Traversata dello Zuccone di Campelli
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Entrando nel Vallone dei Camosci poco dopo il Rifugio Lecco. Il punto più alto, al centro della foto, è la meta della nostra escursione; lo Zuccone vero e proprio è la calotta nevosa alla sua destra, illuminata dal sole: qui ci si può fermare se si vuole evitare il breve tratto finale (alpinistico). Appena a destra della calotta nevosa si vede la Bocchetta dei Camosci, dalla quale scende nel vallone l'omonimo canalone, che si distingue bene sulla destra della foto. |
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Dalla vetta il percorso sulla cresta sommitale si vede molto bene. Alcuni escursionisti sono fermi sulla calotta nevosa dello Zuccone vero e proprio; più in basso un'altra persona sta per affrontare il breve salto roccioso attrezzato con una corda fissa che precede il tratto finale. Un po' a sinistra degli escursionisti fermi sulla calotta dello Zuccone si vede la quota 2159 con la piccola antenna che la caratterizza. Sullo sfondo, a destra contro il cielo, si distingue il Resegone. |
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Ancora una panoramica dalla cima: in primo piano, metà al sole metà all'ombra, si osserva il Vallone dei Camosci, al termine del quale è situato il Rifugio Lecco. Più in là si distendono i Piani di Bobbio (stazione sciistica), dominati dal "panettone" innevato dello Zucco Orcellera. Lo sfondo è dominato dall'inconfondibile coppia delle Grigne: la Grignetta a sinistra e il Grignone a destra. La cresta che unisce le due cime è la celebre "Traversata alta", un magnifico percorso invernale lungo e abbastanza impegnativo. |
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In discesa lungo la cresta che dalla quota 2159 si abbassa alla Bocca Campelli, situata alla base del versante ovest della Cima di Piazzo (che è quello a destra dei due evidenti rilievi in secondo piano). In mancanza di traccia e con una neve poco trasformata, noi abbiamo usato le racchette, ma solo una parte della cresta, quella più ampia e meno ripida, si presta ad un loro uso "tranquillo e sicuro" (in pratica abbiamo dovuto metterle e toglierle almeno due o tre volte). |
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Attraversando i bellissimi pianori sotto il rifugio Cazzaniga, lungo la "variante invernale" descritta nella relazione. L'inconfondibile profilo del Resegone domina un paesaggio silenzioso e tranquillo. Da quando la funivia che sale da Moggio è stata chiusa, i Piani di Artavaggio sono diventati un luogo decisamente favorevole alle escursioni con le racchette. |
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