Le sculture del cimitero monumentale

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Edicola della famiglia Gallo, nella parte occidentale del Cimitero Bosco, nei pressi della piramide della tomba di Quintino Sella. La facciata della cappella è decorata da un altorilievo in bronzo (1925) con due figure di grandezza superiore al naturale, realizzato dallo scultore Gino Piccioni (1871-1954), originario di Foligno. Delle due figure, una ha il capo velato e la testa reclinata, l'altra ha il capo scoperto e la testa rivolta verso l'alto. Potrebbero rappresentare la morte e la risurrezione, oppure il dolore e la speranza.

 

Edicola della famiglia Righetti (progettata nel 1933), nella parte orientale del Cimitero Bosco. Vi si trovano tre statue in bronzo di grandezza maggiore del naturale, opera dello scultore torinese Emilio Musso (1890-1973). Quella rappresentata nelle foto è una figura femminile con le braccia levate al cielo. Altre due figure femminili si trovano ai lati dell'ingresso della cappella: una è affiancata da un bimbo, l'altra è accompagnata da una civetta.

 

Tomba della famiglia Bottinelli, nella metà occidentale del campo semicircolare al centro del cimitero. Vi è sepolto anche lo scultore Giuseppe Bottinelli (1865-1934), massimo scultore biellese del suo tempo, che è anche l'autore della statua in bronzo (a grandezza naturale) che sovrasta la tomba. L'anziana donna rappresentata è la madre (Giovanna) dello scultore, morta nel 1900; la donna sta filando e l'angelo alle sue spalle recide il filo. Si tratta di una riuscita unione tra rappresentazione naturalistica e figurazione allegorica (il filo spezzato allude evidentemente alla vita che finisce).

 

 

 

 

 

 

Edicola Eugenio Bona, nel Cimitero Bosco, appena sopra la galleria del lato occidentale del cimitero. Sulla facciata presenta un gruppo in bronzo con figure a grandezza naturale, opera dello scultore torinese Cesare Biscarra (1866-1943). Tre figure umane e una pecora sono a tutto tondo, altre tre figure umane sono ad altorilievo e infine una figura femminile è a basso rilievo. Anche in quest'opera gli elementi naturalistici (la raffigurazione della famiglia e della lavorazione della lana) si mescolano a quelli simbolici (una mano aggredisce con una falce la figura femminile a destra mentre la figura a bassorilievo sale verso il cielo tra le rose con un gesto di protezione e, insieme, di abbandono).

 

Naturalmente le foto si riferiscono solo ad alcune delle sculture del cimitero. Per le didascalie mi sono riferito alla guida del cimitero edita dall'Amministrazione del Santuario di Oropa: L'ALTRA OROPA. GUIDA AL CIMITERO MONUMENTALE DEL SANTUARIO, di Luisa Bocchietto, Mario Coda e Carlo Gavazzi.

 

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