anni a Campodolcino, partecipando significativamente alla vita della comunità locale. Per sua iniziativa il palazzo fu ingrandito e innalzato di un piano. Nel 1786, nei rustici sul lato Est della costruzione, il sacerdote fece edificare una cappella dedicata alla Madonna del Buon Consiglio e a Sant'Antonio da Padova (vedi le due foto in basso). Gli affreschi sulle pareti e sulla balconata lignea (foto a sinistra) sono del pittore fiorentino Antonio Guidetti (che risiedeva a Campodolcino). Nella foto a destra, ai piedi dell'altare sovrastato da una statua in legno policromo di Sant'Antonio, si può vedere un ritratto di don Luigi Guanella, nato a Fraciscio (frazione di Campodolcino) nel 1842 e proclamato santo da Benedetto XVI nel 2011.

Nelle tabernae del palazzo sono esposti gli strumenti relativi ai mestieri della tradizione valligiana. A destra vediamo l'ambiente dedicato ai falegnami (legnamee); a sinistra quello dedicato ai grapàt (distillatori di vinacce). Quest'ultima attività, dalla metà dell'Ottocento, ha dato reddito a molte famiglie della Val San Giacomo. Alcune di loro, emigrando, hanno dato vita a distillerie in attività ancora oggi. Tra le più note: Francoli, Scaramellini, Della Morte, Fanetti, Gadola, Vener, Acquistapace.

In alto: a sinistra vediamo un particolare della sezione dedicata alle donne e alle loro attività, a destra, quella che illustra giochi e giocattoli dei bambini. In basso: a sinistra si può vedere la cucina, a destra una parte della stüa vegia, risalente al 1576. Una parte della stüa è dedicata alla figura di don Luigi Guanella, che nel 1896 avviò nei locali del palazzo dei corsi professionali di cucito, di pizzo al tombolo e per la lavorazione della paglia per farne cappelli. All'abate Antonio Foppoli è invece dedicato uno spazio nella stüa zóra.

Orari di apertura (2013):

 

Fino al 30/06/2013 e dal 01/09/2013
tutti i giorni. Chiuso il lunedì ore 9.00 - 12.00
sabato ore 9.00 - 12.00 e 16.00 - 18.00
domenica ore 10.00 - 12.00

Dal 01/07/2013 al 31/08/2013
tutti i giorni. Ore 9.00 - 12.00 e 16.00 - 18.00
sabato e domenica 10.00 - 12.00 e 16.00 - 18.00

Aperture su richiesta e visite guidate per gruppi di minimo 5 persone (tel. 0343.50628)


Ingresso intero: € 4,00
Ingresso ridotto: € 2,00 (residenti in Val San Giacomo, studenti e maggiori di 65 anni)
Ingresso gratuito per bambini sotto i 6 anni di età

 

NOTA. Le informazioni contenute in questa pagina sono state ricavate in loco e dal sito del museo (museoviaspluga.it).

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