Giro dei laghi della Val Gerola

(Orobie valtellinesi - Lombardia)

 

Escursionismo

 

SCHEDA TECNICA

DISLIVELLO: m 1250/1300 (a causa dei contini saliscendi)

DURATA: ore 7,30

DIFFICOLTA': E/EE

AGGIORNAMENTO RELAZIONE: agosto 2013

 

Tra le montagne alla testata della Val Gerola si trovano, contando solo i maggiori, ben sei laghi. Uno, il Lago (artificiale) di Pescegallo è decisamente spostato a oriente rispetto agli altri cinque (i laghi artificiali dell’Inferno e di Trona e i bellissimi laghi naturali Rotondo, Zancone e Piazzotti), che sono tutti compresi tra il Passo di Salmurano e il Pizzo dei Tre Signori. Questi cinque laghi possono essere raggiunti nel corso di una lunga e bellissima escursione che, se si è fortunati, offre anche la possibilità di un incontro ravvicinato con gli stambecchi.

 

In realtà, se ci si attiene rigorosamente alla geografia della zona, uno di questi laghi (il Lago Piazzotti) non si trova in Val Gerola, ma in alta Val Brembana, sul versante bergamasco delle Orobie.  Lo sconfinamento non implica però significative perdite di quota e la bellezza dei luoghi attraversati  giustifica ampiamente l’inclusione nel giro anche di questo quinto specchio d’acqua.

 

L’itinerario si presta a numerose varianti e può essere affrontato anche in senso contrario rispetto a quello che descrivo nella mia relazione. Altre descrizioni si possono trovare su internet, ad esempio sul bellissimo sito di Massimo Dei Cas (L’anello dei laghi di Valgerola) o su quello ufficiale della Val Gerola, dove il percorso è descritto suddiviso in due diversi itinerari (Il tour dei quattro laghi e La Cima di Piazzotti).

 

L’escursione si svolge in gran parte su sentieri battuti e segnalati, ma non mancano tratti in cui il tracciato è meno evidente o in cui i segnavia (rosso-bianco-rosso) risultano attualmente sbiaditi e poco visibili. La difficoltà viene generalmente indicata come E, ma io ritengo che alcuni tratti – magari pochi e/o brevi – siano classificabili EE. Per affrontare l’intera escursione occorrono quindi sia un buon allenamento (è lunga) che una certa esperienza escursionistica. Il periodo migliore va dall’estate, quando la neve ha liberato i canali e i pendii esposti a settentrione (attenzione!), all’inizio dell’autunno.

 

ACCESSO STRADALE. Raggiunta la Valtellina, si arriva a Morbegno e da qui, seguendo le indicazioni, si imbocca la strada che risale la Val Gerola, aperta sul versante meridionale della Valtellina. Superato l’abitato di Gerola Alta (m 1053), si prosegue fino al Villaggio Pescegallo, lasciando l’auto nell’ampio parcheggio degli impianti sciistici delle Foppe di Pescegallo (m 1454).

 

ITINERARIO. Dal piazzale degli impianti ci si dirige a Ovest e, passando a valle della stazione di partenza della seggiovia, si imbocca una stradina sterrata verso un baita ben visibile un centinaio di metri più avanti. Poco prima della baita si imbocca sulla sinistra (cartelli indicatori, tra cui quello per il Rifugio Benigni) un sentiero evidente e battuto che sale nel bosco (segnavia rosso-bianco-rosso) con alcuni tratti ripidi. Ignorando alcune deviazioni minori, si raggiunge un bivio sotto la baita del Dossetto (1580 m). Si prende il sentierino (segnavia n. 8) che sale a sinistra in direzione del Rifugio Benigni (cartello indicatore) e si raggiunge un bel pulpito panoramico con baita e fontana (1615 m). Proseguendo la salita verso Sud il sentierino si addentra nella selvaggia Val Tronella, dominata dagli edifici rocciosi del Pizzo Tronella, del gruppo di Mezzaluna e dei Denti della Vecchia. Superato un tratto più ripido con a destra una fascia di rocce, si sbuca in una valletta con diversi massi; se ne esce verso destra e, incrociando alcune volte il ruscello, si arriva ai piedi del piccolo sbarramento che dà origine al laghetto detto La Sorgente. Si traversa a destra e ci si porta sulla sponda occidentale del piccolo specchio d’acqua (1808 m; ore 1,15 dal piazzale di Pescegallo;  qui transita il sentiero della Grande Via delle Orobie, che traversa la Val Tronella perpendicolarmente rispetto al nostro percorso).

