Anello del Bitto - Terza tappa

Dal Rifugio Trona Soliva al Rifugio Passo San Marco 2000

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Dal Rifugio Trona Soliva (1907 m) si riprende la stradina sterrata e la si segue a sinistra in leggera discesa verso l’Alpe Trona Vaga. Poco prima di arrivarvi, si lascia la stradina e si prende un sentiero sulla destra che, in piano, raggiunge un bivio segnalato posto un po’ a monte dell’alpeggio e del suo abbeveratoio (1845 m; ore 0,15 dal rifugio). Seguendo i segnavia bianchi e rossi, si prosegue diritti (Sud) in piano per un breve tratto, poi il sentiero si abbassa per traversare la bastionata rocciosa sotto il Lago dell’Inferno (c’è un breve tratto esposto attrezzato con cavo metallico); si attraversa l’incassato canalone che scende dal lago (non soffermarsi: un cartello avvisa del pericolo causate da eventuali onde di piena) e poco dopo si incontra un bivio segnalato da scritte sui sassi: si lascia a destra il sentiero che sale alla diga del Lago dell’Inferno e si prosegue diritti per la diga del Lago di Trona. Poco dopo si incontra un secondo bivio (1800 m c.a): si lascia a sinistra il sentiero che scende a Gerola Alta e si prosegue diritti. Dopo aver traversato un canale detritico si sale su terreno ripido con facili placchette di roccia. Si oltrepassa un ultimo bivio proseguendo diritti (scritta su un sasso: Diga di Trona) e, con una breve e leggera discesa si raggiunge il sentiero che sale dalla diga (1826 m; ore 0,50 dal Rifugio Trona Soliva; dal cartello presso l’Alpe Trona Vaga il sentiero è stato recentemente segnalato con segnavia bianchi e rossi).

 

Seguendo il sentiero verso sinistra, ci si abbassa (gradini in cemento; parapetto di cavo metallico) fino alla diga del Lago di Trona (1810 m). Percorso il muraglione, si lascia a sinistra la casa dei custodi, e si procede verso Nord-Est lungo un ampio sentiero (segnavia bianchi e rossi) che sale gradualmente fino a un bivio segnalato (1890 m c.a). Lasciato a destra il sentiero per i Laghi Zancone e Rotondo, si prosegue ancora in leggera salita guadagnando quota 1895 m: da qui l’ampio sentiero si abbassa leggermente e percorre verso Nord-Est un bel traverso pianeggiante e molto panoramico fino alla sella erbosa (1840 m c.a) a Sud del tondeggiante e boscoso dosso del Pich, dove si trovano una pozza e una piccola baita (ore 0,40 dal bivio a quota 1826 m; ore 1,30 dal Rifugio Trona Soliva).

 

Il sentiero volge ora a Sud-Est ed entra in Val Tronella, passa sotto una baita e raggiunge un bivio non segnalato. Si ignora il sentiero che sale a destra e si prosegue in discesa fino ad un bivio segnalato (scritte in vernice sui sassi) a quota 1815 m c.a. Lasciato il sentiero che scende a sinistra verso Pescegallo, si prende a destra quello per il Rifugio Salmurano e il Lago di Pescegallo. Il sentiero perde quota ripidamente per qualche decina di metri, poi in modo più graduale fino a 1755 m c.a e quindi ricomincia a salire guadagnando il fondo della Val Tronella. Dirigendosi quindi  verso Est-Sud-Est, l’itinerario (segnavia bianchi e rossi) attraversa alcuni canali più o meno incassati e passa con qualche breve saliscendi tra rocce montonate e tratti erbosi (qualche pozza acquitrinosa), raggiungendo il piccolo specchio d’acqua artificiale della Sorgente Tronella (1808 m; ore 0,40 dalla sella erbosa del Pich; ore 2,10 dal Rifugio Trona Soliva).

 

Passando appena a valle della piccola diga, se ne guadagna il lato opposto da dove parte un sentiero segnalato (indicazioni a vernice sul muro della diga) che sale verso Nord-Est per doppiare la cresta che scende verso Nord dai Denti della Vecchia. Il sentiero guadagna ripidamente una sessantina di metri di quota, poi si abbassa e, dopo aver traversato in piano alla base di una parete rocciosa (attrezzata per l’arrampicata), risale un canalino roccioso (catena metallica) raggiungendo il filo della cresta. Dalla parte opposta si scende ancora per un breve tratto attrezzato (catena e scala di legno), poi si traversa verso Sud-Est su terreno piuttosto ripido, passando tra alberi e paravalanghe, scendendo fino a 1805 m c.a. Si entra così nella conca erbosa delle Foppe di Pescegallo e, raggiunta la stradina sterrata che sale da Pescegallo, si traversa verso Est fino al Rifugio Salmurano (1855 m; ore 0,40 dalla Sorgente Tronella; ore 2,50 dal Rifugio Trona Soliva), presso cui si trova anche la stazione di arrivo della seggiovia che sale da Pescegallo.

