Anello dei Tre Santi (2)
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A sinistra: le case di San Tomaso sullo sfondo della Val Molinata. A destra: lungo il sentiero che conduce alla località Taja Sass e sul quale prosegue la traversata verso San Pietro. |
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Due immagini della calchera (fornace per la produzione della calce) che si incontra prima di arrivare al Taja Sass. Su questa struttura e sull'attività che si svolgeva al Taja Sass ho realizzato un approfondimento che si può leggere in un'altra pagina del sito (cliccare qui). |
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A sinistra: i grandi massi erratici di serpentino (alcuni tagliati e squadrati) in località Taja Sass. A destra: i massi erratici della Molinata (in centro alla foto, seminascosta da un albero, si può vedere una figura umana che dà l'idea della dimensione del masso). |
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A sinistra: il ripiano erboso e le case di San Tomaso sullo sfondo della Grignetta e del Monte San Martino. A destra: Valmadrera fotografata col teleobiettivo. Entrambe le foto sono state scattate prima di arrivare all'inizio del Sentiero Luisin. |
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Due immagini di San Tomaso riprese col teleobiettivo prima di arrivare al Sentiero Luisin. |
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A sinistra: Valmadrera, il Lago di Como, Lecco e il Resegone. A destra: i tre Corni di Canzo (da sinistra: Occidentale, 1375 m, Centrale e Orientale). Entrambe le foto sono state scattate dalla sella erbosa tra le quote 701 m e 913 m sulla cresta Est-Nord-Est del Corno Birone. |
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A sinistra: un'ultima immagine di San Tomaso ripresa dalla sella erbosa delle due foto precedenti. A destra: lungo il versante meridionale della quota 913 m. Sullo sfondo si vede il versante orientale del Corno Birone. Il sentiero che lo attraversa (il Sentiero Luisin) passa sui ripidi prati visibili in basso a sinistra. |
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A sinistra: i ripidi pendii di erba e rocce del versante meridionale della quota 913 m sullo sfondo di Valmadrera, di Lecco e del Resegone. A destra: i pendii attraversati dal Sentiero Luisin lungo il versante meridionale del Corno Birone. | |
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A sinistra: il Lago di Annone e le colline della Brianza visti scendendo dalla forcella a nord del Ceppo Forcola. A destra: il bellissimo complesso dell'Abbazia di San Pietro al Monte. |
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Due immagini dell'Abbazia di San Pietro (a destra un particolare della struttura). |
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Ancora l'Abbazia di San Pietro al Monte. A sinistra la grande scalinata che dà accesso alla chiesa. A destra: l'Oratorio di San Benedetto. A questo capolavoro del Romanico lombardo ho dedicato alcune pagine di approfondimento in questo sito. Per una descrizione generale dell'abbazia si può vedere la pagina relativa ad alcuni itinerari nei dintorni (cliccare qui). Un'altra pagina è dedicata alla descrizione dell'interno (cliccare qui). Per gli orari di visita della chiesa, consultare il sito degli Amici di San Pietro (www.amicidisanpietro.it). |
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A sinistra: la Casotta del Partigiano. Questa struttura, come le altre che si incontrano lungo l'itinerario, era utilizzata dai contadini civatesi, ma, durante i lunghi mesi della Resistenza, fu utilizzata anche da alcuni antifascisti locali per sfuggire alle retate delle Camicie Nere (purtroppo furono scoperti e fatti prigionieri sul posto). A destra: il tratto lastricato del sentiero che dalla Casotta del Partigiano si raccorda con il classico percorso di salita all'Abbazia di San Pietro. E' il Sentiero del Mercoledì, così chiamato perché quello era il giorno in cui più folto era il gruppo di volontari impegnati nella realizzazione di questo sentiero, ideato come alternativa più agevole (più lungo ma meno ripido) per raggiungere l'abbazia. Il sentiero serve anche per poter salire alla chiesa con una piccola motocarriola in grado di trasportare il materiale necessario per il mantenimento dell'edificio. Il lavoro (curato dall'associazione Amici di San Pietro) si è svolto dall'autunno del 2017 all'inverno del 2019. |
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A sinistra: lungo il classico sentiero di accesso all'Abbazia di San Pietro. A destra: l'Orrido di Civate, con il percorso, breve ma interessante, recentemente sistemato e messo in sicurezza. |
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A sinistra: ancora nell'Orrido di Civate. A destra: lungo la bella Scalinata Barzegutta. |
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