 

A monte del laghetto ci si sposta a sinistra e si segue un sentiero, dapprima meno visibile poi progressivamente più evidente, che sale verso Sud lungo il versante destro idrografico della Val Tronella, guadagnandone lentamente il centro e raggiungendo la base del canalone che scende a sinistra del Dente di Mezzaluna. Il sentiero rimonta il canale via via più ripido; in alto si sposta dapprima sul bordo sinistro idrografico, poi su quello opposto per evitare il fondo. In questo tratto si incontra qualche facile passaggio di arrampicata che richiede un po’ di attenzione. Al termine del canale si arriva sul piano dove si trova il Rifugio Benigni (2222 m, ore 1 dalla Sorgente; ore 2,15 dal piazzale di Pescegallo).

 

Dal rifugio, andando verso Ovest, si raggiunge in pochi minuti il bel Lago di Piazzotti (2224 m). Si torna quindi indietro e, prima di arrivare di nuovo al rifugio, si gira a destra e si segue un buon sentiero in leggera discesa che subito presenta un bivio segnalato (2115 m). Lasciato a sinistra il sentiero che scende in Val Brembana e verso il Passo di Salmurano, si prosegue diritti (Sud-Ovest) lungo il sentiero per la Bocchetta di Trona e il Rifugio Grassi (cartello indicatore). Questo sentiero (è il numero 101, ma si incontrano anche i segnavia n. 8) aggira a Sud la Cima Occidentale di Piazzotti perdendo un po’ di quota (si scende fino a 2175 m circa). Lasciato a sinistra il sentiero che scende a Ornica e Cusio, si guadagna una prima bocchetta innominata (2209 m), dalla quale si raggiunge con un traverso verso Ovest la vicina Bocchetta di Trona (2224 m; 40 minuti dal Lago Piazzotti), da cui si gode una bella vista sul perfetto triangolo del Pizzo di Trona (la bocchetta é chiamata anche Bocchetta di Val Pianella).

 

Dal valico ci si abbassa a Nord-Ovest nella Valle di Trona su un buon sentiero (segnavia n. 8) che però va abbandonato subito (a quota 2010 m circa) per imboccare sulla sinistra un sentierino (scritta “Lago Rotondo” su un sasso) che inizia una lunga traversata sul versante sinistro idrografico della valle, alternando tratti su prato ad altri su pietraia o tra grandi massi. Sulle pietraie e tra i grandi massi è bene non perdere di vista ometti e segnavia. Si perde quota fino alla base di un ripido speronino di roccette ed erba (2155 m circa): si risale lo speroncino con qualche facile passo di arrampicata, si perde ancora una ventina di metri e poi si ricomincia a salire. A 2180 metri circa si raggiunge il più evidente sentiero (segnavia n. 8) che sale dal Lago Zancone: lo si segue e si raggiunge la caratteristica conca dove si trova il bellissimo Lago Rotondo (2256 m; ore 1 dalla Bocchetta di Trona; ore 3,55 dal piazzale di Pescegallo), dominato dall’incombente Pizzo di Trona.

 

Dall’inizio della sponda meridionale del lago si imbocca (scritte su un sasso) il sentiero che sale in direzione della Bocchetta del Paradisino, ben visibile sulla cresta che chiude a Ovest la conca del lago. Badando ai segnavia e agli ometti, si sale prima su terreno detritico progressivamente più inclinato, poi si entra nel ripido canale e, districandosi tra sassi e facili saltini rocciosi (attenzione ai segnavia), si raggiunge l’ampia sella erbosa della Bocchetta Paradisino (2457 m; 40 minuti dal Lago Rotondo) che si affaccia sulla Valle dell’Inferno e sul versante orientale del Pizzo dei Tre Signori.

 

Si prosegue ora in direzione del Pizzo dei Tre Signori, su terreno erboso poco inclinato dove non è facile trovare la traccia e dove si trovano pochi segnavia. Dove la pendenza aumenta ci si abbassa a destra (tracce e segnavia più evidenti; attenzione al terreno ripido), poi si torna a sinistra e si raggiunge l’intaglio della Bocchetta dell’Inferno (2306 m; 15 minuti dalla Bocchetta Paradisino). Da qui ci si abbassa (numerose indicazioni) nella Valle dell’Inferno in direzione Nord-Ovest raggiungendo un piccolo e grazioso laghetto. Si continua la traversata del versante sinistro idrografico della valle tenendosi alti sopra il Lago dell’Inferno (sentiero a tratti esposto; attenzione) e raggiungendo la Bocchetta di Varrone (2130 m; 30 minuti dalla Bocchetta dell’Inferno), poco oltre la quale si trova il Rifugio FALC.

