Cima Zocca o Cima Dąssola
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La Casera Dąssola (1737 m). Solo a questo punto della salita l'itinerario esce dal bosco (prima prevalentemente di faggio, poi di conifere) e la vista puņ spaziare pił liberamente sul panorama. | |
Le baite dell'Alpe Dassola (1758 m) sullo sfondo della Valtellina e delle montagne della Val Gerola. Dietro queste ultime si alza la bella piramide del Monte Legnone (2609 m). In ombra si vede la pineta da attraversare con lungo percorso semipianeggiante prima di arrivare sotto i prati dell'Alpe Dąssola. | |
La Cima Zocca (o Cima Dąssola) vista dai prati dell'Alpe Dąssola (la foto č stata scattata con il teleobiettivo). | |
La Baita de l'Ost (1790 m c.a), posta in magnifica posizione panoramica sulla bassa Valtellna. Sullo sfondo, il punto pił alto č la Cima del Desenigo (2845 m). | |
Sullo sfondo della Cima del Desenigo (a sinistra) e del Monte Spluga o Cima del Calvo (2967 m), vediamo in primo piano il breve tratto leggermente esposto che si incontra durante la parte finale della gita. Il sentiero č abbastanza largo e occorre solo un minimo di attenzione. | |
Il Monte Disgrazia (3678 m) visto dai prati alla base del castello roccioso che costituisce (da questo versante) la sommitą della Cima Zocca. | |
La Cima Zocca vista dal grande ometto posto sul crinale a Nord-Est del punto culminante. | |
Gli ultimi facili metri sulla cresta Sud-Est della Cima di Zocca e la grande croce metallica che ne caratterizza la sommitą. | |
La lunga cresta Sud-Est della Cima Zocca (se ne percorre solo un brevissimo tatto salendo da sinistra) che si dirige verso le cime pił alte della destra idrografica della Val Tartano. | |
Dalla Cima di Zocca, guardando verso Sud-Ovest, possiamo ammirare la Val Corta e la Val Budria (diramazioni laterali della Val Tartano). Sullo sfondo si notano le punte quasi gemelle (viste da qui) del MOnte Fioraro di Budria (2426 m), a sinistra, e del Monte Pedena (2399 m), a destra. | |
Dalla cima, guardando verso Nord, ammiriamo una lunga infilata di vette, dalla Cima del Desenigo e dal Monte Spluga (a sinistra) ai monti della Val Masino. In primo piano si vede l'ampio dosso dove si trovano i pascoli e le baite dell'Alpe Dąssola. | |
I monti della Val Masino visti dalla cima con il teleobiettivo. Da sinistra si distinguono: il Pizzo Badile (3305 m), il Pizzo Cengalo (3369 m), i Pizzi Gemelli (3262 m) e i Pizzi del Ferro (Occidentale, 3267 m, Centrale, 3282 m, Torrione, 3234 m, e Orientale, 3199 m). | |
Ancora le cime della Val Masino viste dalla Cima Zocca. A sinistra vediamo i Pizzi Torrone (Occidentale, 3351 m, Centrale, 3290 m, e Orientale, 3333 m). Sulla destra si vedono invece il Monte Sissone (3330 m) e la Cima di Chiareggio (3203 m). | |
Ancora grandi montagne: il gruppo del Bernina. Da sinistra, si distinguono i Pizzo Roseg (3920 m), il Pizzo Scerscen (3971 m) e il Pizzo Bernina (4049 m), la profonda insellatura della Forcola di Crestaguzza (3601 m), la Crestaguzza (3869 m), il Piz Argient (3945 m), il Piz Zupņ (3996 m) e i Pizzi Palł (3905 m il punto pił alto). | |
Il larice monumentale e la magia dell'autunno |
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Nelle due foto qui sopra vediamo il larice monumentale che si trova nelle vicinanze della Casera Dąssola. La pianta ha una circonferenza di 550 cm e un'altezza di 25 metri. Se fosse isolata si noterebbe di pił, ma avvicinandosi alla sua base si ha un'idea pił precisa della sua "monumentalitą". L'etą stimata č di circa 600 anni (comunque superiore ai 200). Nelle foto sotto ho voluto dare un po' di spazio alla bellezza dei colori autunnali, dal rosso intenso dei mirtilli al giallo splendente delle felci. |