Anello del Bitto - Quarta tappa

 

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A sinistra: l'inizio della Via Priula accanto al Rifugio Ca' San Marco. A destra: salendo al Passo San Marco lungo la Via Priula. Si vedono il Rifugio Ca' San Marco e, al termine della stradina asfaltata, il Rifugio Passo San Marco 2000. La zona è molto frequentata, come dimostrano anche le tante auto parcheggiate nei pressi del Rifugio Ca' San Marco (era sabato).

A sinistra: il grande cippo in pietra sul passo. In questo punto la Via Priula e la strada provinciale si toccano e così si incontrano tante tipologie di frequentatori della montagna: escursionisti, ciclisti, motociclisti, semplici turisti scesi dalle auto per ammirare il panorama. A destra: scomparso dalla vista il Monte Disgrazia, il panorama è dominato a Nord dalle cime del gruppo del Pizzo Badile/Pizzo Cengalo in tutta la sua estensione. Qui ne vediamo solo una porzione, col Pizzo Badile (3308 m; a sinistra), la Punta Sertori (3195 m), il Pizzo Cengalo (3369 m) e i Pizzi del Ferro (3287 m la cima più alta).

A sinistra: la Via Priula inizia a scendere nella Valle del Bitto di Albaredo, di cui si vedono il solco e le cime del versante destro idrografico sullo sfondo del gruppo del Pizzo Badile/Pizzo Cengalo. A destra: ancora un tratto della Via Priula che si allontana subito dalla strada provinciale (la si incrocerà di nuovo e più volte solo tra Albaredo e Morbegno).

In queste due immagini vediamo un bel tratto della Via Priula nei pressi della Casera d'Orta Vaga (1694 m).

Poco a valle della Casera d'Orta Vaga, il tracciato perde la fisionomia di bella mulattiera acciottolata o lastricata e diviene un buon sentiero per lunghi tratti immerso nel bosco. A destra: l'ampia sella del Passo San Marco vista da una piccola radura prima di arrivare a Dosso Chierico (dove la Via Priula diventa una stradina prevalentemente sterrata).

Due immagini delle case più alte di Dosso Chierico (a 1250 m c.a) con, in primissimo piano, il tracciato della Via Priula. Nella foto a sinistra vediamo anche Albaredo (si riesce a scorgerlo tra i due tralicci dell'alta tensione). La presenza dei tralicci è abbastanza costante in quest'ultima tappa del giro (così come nella zona del Rifugio Trona Soliva).

A sinistra: la bella chiesetta di Dosso Chierico affacciata sulla Valle del Bitto di Albaredo (a sinistra del tetto sono visibili le case di Albaredo). Sulla destra della foto si può vedere l'Oratorio della Madonna delle Grazie (1157 m). A destra: un gruppo di case nei pressi dell'Oratorio della Madonna delle Grazie. In lontananza si può osservare il fondo della Valtellina, meta finale della tappa e dell'anello. L'orizzonte è chiuso dai monti della Mesolcina, al limite settentrionale del Lago di Como.

A sinistra: il solco profondo e incassato della parte più bassa della Valle del Bitto di Albaredo (il paese è visibile sulla destra). In secondo piano vediamo la dorsale che separa la valle di Albaredo dalla Val Gerola, di cui si scorge la prima parte, con le case di Sacco. Sullo sfondo si delineano le prime cime della Costiera dei Cech e, più lontano, quelle della Mesolcina (tra queste ultime, la cima più alta visibile nella foto è il Sasso Canale (2411 m).

A sinistra: attraversando Albaredo lungo via San Marco. A destra: uno scorcio lungo la stradina sterrata che collega Albaredo e Valle mantenendosi poco sotto la strada provinciale.

A sinistra: lungo la Via Priula ormai nelle vicinanze di Morbegno. A destra: la statua di San Giovanni Nepomuceno su uno dei ponti che attraversano il Torrente Bitto a Morbegno (qui siamo nel centro storico). Il percorso ad anello è terminato.

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