 

Dalla Bocchetta di Varrone si prende il sentiero che va a destra e, raggiunte delle costruzioni di cemento armato, si scende alla diga che chiude il Lago dell’Inferno (2085 m; 10 minuti dalla bocchetta; ore 5,15 dal piazzale di Pescegallo). Traversata la diga, dopo una breve risalita, troviamo una baita con numerose indicazioni (Trona, Gerola, Pescegallo): da qui prendiamo il sentiero che scende a Nord-Est e si abbassa passando, all’inizio, attraverso una sorta di corridoio roccioso e poi lungo un ripido ghiaione. Più in basso ritroviamo i prati e, prima di arrivare al Lago di Trona, incontriamo un bivio (1890 m circa) presso una baita isolata cui fa da sfondo la parete occidentale del Pizzo Tronella. Prendiamo la traccia (scritta su un sasso per il Lago Zancone) che va a destra e, traversando alta e su terreno facile la sponda occidentale del Lago di Trona, raggiunge con una leggera risalita la sponda settentrionale del bellissimo Lago Zancone (1856 m; 35 minuti dal Lago dell’Inferno; ore 5,50 dal piazzale di Pescegallo).

 

Traversato l’emissario del lago, sotto una parete rocciosa nera si trova il sentiero (segnavia rosso-bianco-rosso) che va verso Pescegallo: tale sentiero traversa in salita verso Nord-Nord-Est un pendio di erba e detriti e, sotto un’altra parete di roccia nera, si riallaccia al sentiero che scende dalla Bocchetta di Trona lungo l’omonima valle (segnavia n. 8). Lo si segue verso Nord in leggera salita, si supera un primo bivio (scritte su un sasso) per il Lago di Trona e poco più avanti (1890 m circa) ci si immette sulla bella mulattiera che sale dal Lago di Trona (che abbiamo lasciato alla nostra sinistra). Si segue verso destra (Nord-Est) questa mulattiera che, con percorso molto panoramico e pressoché pianeggiante, conduce al bel terrazzo del Piich, dove si trovano una baita e una piccola pozza d’acqua (1835 m; 40 minuti dal Lago Zancone).

 

Ora si volge a Sud-Est entrando nella Valle Tronella; si passa sotto una baita, poi si lascia a destra il sentiero che sale a destra verso la cresta di Mezzaluna e si comincia a scendere più decisamente incontrando un altro bivio (1810 m circa). Si lascia a destra il sentiero della GVO (Grande Via delle Orobie) e si scende a sinistra con numerosi tornanti raggiungendo il fondo della Val Tronella a circa 1600 m. Attenzione: prima di arrivare proprio sul fondo della valle, presso un piccolo corso d’acqua, occorre non farsi ingannare da alcuni ometti e da un sentiero che va verso sinistra: il giusto percorso piega a destra e raggiunge in breve il fondo della valle, dove scorre il torrentello principale. Oltrepassato questo torrentello e proseguendo verso Nord-Est, si raggiunge in breve in pochi minuti la baita del Dossetto (1580 m). Da qui, seguendo il bel sentiero percorso all’andata, si torna al punto di partenza (ore 1 dal Piich; totale ore 7,30).

 

La gita presenta diverse varianti. Qui ne descrivo tre (vai alla pagina):

[1] La salita al Rifugio Benigni attraverso il Passo di Salmurano.

[2] La salita della Cima Occidentale di Piazzotti

[3] Il ritorno dalla Bocchetta di Trona senza passare per la Bocchetta Paradisino e il Lago dell'Inferno.

 

 
 
 
 
 
 

CARTOGRAFIA

Foresta Regionale VAL GEROLA – Carta escursionistica 1:25.000 - ERSAF

E’ una cartina escursionistica piuttosto interessante, edita dall’ERSAF (Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste) della Regione Lombardia. Credo però sia acquistabile solo su Internet, dal sito dell’ERSAF, oppure (forse) localmente.

Valli del Bitto - Carta escursionistica 1:25.000

Interessante cartina escursionistica realizzata sulla base dei fogli della carta IGM, edita con il contributo di diversi enti: Consorzio Turistico "Porte di Valtellina"; Parco delle Orobie valtellinesi; Comunità Montana Valtellina di Morbegno; Regione Lombardia. E' facilmente reperibile in loco a prezzo molto contenuto.

 

Escursionismo