Torrione di Valsolda e Cima di Fiorina (2)

 

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In questa foto vediamo, ripreso dal basso, il passaggio di II grado che occorre superare in discesa, poco sotto la cima del Torrione di Valsolda, per proseguire verso la Cima di Fiorina. Sono 5/6 metri di roccia buona e poco inclinata; ma se è umida risulterà un po' scivolosa.  Attualmente (autunno 2014) uno spezzone di cordino è attaccato al mugo secco che si vede in alto contro il cielo: il suo utilizzo rende più facili i primi passi della discesa, che forse cono i più impegnativi.

   
In questa immagine ripresa dalla quota 1809 m, vediamo il versante settentrionale del Torrione di Valsolda. Si nota benissimo anche il bel sentiero che unisce il Torrione alla Cima di Fiorina. Nel primo tratto dopo il passaggio roccioso, il sentiero aggira ora a destra ora a sinistra i torrioni di roccia della cresta (percorso evidente e segnalato). Poi ci si tiene sulla cresta e con percorso elementare si raggiungono la quota 1809 m e la Cima di Fiorina.
   
Il primo periodo della stagione autunnale è forse uno dei periodi più belli per l'escursionismo a queste quote. La vegetazione assume una colorazione molto varia, dal giallo al rosso al verde più o meno scuro. IN questa foto vediamo lo splendido colore dorato assunto dalle foglie di un faggio.
   
Percorrendo la lunga cresta che dalla Cima di Fiorina arriva al Passo del Pairolo si possono ammirare diversi scorci sulle montagne della Valsolda. Qui vediamo il versante orientale del Sasso Grande (1491 m) ripreso dal traverso lungo il versante meridionale della Cima dell'Oress.
   
Eccoci nella bella faggeta dentro cui si svolge l'ultima parte della discesa verso il Passo del Pairolo. Qui ne vediamo uno scorcio particolare: il sentiero percorre questa sorta di corridoio perfettamente rettilineo poco prima del bivio a quota 1565 m. Una curiosità: lungo questo corridoio passa anche il confine tra Svizzera e Italia (si incontrano infatti numerosi cippi di confine). Su questo terreno coperto da un mare di foglie (tipico delle faggete) il sentiero spesso non è chiaramente visibile: qui ci aiutano i segnavia bianco-rossi, i bolli arancione (vernice spray) e gli stessi cippi di confine.
   
L'Alpe di Sopra (1272 m) che si raggiunge in breve dal Passo del Pairolo. Presso la casa a destra si trova una fonte di acqua fresca e buonissima.
   
La baita dell'Alpe di Puria (1026 m), con il lungo edificio della stalla: il sentiero arriva dalla direzione da cui è stata scattata la foto, traversa facilmente il piccolo torrente che scende dalla Val Galline e poi ne segue il corso verso destra, imboccando la Valle di Duslinn.
   
Qui siamo all'inizio della Valle di Duslinn. Dapprima il sentiero corre molto vicino al torrente (lo si intravede sulla destra), poi se ne distanzia progressivamente perché il corso d'acqua si abbassa mentre il sentiero si tiene ad una quota costante. I due percorsi tornano ad incrociarsi più a valle, quando il sentiero, dopo una discesa più continua e decisa, raggiunge il fondo della valle nei pressi della cascata che vediamo nella foto qui sotto.
   
Ecco due belle cascate che si possono ammirare nella parte finale dell'escursione. La prima si raggiunge in pochi minuti seguendo una traccia che risale il torrente sulla sponda sinistra idrografica partendo dal punto in cui lo si guada. Vale la pena di fare questa breve deviazione, anche per ammirare la straordinaria limpidezza dell'acqua della pozza. Qui sotto vediamo due immagini della bella cascata (alta parecchie decine di metri) che si ammira durante la discesa verso il Ponte di Bizzo. La cascata incide l'alta barriera di roccia che domina la strada sterrata che sale da Dasio all'Alpe Bolgia, passando per il villaggio di Muzzaglio.

   

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