 

Il sentiero per il Lago di Pescegallo, parte proprio ai piedi del muro che sostiene la stazione della seggiovia. Dirigendosi verso Nord-Est, si passa sotto la seggiovia e si comincia a scendere ripidamente a destra della pista da sci fino ad un paravalanghe. Lasciando a sinistra la traccia che scende lungo la pista, si passa sotto il paravalanghe e si attraversa in leggera discesa fino ad intercettare la pista sterrata che da Pescegallo sale all’omonimo lago. Seguendola in salita si arriva alla diga del Lago di Pescegallo presso le case dei custodi (1865 m; ore 0,40 dal Rifugio Salmurano; ore 3,30 dal Rifugio Trona Soliva).

 

Traversata la diga, si prende (cartelli indicatori) il sentiero che va a destra, incontrando subito un bivio. Si prende il sentiero di sinistra che inizia a salire su terreno erboso sempre più ripido e guadagna rapidamente quota. Lasciato sulla destra il “Sentiero della Natura” (cartello indicatore), il sentiero, evidente e ben marcato, prosegue verso l’alto e, doppiato verso Sud-Est (destra)  uno sperone in gran parte roccioso, con un breve traverso raggiunge lo stretto intaglio del Forcellino (2050 m c.a). Dalla parte opposta ci si abbassa in Val Bomino (una laterale della Val Gerola) dapprima ripidamente (una breve tratto roccioso è attrezzato con una catena) poi più gradualmente perdendo quasi cento metri di quota per passare sotto una parete rocciosa dopo la quale il sentiero ricomincia a salire verso Est raggiungendo il Passo di Verrobbio (2026 m; ore 1,10 dalla Diga di Pescegallo; ore 4,40 dal Rifugio Trona Soliva). Qui conviene dedicare un po’ di tempo ad osservare le vicinissime opere della Linea Cadorna realizzate in vista di quella che poi sarebbe stata la prima guerra mondiale.

 

Il sentiero scende ora in Val Brembana comodo e ben tracciato; abbassandosi fino a 1800 m, il sentiero compie una lunga traversata verso Est-Nord-Est, raggiungendo infine, dopo una breve risalita, il Rifugio Ca’ San Marco, visibile già dal Passo di Verrobbio (1830 m; da alcuni anni questo rifugio funziona solo come bar e ristorante). Da qui, volgendo a Sud-Sud-Est lungo una stradina asfaltata, si raggiunge in breve la strada provinciale del Passo San Marco dove si trova il Rifugio Passo San Marco 2000 (1831 m; ore 0,50 dal Passo di Verrobbio; ore 5,30 dal Rifugio Trona Soliva).

 

 

Variante per il Lago Zancone

Invece di passare dalla diga del Lago di Trona, è possibile compiere un giro un po’ più lungo che, girando intorno a questo bacino artificiale, passa dalla piccola perla del Lago Zancone.

 

Dal bivio a quota 1826 m, invece di scendere a sinistra per raggiungere la diga del Lago di Trona, si gira a destra (cartello indicatore per il Pizzo dei Tre Signori e il Rifugio FALC). Guadagnata una cinquantina di metri di quota, guardando in alto a sinistra (Sud) si noterà il tetto di una baita. Si abbandona il sentiero e si raggiunge la baita posta su un dosso a 1888 m. Poco oltre la baita si incontra un sentiero proveniente da destra e recentemente (luglio 2020) segnalato (segnavia bianchi e rossi). Seguendolo verso Sud ci si abbassa lungo la sponda occidentale del Lago di Trona perdendo una sessantina di metri di quota. Si prosegue quindi in leggera salita, si supera una grande placca rocciosa appoggiata (segnavia e ometti), si passa tra due grossi massi e, spostandosi a sinistra, si raggiunge il Lago Zancone (1857 m) sulla sua sponda settentrionale, dove esce l’emissario (ore 0,30 dal bivio a quota 1826 m). A questo punto ci sono due possibilità: compiere il periplo del piccolo lago, oppure guadare (elementare) l’emissario e tornare subito verso l’itinerario della tappa, come indicato poco più avanti.

 

Nel primo caso si segue una traccia sulla sponda occidentale del lago e si raggiunge il bel pianoro erboso sulla sua sponda meridionale. Lo si attraversa costeggiando il lago e si raggiunge il sentiero (segnavia bianchi e rossi) che, lungo la sponda orientale, riporta indietro, alla parte opposta dell’emissario del lago (il giro richiede un po’ meno di mezzora). Qui troviamo alcune indicazioni (scritte in vernice sui sassi e segnavia bianchi e rossi): si prende il sentiero per il Lago di Pescegallo e si sale verso Nord (l’altro sentiero porta al Lago di Trona e, in piano, punta a un palo giallo e nero prima di abbassarsi verso il lago) raggiungendo il sentiero n. 8 sotto una parete di roccia nera e strapiombante (1900 m c.a). Si segue questo sentiero verso sinistra (Nord) e, con qualche breve saliscendi, si raggiunge l’itinerario della tappa al bivio segnalato di quota 1890 m (ore 0,30 dal Lago Zancone). Da qui, verso destra, si prosegue verso la sella erbosa del Pich.

 

Questa variante, compreso il giro del Lago Zancone, richiede circa un’ora e mezza (circa un’ora senza il giro del lago), allungando la tappa di circa un’ora (o di 30/40 minuti se non si fa il giro del Lago Zancone). Il dislivello invece aumenta di circa 50 metri.

 

GALLERIA FOTOGRAFICA

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